Namjoon sentendo quelle parole si demoralizzò chinando la testa, poi ci pensò bene sapeva come far cambiare idea al suo ragazzo

Erano arrivati nella villetta dove dovevano abitare tutti insieme e si venne a scoprire che era vicina sia alla scuola che hai loro lavori part-time

Ognuno di loro andò nelle loro rispettive case per prendere la loro roba e trasferirsi tranne Namjoon e Jin che avevano sistemato tutto grazie ai genitori del più grande

Yoongi e Jimin stavano camminado allegramente con le mani congiunte tra di loro in direzione dell'appartamento del maggiore chiaccherando del più e del meno rendendo la loro camminata assai piacevole, tranquilla ed assai serena 

-Jimin stiamo per incontrare le persone che mi hanno rovinato gran parte della mia vita...non ascoltare quello che potrebbero dirti..loro non sono nessuno, il nulla ok- disse Yoongi fermandosi per guardarlo negli occhi

-va bene hyungie- disse Jimin a bassa voce e con un espressione facciale che trasmetteva un po di confusione, con un tibro di voce che traspariva preocupazione

-andrà tutto bene...l'unica cosa importante di tener a mente che io ti amo, che non ti lascerò mai solo, io sarò sempre accanto a te e di ascoltare me e gli altri ragazzi, non gli altri che sono solo invidiosi della bella persona che sei- aggiuse il maggiore accarezzandoli la guancia arrossata che vide dopo annuire

-anch'io ti amo Yoonie-disse imbarazzanto con un fil di voce

Erano all'interno dell'appartamento stavano preparando le valigie quando ad un tratto suonarono alla porta dell'appartamento, Jimin era più vicino andò ad aprire la porta con fare assai timido e pauroso

-arrivo- esclamò con voce tremolante

Jimin aveva paura delle persone, tranne il suo  ristretto gruppo di amici, si aveva paura delle persone a lui sconosciute, che lì possano fare del male verbalmente, con la violenza fisica o tutte e due, paura di essere giudicato in malo modo manco avendo preso la briga di conoscerlo affondo e giudicarlo con un solo sguardo critico come ormai le persone non sanno fare altro nella loro vita, paura di essere disprezzato in quelche modo o di essere odiato  trovandolo troppo brutto e non all'altezza degli altri che li stavano accando e farglielo notare senza alcuno scrupolo  

Quando la porta fu totalmente aperta vi trovò davanti a due imponenti figure adulte che facevano altro che trasudare autorita, fermezza, impassibilità, potere,arroganza e freddezza in tutti i loro movimenti, gesti e nelle loro espressioni facciali, parvero al ragazzo robot per essere così sicronizzati e maccanici nei loro modi

-abbiamo sbagliato appartamento ci sc..- ma vennero fermati dalla voce dura di Yoongi

-no non hai sbagliato appartamento...ditemi quello che volete e di andarvene immediatamente la vostra presenza non è affatto gradita- disse quelle parole con una tonalità che trasparivano solo freddezza, risentimento, con una punta di disprezzo e rabbia sia nel volto inespugnabile e immpassibile di yoongi ma anche nel tono di voce che aveva utilizato nel modo più tagliente possibile nel suo repertorio

-Jimin vieni qui- disse yoongi con tono più morbido possibile da non farlo spaventare ulteriormente, vedendo quanto aveva paura dei quei due adulti che egli conosceva alla perfezione, che guardavano Yoongi con disprezzo e rimprovero

Jimin si avvicinò immediatamente al maggiore che li fu subito attacato alla suo avambraccio e stringerlo

-Yoongi non è il modo di trattare i tuoi ospiti- disse la voce femminile che tanto lo aveva tartassato il cellulare sia di chiamate che di messegi che lui non prese manco briga di leggerli

-quali ospiti i non ne vedo manco uno... Vedo solo due persone che devono dirmi qualcosa e andarsene da dove erano venuti, il prima possibile se non vi dispiace..non siete persone gradite alla mia presenza- disse con lo stesso tono  utilizzato prima per parlare ai due adulti

-sediamoci e parliamo siamo qui solo per affari e lo sai bene che non ci interessa nulla di te o del tuo "amichetto"- disse l'uomo travirgolettabdo la parola amichetto con le dita per poi guardare male Jimin che lo guardava con paura, per il piccolo l'uomo assomigliava tanto a suo padre che non fece altro che farlo morire di paura

-smettila non ti ha fatto niente..e un ragazzo d'oro ha portato luce nella mia vita, dove voi ci avete buttato fango e non ti permetterò ti trattarlo in quel modo o di allontarlo da me a costo di romperti le ossa-sibilò Yoongi con tono rabbiso

-rispetto...stai parlando con i tuoi genitori- disse la donna facendo un passo in avanti da fronteggiarlo

-Genitori!... Io non li vedo da nessuna parte... Io vedo solo due persone che non riconoscono come loro consanguineo per il fatto della mia inclinazione sessuale e che non accettino che ho preso una strada differente da quella che hanno scelto loro... Per me i miei genitori sono belli che morti- ghigno Yoongi ma non scalfì il signor Min

Invece la signora Min stava per colpire Yoongi ma il ragazzo in questione le prese il polso stringendoglielo con forza

-persone come voi non devo nessun rispetto- aggiunse freddo Yoongi guardando negli occhi i suoi genitori che rimasero scioccati dal suo comportamento essendo che non si era mai ribbelato fino a questo punto, Yoongi dava sempre quello che cercavano in assoluto silenzio senza mai degnalarli di uno sguardo, per fagli andare alla svelta, per poi andare senza sprecare  una minima parola o sguardo, ma adesso aveva una ragione per lottare ed essere libro dalle grinfie dei due adulti

I signori Min senza dire nulla entrarono nell'appartamento e si seddetterò sul divano, aspettando pazientemente i due ragazzi si aggiungessero

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Ciao
Spero che vi piaccia questo capitolo e se volete dirmi che cosa ne pensate nei commenti io sarei più che felice di sapere cosa ne pensate se vi piace la storia o meno, se trovate qualche punto che non vi piace o non capite...se trovate qualche tipo di errore di dirmelo perfavore

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