Capitolo 1(parte2)

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Il sole del mattino si sta affievolendo a causa di alcune nuvole che offuscano i suoi raggi. Il cielo è diventato grigio e mi rendo conto che l'aria comincia a rinfrescarsi. Penso a Lily e al gelato che aveva intenzione di mangiare. Ridacchio al pensiero della sua "immaginaria" espressione di delusione per i piani andati in fumo.
Mi tiro su sedendomi a terra con le gambe incrociate e portando le mani sulle mie braccia abbracciandomi. Si fa decisamente freddo. Come farò a rimanere così fino a stasera? Questo è un'altro buon motivo per tornare a casa e lasciare perdere quello che mi ha detto Samantha.
Guardo il mazzo di chiavi riposto tra le mie mani e comincio a giocarci con le dita. Di colpo si materializza nella mia mente la giacca di pelle di quel ragazzo che mi ha scombussolato la giornata. Mi ero completamente dimenticata! Ecco risolto il problema! Userò quella giacca stasera e poi domani gliela restituirò; è l'unica soluzione. Ma..come faccio a restituirla se non so neanche il suo nome? Non so neanche che ci facesse qui visto che non è un alunno. E se invece lo fosse?
Mi ritornano in mente i suoi occhi e quello sguardo. Arrossisco e poso le mani sulle guance. No decisamente non è uno di noi!
Porto le gambe al petto e le stringo posando il viso tra le ginocchia.
Che giornata! Mi scoppia la testa! Non so che fareeeee!

Driiiin

Pausa finita!

Arrivo in classe con il fiatone ma, fortunatamente, il prof. non è ancora rientrato. Patrick e Steffy mi fissano guardandomi con sguardo interrogativo. Si staranno chiedendo cosa mi stia succedendo visto che non è da me comportarmi in questo modo. Mi dispiace non poterglielo dire, ma lo faccio per il loro bene. Mi siedo al mio posto e Steffy si limita a chiedermi se sia tutto ok. Il professor Pitt rientra e la lezione riprende.

La campanella di fine giornata finalmente suona. Aaah che male alla schiena! Come primo giorno è stato davvero pesante e non finisce qui!
Sistemo i libri e i quaderni nella cartella per poi chiuderla. Dalla cerniera penzola un ciondolo a forma di giglio che mi ha regalato Steffy il giorno del mio 17esimo compleanno. Ogni volta che vedo questo fiore penso subito a Lily, infatti il significato del nome Lily è proprio Giglio. Ricordo che quando Steffy me lo regaló mi disse "In questo modo avrai Lily sempre con te", è stata troppo dolce. Immagino si sia data molto da fare per trovarlo, non è un ciondolo comune.
Porto lo sguardo su Steffy che é intenta a sistemare la cartella e sentendosi osservata alza il suo sguardo.

"Hai finito Lucy? Possiamo andare?" mi domanda.

Annuisco e porto la cartella sulla spalla.
Patrick ci raggiunge subito.

"Su lumacone avete finito?" posa le mani sulle nostre teste strofinandole come fossimo cagnolini.

"Ei idiota smettila non siamo dei cani!" Steffy scaccia via la mano infastidita.

Io e Patrick scoppiamo a ridere.
Meno male sembra tutto normale come sempre!
Ci avviamo verso l'uscita della scuola per poi fermarci davanti gli armadietti. Apro il mio e prendo la giacca di pelle infilandola velocemente nella cartella. Patrick si avvicina portando il suo viso vicinissimo al mio.

"Che cosa hai nascosto nella cartella?" mi domanda.

Il suo caldo respiro mi solletica la guancia. È troppo vicino!
Mi scosto e chiudo l'armadietto.

"Nul-la ho portato con me una giac-ca nel caso facesse freddo" balbetto.

Stupido Patrick!

"Brava sei stata previdente, il clima è cambiato drasticamente" mi dà una pacca leggera sulla testa.

"Ti ho detto che non siamo dei cani!" interviene Steffy con il viso imbronciato.

Ridiamo nuovamente tutti e tre e ci avviamo verso l'uscita.

Electric LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora