Otto.

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Resto in questo corridoio fin quando le luci del sole smettono di infrangere i vetri delle grandi finestre e colpire con dolcezza il pavimento di pietra. È freddo contro la gonna ma non mi dà fastidio.
Ho contato i rintocchi del grande orologio, ora dopo ora, lezione dopo lezione e solo quando arriva l'ora di cena mi alzo.
Infreddolita e tremante, inizio a camminare nonostante la fatica per i muscoli intorpiditi e gelati.
Non mi fermo in Sala Grande, cerco di passare il più velocemente possibile nel corridoio e raggiungo i sotterranei.
Ma non ci arrivo.
Qualcuno mi blocca prima e mi trascina oltre il quadro che dà alle cucine e mi fa sedere davanti al camino.
"Lei sta tremando, signorina!" La creaturina strilla senza smettere di muoversi e mi avvolge in una grande.
"Non mangia da ieri!" inizia a saltellare, con gli occhi pieni di panico " Cosa vuole per cena?"
Batte le mani davanti ai miei occhi e cerco di metterlo a fuoco.
Non mi interessa, voglio solo andare nel dormitorio e chiudere le tende del mio letto a baldacchino, prima che gli studenti lascino il banchetto della cena.
L'elfo non aspetta una mia risposta e inizia ad armeggiare con mestoli e padelle.
Qualche minuto più tardi mi passa una scodella piena di brodo caldo e carne.
"Resto qui fin quando non ha finito tutto."
Spalanco gli occhi scuotendo la testa.
"Non può smettere di vivere ogni volta che le succede qualcosa di triste! Ora mangi!" incrocia le piccole braccia al petto e mi sorride.
Respiro per mantenere la calma e inizio a fare come mi ha ordinato.
Quando anche l'ultima goccia di liquido fumante è arrivata nel mio stomaco, l'elfo mi saluta e va via saltellando e cantando felice.
Lascio la coperta sullo sgabello e abbandono anch'io le cucine per raggiungere finalmente la metà.

I giorni successivi non vanno meglio.
Ho deciso di non mettere piede in Sala Grande, ma non voglio più avere lezioni di vita da qualcun altro, così ogni mattina

e provo a fare i compiti, senza riuscirci; a cena raggiungo il dormitorio e, dopo una doccia veloce, mi fiondo a letto, provando ad addormentarmi, ed sempre più difficile.
Il viso e gli occhi di Charlie, arrabbiati e delusi, sono la costante che accompagna tutti i momenti della giornata e non avrei mai pensato di vivere un giorno senza di lui.

Il primo venerdì dopo il duello con Bill mi sveglio con un biglietto sul naso e un gufo che mi osserva, appollaiato sulla mia gamba.
Scatto a sedere e afferro il biglietto sotto lo sguardo spaventato del piccolo rapace che vola via.
Non so neanche cosa spero di leggere.
Stasera ci sarà la nuova riunione del Club dei Duellanti.
Questo invito servirà per l'ingresso.
Professor S. Piton
Il cuore smette di battere per un secondo.
Avevo dimenticato tutto ciò ed è come vivere in un incubo. Il professor Silente ha deciso che devo andarci e disubbidire è qualcosa che ora non posso permettermi se non voglio un altro rimprovero.
Come i giorni precedenti, passo nelle cucine per chiedere al solito elfo un panino, faccio colazione lì e poi vado a lezione.
Occupo uno dei primi banchi per non incrociare altri studenti, soprattutto se dividiamo l'aula con i grifondoro, ma ho smesso di seguire, di ascoltare, di intervenire, infatti le altre case stanno guadagnando terreno in classifica e i miei compagni di casa hanno ricominciato con i sussurri cattivi, che faccio finta di non sentire.
A pranzo vado in biblioteca per occupare il mio tavolo in un reparto nascosto dagli occhi di Madama Pince, qui do qualche morso al panino e invece di provare a svolgere i compiti, mi procuro tutti i manuali sui duelli.
"Allora!" la voce squillante di Tonks riempie il silenzio della biblioteca e mi fa sobbalzare. Da lontano arriva subito sussurro della Pince per zittirla.
"Stasera ci sarai anche tu, vero? Il duello con Bill era solo un'introduzione?" abbassa la voce e sfodera il suo solito sorriso furbo.
"Come scusa?" chiudo il grande tomo di Incantesimi Avanzati e le rivolgo tutta la mia attenzione.
"Oh dai! Non lo sai? Di solito quando entrano nuovi studenti nel Club il professor Piton li fa duellare con tutti i migliori di tutti gli anni." appoggia i gomiti sul tavolo e si sporge verso di me, come se mi stesse confidando un segreto "L'anno scorso è capitato a me: sono stata ammessa dopo un'eccellente dimostrazione a Difesa Contro le Arti Oscure e ho dovuto affrontare sette studenti." Sorride e ora sembra imbarazzata. "Ho vinto solo contro quelli dei primi anni, ma sono ancora qui e Piton dice che sto migliorando!" fa spallucce ed inizia a dondolare sulla sedia.
È anche peggio di ciò che pensavo.
Devo duellare con sette studenti? Forse di nuovo con Bill? O, peggio, con suo fratello?
È più di un incubo.
"Ti ho avvisata, ma non dirlo a nessuno!" mi fa l'occhiolino e va via, lasciandomi nella disperazione totale.
Ed è così che vado a seguire le lezioni pomeridiane: con lo sguardo quasi terrorizzato perché non sono pronta per affrontarlo, non in duello.
Quando l'ultima campanella risuona nell'aula di trasfigurazione vedo la McGonagall osservarmi di soppiatto e iniziare ad avvicinarsi, ma non le do l'opportunità perché esco, accodandomi alla fila di serpi che si sta riversando in corridoio.
Ho bisogno di rilassarmi prima di questa sera, altrimenti potrei combinare qualche casino. Dopo aver posato i libri in camera, metto i vestiti puliti nella borsa e mi dirigo al Bagno dei Prefetti.
Appena pronuncio la parola d'ordine so che non dovrei essere qui perché una risatina femminile arriva alle mie orecchie, ma entro lo stesso e mi blocco sul bordo dell'enorme vasca piena di bollicine.
Quattro studenti grifondoro mi stanno guardando.
Due Capiscuola.
Due prefetti.
Maschi e Femmine.
Tutti insieme, mezzi nudi nella vasca a fare un bel bagno rilassante e io li sto fissando al limite dello shock.
I suoi occhi azzurri sono meravigliati quasi quanto i miei. Lo vedo alzarsi e questo mi fa risvegliare dal mio stato di confusione.
Volto le spalle e corro via.
Lo sento chiamarmi, sento i suoi piedi nudi e bagnati sulla pietra del corridoio e quando urla "Fermati" , mi blocco involontariamente.
"Selene..." sento i piedi nudi sbattere sul pavimento "Io..."
Chiudo gli occhi e provo a bloccarlo con una forte barriera invisibile.
Il suo sospiro mi conferma che ci sono riuscita.
"Siamo tutti con l'intimo, se ti giri puoi vederlo.."
Riprendo a correre e quando sono abbastanza lontana da essere sicura che non mi seguirà, mi rilasso per perdere il controllo di quella parete magica.
Continuo a scendere le scale, arrivo nella sala d'ingresso e mi allontano sempre di più, fino ad arrivare al Lago Nero, dove mi fermo e mi lascio cadere contro un albero.
Il freddo inizia a superare gli ostacoli, salta il mantello, striscia sotto il maglione, corre lungo le calze e arriva alla pelle già congelata del mio corpo.
Non avrei mai pensato di stare così male per una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere. Non dovevo avere relazioni di questo tipo né amici, invece ho infranto tutte le regole e ora sto soffrendo tantissimo.
Pensavo di aver finito le lacrime, eppure queste sono testarde e si tuffano ancora sulle guance, ghiacciandosi subito.
La sera arriva prima di quanto pensassi, portando con sé altro freddo e piccoli fiocchi di neve, che cadono su vestiti e tra i capelli.
Ormai il mio hobby è restare immobile ad osservare il vuoto, estraniata dalla realtà e solo un improvviso calore scottante mi risveglia.
Proviene dalla tasca interna del mantello e scopro essere il biglietto per il Club.
Per le mutande di Merlino!
Inizio a correre di nuovo. Le gambe chiedono pietà e i polmoni stanno per scoppiare, a causa dell'aria freddissima però non rallento.
Quando arrivo al castello incrocio il professor Piton, seguito da una fila di studenti in ordine d'età.
"Oh Salazar! Cosa le è successo?" esclama il buon vecchio Piton.
Alza la bacchetta e, prima che possa pensare di difendermi, un leggero calore mi avvolge. Il tessuto della divisa si asciuga in pochi attimi.
"Andiamo!" mi fa cenno di camminare avanti con lui per tenermi d'occhio.
Devo mantenere la calma e respirare anche se ho un brutto presentimento.
Il piano è quello di tenere la difesa alta e per farlo devo concentrare una piccola parte di magia per uno scudo protettivo perenne attorno al corpo così da evitare spiacevoli attacchi come quello di Bill.
"Benvenuti alla prima riunione del Club dei Duellanti del mese di Dicembre!"
Spalanco gli occhi quando vedo che siamo arrivati.
"Stasera daremo il benvenuto ad un nuovo membro: Selene della casa serpeverde!"
La voce di Piton sovrasta il brusio che c'è nell'aula poi mi fa cenno di salire sulla passerella ed affiancarlo.
"Come per ogni nuovo ingresso Selene inizierà a duellare con lo studente migliore di ogni anno!" spalanca le braccia e mi lancia uno sguardo per controllare la mia reazione. "Jeremy, tassorosso, tu sei il primo!"
Piton scende e un bimbetto con una folta chioma di capelli biondi prende il suo posto.
Non pensavo fosse così veloce l'introduzione.
Camminiamo, ci guardiamo negli occhi, poi di spalle torniamo ai nostri posti e inizia il duello. Gli lascio fare un paio di mosse che neutralizzo subito poi lo disarmo senza fargli male.
Così anche per i successivi.
Al quinto sfidante socchiudo gli occhi perché non voglio vedere nessuna testa rossa di fronte a me ed è così.
Una ragazza di corvonero mi sta fissando, gli occhi pieni di rabbia che non riesco a capire. L'ho vista a lezione, ma non ricordo come si chiama né ho ascoltato Piton chiamarla.
Il duello inizia e capisco perché è stata scelta al posto del prefetto di grifondoro.
Lancia colpi a raffica, urlandone la formula e questo la rallenta. Nonostante ciò qualcuno mi sfugge e si schianta sulla protezione che si illumina per qualche secondo. La sala trattiene il fiato per la sorpresa, lo stesso Piton spalanca la bocca.
La ragazza inizia a sorridere sempre più apertamente ma non smette di attaccare per non lasciarmi il tempo di fare qualcosa.
"Cos'è? Sei sulla difensiva? Paura di perdere?"
Mi distrae e in un attimo la sento urlare.
"Reparifarge!"
L'incantesimo di trasfigurazione oltrepassa lo scudo e si infrange con forza sulla mia testa.
Non cado, ma barcollo.
Quando torno stabile, vedo tutti guardarmi con gli occhi spalancati e la corva sta ridacchiando.
"Sapevo che non potevano essere veri. Troppo rossi, troppo perfetti!"
Resto imbambolata a fissarla, poi la consapevolezza di ciò che sta dicendo e dell'incantesimo che ha pronunciato si abbatte sul mio corpo e corro con la mano ad afferrare una ciocca di capelli.
Castano scuro con marcati riflessi biondi.
Il colore che ho sempre cercato di nascondere è davanti agli occhi di tutti.
"Ti stai chiedendo come ho fatto, vero? Non esistono trasfigurazioni irreversibili, soprattutto se chi le ha fatte, dimentica di tenerle in vita."
Stringo i pugni, la rabbia sale alle stelle, ma resto in silenzio. Cosa potrei mai dire?
"Sono stanca di essere la tua ombra. Non sei la più brava, sei solo una bugiarda e voglio che tutta Hogwarts lo sappia!" sorride ancora di più e non riesco più a restare calma.
Non avrebbe dovuto.
Una scarica di magia parte dal mio braccio destro e nel silenzio dell'aula si sentono chiaramente gli scricchiolii della bacchetta che si spezza.
La lascio cadere, sotto gli sguardi meravigliati degli studenti in prima fila e alzo il braccio.
Stringo il pugno e con l'aura magica afferro la ragazza che inizia a levitare con i piedi a pochi centimetri dal pavimento. La faccio avvicinare fin troppo velocemente.
"Non avresti dovuto." i nostri nasi quasi si sfiorano. Nei suoi occhi c'è stupore e un pizzico di paura.
"Selene! Cosa stai facendo?" la voce di Piton arriva ovattata, ma non gli permetto di intervenire, così alzo un muro di magia intorno la passerella.
"Io sono più brava di te" scandisco cosicché possa imprimere questa parole nella testa "Hai dimostrato solo di essere una bimbetta che vuole stare al centro dell'attenzione!"
Apro leggermente il pugno e il suo corpo inizia a ruotare per mettersi in orizzontale e lo faccio levitare sempre più in alto, .
"Hai avuto il tuo momento di gloria, ma non durerà. Tornerai nell'ombra in cui dei stare!"
"Per favore" sussurra "scusami, non credevo ci tenessi tanto, io..."
"Tu cosa?" ormai sono accecata dalla rabbia per lei, per i capelli, per Piton che continua a chiamarmi, per Charlie che cerca di attirare la mia attenzione, ma non riesco a ragionare. È come se stessi scaricando tutta la tensione accumulata in questi giorni e so che non dovrei farlo contro uno studente, non di nuovo.
Apro del tutto il pugno e la lascio cadere, ma richiudo la mano prima che possa toccare il pavimento. La riporto nel mio campo visivo.
"Non avresti vinto, anche se avessi usato solo la bacchetta. Il tuo è stato un brutto trucchetto degno di una serpe."
Schiocco le dita nel momento in cui la voce del preside risuona nella stanza.
La ragazza fa un volo all'indietro atterrando sul materasso che compare all'improvviso sul pavimento e io faccio in tempo a vedere l'alta figura di Silente materializzarsi al centro della passerella, prima di sentire tutte le forze fisiche e magiche abbandonarmi.




09/02/2022
Buonasera e buonanotte!
Questo capitolo è stato veramente impegnativo da correggere. Ho spostato frasi, aggiunto cose, parole, ma la trama è rimasta uguale.
Spero di non aver lasciato frasi in giro a caso e di aver eliminato quelle che ho inserito in altri punto del capitolo. Ora non riesco a rileggere, è un po' tardi e ho sonno.
Correggere si sta rivelando un'attività veramente stimolante, all'inizio non pensavo di riuscire a modificare qualcosa.
A presto,
esse.

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