Capitolo 3

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Marinette e Priyanka parlarono ancora per un po', mentre Fu rifletteva sulle nuove informazioni acquisite dalla pronipote. Le due si scambiarono i numeri di telefono per ogni evenienza, del resto la chat poteva restare riservata alle conversazioni che riguardavano i Kwami. Poi quando arrivò l'ora di cena, la ragazza chiese a Sass di chiamare Tikki e Mullo per lei in modo da poter tornare a casa.

«Priya, dove abiti?»

«Al momento dormo in una pensione vicino a Notre-Dame, credo che starò lì fino a quando non troverò un lavoro per potermi permettere un appartamentino. Sono qui da poche settimane e solo oggi sono riuscita ad avvicinarmi a te grazie a quell'akuma.»

«Maestro, non è il caso di farla stare qui da lei, in modo che sia più al sicuro?» chiese Marinette pensierosa.

«Non osavo chiedere tanto, la sua vita ultimamente è già stata stravolta abbastanza» rispose l'uomo, poi si voltò verso Priyanka «ma se vorrai venire a stare qui sarei molto contento» confermò deciso.

«Sarebbe fantastico» rispose lei entusiasta.

«Bene, allora è deciso» affermò contento Fu «Vai a prendere i tuoi bagagli, per quando sarai di ritorno avrò preparato una cenetta con i fiocchi in onore del nostro incontro. Marinette se vuoi restare...»

«No, grazie Maestro» declinò cortesemente «Sono certa che abbiate ancora molto di cui parlare».

«Grazie» le disse Fu sull'uscio «Apprezzo molto tutto quello che hai fatto oggi».

«Mi tenga informata se dovessero esserci novità. Se avete bisogno di qualcosa sapete come trovarmi. Mullo, Tikki, andiamo!».

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Finita la cena Marinette decise di salire sul suo terrazzino a prendere una boccata d'aria. Le luci della città non rendevano semplice riuscire a trovare stelle nel cielo notturno, ma spesso la ragazza si rilassava sulla sdraio a strisce bianche e rosa cercando di individuare anche solo un semplice bagliore.

Erano dei momenti di pace e tranquillità in cui sperava di potersi crogiolare anche durante il giorno, ma le akuma ed i vari impegni scolastici rendevano un miraggio anche il solo poter dormire qualche ora. Le capitava di chiedersi come avesse fatto a resistere fino a quel momento, ma poi ripensava al sostegno incondizionato che le dava Chat Noir, alla vitalità di Rena Rouge, al sorriso spensierato di Carapace, al caratterino tutto pepe di Queen Bee, alla tranquillità di Viperion, all'astuzia di Mullo e alla dolcezza di Tikki e sapeva che qualunque cosa fosse successa, loro non l'avrebbero mai abbandonata. In tutta sincerità non sapeva capacitarsi di che cosa avrebbe fatto una volta fermato Papillon, ma era certa che prima o poi sarebbero riusciti a sconfiggerlo.

Le palpebre di Marinette si fecero sempre più pesanti fino a chiudersi definitivamente, si sentì più leggera durante il dormiveglia ed infine cedette fra le braccia di Morfeo per non pensare più a niente.

Chat Noir vide la figura addormentata della ragazza in lontananza e un salto dopo l'altro atterrò sul piccolo balcone sopra la panetteria.

«Marinette?» chiese con un filo di voce per paura di spaventarla.

«Umh...» rifletté «Deve proprio essere stanca».

Il giovane valutò se prenderla in braccio e portarla a dormire nella sua stanza oppure se lasciarla lì dov'era per il timore di svegliarla. Sapeva che se l'avesse lasciata così esposta alle intemperie probabilmente si sarebbe presa un malanno, così aprì delicatamente la botola che portava alla stanza della ragazza e prese dal letto la prima coperta che riuscì a trovare. Infine la sistemò delicatamente su di lei per poi saltare sulla ringhiera vicina.

Blind Hearts - MiraculousWhere stories live. Discover now