Capitolo 16

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-Christina?- sussurrò Manuel incredulo.

Restai in silenzio per qualche minuto, cercando di mettere a fuoco la situazione e per mettere insieme le idee. Cosa faceva Manuel in Italia? Perché era tornato?

Era così bello. Indossava un paio di jeans scuri stretti, una camicia blu e un paio di converse. I capelli erano arruffati ma lo rendevano comunque molto affascinante. Gli occhi di un nero cosí intenso che avrei potuto sprofondarci dentro.

-Sei tornato?- chiesi con un filo di voce.

-Due settimane fa- sorrise e capii che forse non era arrabbiato con me, ma io si, io non avevo dimenticato il male che mi aveva fatto.

-Felice per te- sbottai andandomene. La sua mano fermò il mio braccio facendomi voltare a rallentatore.

-Mi dispiace tantissimo Chris, non volevo partire senza di te. - mi fissò e capii che era sincero.

-Ma l'hai fatto. Mi hai scaricata come si scaricano le valigie al porto. Non ti servivo più e mi hai lasciata da sola, a combattere mia madre e me stessa- abbassai lo sguardo pronunciando quelle parole.

-Tua madre aveva ragione. Non potevo portarti con me.

-Solo perché avevo quindici anni?- chiesi indignata.

-L'America era davvero troppo lontana- vidi un senso di colpa balenare nei suoi occhi e mi sentii più rilassata.

-Ti ho pensato tanto- affermai pentendomene subito.

-Anche io, non sai quanto.

Lo abbracciai di impulso, cosí violentemente forte mi aggrappai alla sua maglietta e scoppiai a piangere. Non so esattamente bene il perché, ma le lacrime scorrevano e io non riuscivo a fermarle. Manuel mi era mancato davvero, mi era mancato tutto quello che facevamo insieme e mi sentivo stupida al pensiero di quello che stavo facendo. Lui mi strinse più forte e mi baciò una guancia. Mi staccai lentamente e mi asciugai le lacrime con la manica delle felpa.

-Perchè piangi?- mi chiese inclinando la testa di lato per incontrare i miei occhi.

-Non lo so- risposi sincera. Istintivamente presi la sua mano e la strinsi più forte che potevo. Desideravo ancora passare il mio tempo con lui, andare in America e non tornare più come ci eravamo promessi in passato.

-Ti va di vedere casa mia provvisoria?- mi chiese improvvisamente. Senza pensarci annuii con la testa ed entrai nella sua macchina che era parcheggiata poco più avanti.

**

Il suo appartamento era in un palazzo al quinto piano. Faticai abbastanza mentre salivo a piedi le scale visto che non esisteva un ascensore.

-È molto carino- dissi entrando.

-Per ora è questa la mia sistemazione- affermò- tra qualche settimana mi trasferirò in una villetta in periferia.

-Capisco- mi guardai intorno.

In effetti era davvero poco arredata e abbastanza triste per un ragazzo di ventidue anni. Il soggiorno era molto spazioso, ma era occupato semplicemente da un divano di pelle rossa e un televisore non troppo grande. Presi posto e lui si sedette accanto a me.

-Raccontami di te, dai. Cosa hai fatto in questi due anni?- mi sorrise.

-Niente di speciale, sono stata a Londra in questi mesi- mi scostai i capelli dalla fronte- ci tornerò tra tre giorni.

-Da tua nonna?- chiese bevendo una tazza di  the.

-Si- sorrisi abbassando lo sguardo. Si voltò di spalle e notai dalla camicia l'inchiostro nero che colorava la sua pelle. Il suo corpo era pieno di tatuaggi e il mio pensiero corse subito ad Harry. Ripensai ai suoi occhi e il cuore iniziò a dolermi nel petto.

-Disegni ancora?- mi domandò Manuel.

-Certo. Amo disegnare, dovresti saperlo. Pensa che a Londra appena arrivata ho fatto un murales sul muro del mio vicino di casa e..

Le mie parole furono interrotte da un semplice tocco di labbra. Manuel aveva le sue mani tra i miei capelli e cercava la mia lingua. Risposi al bacio confusa e istintivamente gli sbottonai la camicia. Non era la prima volta che lo facevamo. Anzi, spesso l'avevamo fatto per sfogarci, anche se io avevo quindici anni e lui ne aveva quattro in più a me. Ma in quel momento fare l'amore con lui mi sembrava la cosa più sbagliata del mondo, mentre chiudevo gli occhi e vedevo il verde dello sguardo di Harry farsi strada tra i miei pensieri. Ero in reggiseno e Manuel palpava il mio seno con foga, quando mi staccai dalle sue labbra.

-Non posso farlo- sussurrai.

-Perché?- scoppiò a ridere.

-Non mi va.

-Non dirmi che sei diventata santa all'improvviso? Un tempo non ti facevi problemi a farti fare certe cose.- sorrise malizioso.

-Le cose sono cambiate. - mi alzai recuperando la felpa rossa da terra e infilandola velocemente.

-Quanto mi sei mancata- sussurrò dolcemente nel mio orecchio.

Non risposi e lasciai velocemente il suo appartamento scendendo i gradini a due alla volta. Arrivai in strada con l'affanno e mi sentii terribilmente in colpa per quello che era appena successo. Avevo quasi fatto sesso con il mio ex migliore amico senza pensare e senza rendermene conto. Presi il cellulare che squillò dalla mia tasca e sorrisi vedendo il numero.

-Nonna- esclamai felice.

-Tesoro come stai?- chiese lei.

-Benone e tu?

-Questo letto è troppo puzzolente Christina, non vedo l'ora di tornare a casa mia.

-Succederà presto nonna.

-Tu quando torni?- tossí.

-Tra tre giorni- sospirai.

-Va bene, ora vado che se mi vede l'infermiera mi fa anche la ramanzina.

-Ci vediamo nonna, un bacio.

Chiusi il telefono e restai a fissarlo per un po'. Aprii la cartella dei messaggi e feci pressione col dito sul nome di Harry. Il suo messaggio apparve sullo schermo.

Non scrivermi più.

Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Non riuscivo a non pensarci.

A:Harry

Cosa ci sta succedendo?

Avrei voluto mandarglielo, premere invio e attendere una risposta. Ma avevo paura, troppa paura. Iniziai a cancellare il messaggio lentamente, lettere dopo lettera. Poi il mio cuore ebbe un sussulto. Poggiai la mano sul petto e mi ricordai che la mia vita era davvero fottutamente troppo breve per non rischiare. Riscrissi tutto da capo, e con forza lo inviai.

Cosa ci sta succedendo?

Era una domanda più a me stessa che a lui. Amavo Harry ma stavo per fare una cazzata colossale andando a letto con un altro. Fissai attentamente lo schermo del cellulare aspettando con ansia la sua risposta, che ovviamente non tardò ad arrivare.

#Spazio Autrice

Ecco il capitolo 16.

Piaciuto?

Stasera ho intenzione di aggiornare e pubblicare anche il capitolo  17. Spero di farcela.

Sono contenta che la storia piaccia sul serio. Vi chiedo semplicemente di continuare a votare e commentare.

Vi amo troppo, a tutti.

Bacini, Tania xx

Drawing. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora