Capitolo 15

5K 326 16
                                    

-Signora, sua figlia ha una grave forma di aritmogena del ventricolo destro.

Quando credi di vivere la tua vita nel migliore dei modi è sempre così, ci deve essere sempre qualcuno che ti scombussola tutto. Ed era stato esattamente così.

Il letto d'ospedale era troppo fottuamente stretto per me, per una povera malata di cuore. Già. Malata.

Le parole del medico rimbombavano nella mia testa e non riuscivo a chiudere occhio. Ero svenuta nel bagno di casa mia in Italia e mi ritrovavo in una vecchia stanza d'ospedale con delle pareti troppo bianche e una puzza troppo soffocante.

Mia mamma era in lacrime da più di mezz'ora, ma io volevo solo andare a casa e dimenticare tutto. Svegliarmi nel caldo del mio letto per rendermi conto che si era trattato solo di un orribile incubo. Il messaggio di Harry mi appariva davanti ogni volta che chiudevo gli occhi e le lacrime solcavano le mie guance ogni tre o quattro minuti. Ero malata. Fottutamente malata. Avrebbero potuto strapparmi via la vita da un momento all'altro, togliermi il sorriso e sarei sprofondata nel buio. Avevo paura, dio se ne avevo. Temevo di non poter vedere la luce, e di non poter più vedere ciò che di bello la vita mi avrebbe offerto.

Strinsi più forte la mano di mia madre.

-Non lo deve sapere nessuno- sussurrai.

-Perché no?- mi chiese confusa.

-Preferisco così.

In quel momento il medico entrò a grandi falcate nella stanza e mi tolse il lavaggio che avevo al braccio.

-Per ora puoi andare a casa. Purtroppo dobbiamo aspettare un paio di mesi prima di operare.

Io e mia madre restammo in silenzio a guardare il medico mentre parlava di vene, sangue, e operazioni. Cose di cui, sinceramente, mi importava ben poco. Io volevo solo indietro il mio cuore. Volevo che ritornasse a battere normalmente e volevo essere felice. Tutto qua. Non volevo nessuna operazione.  Mi alzai lentamente dal lettino, e con la mano ancora stretta in quella di mia madre mi avviai nel corridoio. Guardavo le persone passare e tutto, dico tutte, avevano gli occhi spenti, le labbra screpolate e i sorrisi distrutti.

-Non permetterò che mi renda così- pensai a voce alta.

-Cosa?- mamma non capì.

-La malattia. Non permetterò che mi uccida dentro.

-Tesoro io...

-No mamma- la interruppi- va bene. Davvero, sto bene così.

Arrivammo a casa quasi un'ora dopo. Andai in camera mia dopo aver fatto una lunga doccia e decisi di vestirmi e andare a fare un giro.

Il telefono squillò sul comodino. Era un messaggio.

Da: Ellie
Come è andato il primo giorno italiano? Scommetto che ti manco un casino. Io sono agitatissima per domani. Ho il treno per Manchester alle 7,15. Aiuto. Baci.

Risposi lentamente faticando a muovere le dita.

A:Ellie
Io sto bene, credo che uscirò un po'. Mi raccomando divertiti a quello stupido concerto. Baci.

Poggiai il telefono sulla scrivania e tornai a vestirmi. Avevo messo un paio di legghins neri e la felpa rossa che Harry odiava tanto.

Harry.

Inevitabilmente pensai a lui e al suo messaggio. Non poteva averlo detto sul serio.

Non scrivermi più.

Era come se avessi un macigno sul petto. Non poteva essere stato lui. Non aveva senso, non dopo aver fatto l'amore in quel modo. Non era possibile. Mi guardai nello specchio e feci pressione con la mano sul petto, nel punto in cui c'era il mio cuore. Sentivo il mio battito regolare e mi chiesi se fosse possibile che smettesse di fare il suo lavoro all'improvviso lasciandomi a terra inerme. Rabbrividii. Andai in cucina per avvisare mia madre.

-Mamma vado a fare un giro- sorrisi dolcemente.

-Stai attenta- quelle parole mi ricordarono Harry, ma eliminai quel pensiero dalla mia testa.

Camminavo lentamente guardandomi intorno. Passai l'angolo della strada per finire addosso a qualcuno.

-Scusa- disse lui, era un maschio.

-Niente- alzai lo sguardo e rimasi sconcertata a bocca aperta. Lui mi fissò dritto negli occhi azzurri e io mi persi nel nero dei suoi.

Ci scambiammo un'occhiata interrogativa poi presi parola fissandolo dritto negli occhi.

-Manuel?- lo guardai aspettando una risposta.

#Spazio Autrice

Alloraaaaa? Piaciuta la sorpresa?
La nostra Chris è malata.
Che dite al riguardo?

Commentate, votate e consigliate la storia ai vostri amici. Ci tengo che continui a crescere.

Grazie di tutto.

A presto, Tania

Drawing. || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora