Paura

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Dei caldi raggi di sole si posarono sul mio viso. Mi svegliai sentendo due braccia cingermi la vita.

Mi girai per vedere Kokichi che dormiva ancora. Gli occhi chiusi e le labbra semiaperte gli davano un espressione così tranquilla rendendo il suo viso simile a quello di un angelo.

Peccato che il suo aspetto non rispecchia il suo carattere.

Ma cosa stavo pensando, dopotutto è sempre Kokichi, il nanerottolo bugiardo dalla sciarpa a quadretti.

Eppure iniziavo a pensare che tutto quel suo modo di fare fosse solo una maschera che nascondeva il vero lui.

Non so precisapente il perché, ma avevo quest'impressione.

La mia mano si posò dolcemente sulla sua guancia, fu un movimento quasi involontario.

La ritrassi subito pensando a quello che stavo facendo, ma che cavolo mi prende?!

<<Buongiorno>>

Sentii dire da qualcuno alle mie spalle, quel qualcuno era Rantaro.

<<Buongiorno a te...>>

Risposi con la voce ancora impastata dal sonno.

<<Andiamo, sveglia Ouma e andiamo a fare colazione>>

Disse con un sorriso raggiante il verde.

Come riesce ad essere così calmo, io sono ancora scossa per ieri. Effettivamente non ho più pensato a Nagito. Certo era quello che volevo ma non ho pensato che prima o poi sarei dovuta tornare al mio cottage.

Cosa avrei fatto? Cosa gli avrei detto? Non lo so.

<<si va bene>>

Mi avvicinai al viso di Kokichi e picchietai l'indice sulla sua guancia.

Dopo un po' aprì leggermente le palpebre.

<<...Hisui-chan?>>

<<si sono io, ora svegliati che andiamo a fare colazione>>

<<arrivo...>>

Tra uno sbadiglio e l'altro lentamente si alzò. Strano che non ha ancora fatto qualche battutina.

Mi accorsi di non avere un cambio così Rantaro mi diede una sua maglia e un suo pantaloncino,i quali mi stavo decisamente larghi dato che sono una tappetta.

Usciti di casa andammo a mangiare, durante il tragitto incontrammo qualcuno che salutammo amichevolmente ma di Komaeda neanche l'ombra.

Seduti al nostro tavolo si unirono Kaede e Saihara e notai che sulle guance della bionda ogni tanto si formavano delle sfumature di rosso.

Sospetto qualcosa tra lei e il detective.

Finito di fare colazione arrivò il momento che temevo dalla mattina stessa: tornare al mio cottage.

Mi alzai ma Rantaro mi prese per il polso.

<<Dove vai?>>

<<nel mio cottage...>>

<<E perché???>>

Disse kokichi.

<<prima o poi devo tornare, non posso vivere nel vostro>>

<<È sempre un'alternativa migliore>>

Mi disse Kaede

<<va bene va bene, ci penserò su, ma devo comunque andare a prendere tutte le mie cose>>

Non Solo Un Gioco	[danganronpa Ita] Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ