ANNABELLE
Rimasi sulle sue gambe ,con la spalla bagnata dalle sue lacrimee un sorriso sincero sul volto.
Mi aveva raccontato la sua storia e non avrei osato fare domande ricordandogli altre cose brutte.
Ovviamente quel che ha detto non giustifica tutte le morti che ha causato, ma non riesco a non sorridergli.
Mi abbraccia un'ultima volta per poi alzarsi e lasciarmi sul divano.
-Hai fame?-
L'orologio sulla penisola segna già le due e mezza.
-No-
-Sarà la barretta che ho mangiato- Aggiungo andando in cucina per preparargli da mangiare.
Mi cadde l'occhio sul calendario, cavolo!.
-Bel,non c'è bisogno posso prepararmi io da mangiare-Disse quando guardai velocemente il frigo tirandomi i capelli con le mani .
-Va bene-Tagliai corto ed andai in camera.
Mi scrutò con lo sguardo.
Presi dei vestiti e mi chiusi in bagno.
-Giusto in tempo-Sussurrai.
Il ciclo è l'unica cosa che arriva, va e torna puntualmente nella mia vita.
Mi vestii e legai i capelli in una coda alta.
Misi tutto a lavare nella cesta in bagno e raggiunsi Jeff in cucina.
Trattenni le risate quando lo vidi con la testa nel frigo in cerca di cibo.
-Avevo sentito odore di sangue-Disse chiudendo lo sportello .
Il mio viso si colorò di rosso.
Che riesca a percepire...
Mi guardò e dopo un tempo che mi parve infinito, con tutta la calma e la tranquillità del mondo mi chiese se avessi il ciclo.
Diventai rossa come i pomodori tagliati sulla penisola.
Vedendo che non rispondevo aprì l'anta del congelatore.
-Ecco-Disse posando sul tavolo degli hamburger di manzo,crudi...il sangue.
-Era quello...-Iniziai mentre contemporaneamente disse;-È questo l'odore di sangue che ho sentito- Risi dall'imbarazzo e fortunatamente non disse più nulla.
Prese un pezzo di carne in mano e si fermò di scatto.
-Che c'è?-Chiesi.
-Stavo per dare la carne,da mangiare al mio cane, peccato che non è qui-
-Hai un cane?,chi gli dà da mangiare se non sei con lui?-Chiesi.
-Ci penseranno gli altri-Tagliò corto.
Prese una padella e mise su la carne.
-Stavi dando la carne cruda al tuo cane?-Gli chiesi.
-Si chiama Riso-Disse.
-Ti piace proprio mangiare-
-In realtà è l'abbreviazione di sorriso-
Mi maledico mentalmente.
-Sembra sorrida sempre e quando abbaia lo fa così velocemente che pare stia morendo dal ridere-
Pensai a suo fratello, alla loro storia e gli sorrisi rassicurante senza fare altre domande.
Contrariamente a come ci si potrebbe aspettare non feci fatica ad immaginare Jeff che mostrava affetto ad un animale.
-Quindi hai il sangue?-Disse riportandomi alla realtà.
Si era seduto a tavola e aveva apparecchiato per due.
-Sangue?-Chiesi.
Divise un hamburger in due e lo mise nell'altro piatto.
-Si ,bhe!...come si chiama?! il ciclo.-Disse tranquillo.
Percepii il calore delle mie guance e annuì scuotendo la testa.
-Sta tranquilla Bell-Disse e le mie guance scottarono ancora di più.
-Ho sbagliato a darti la barretta, mangia...almeno questo-Disse indicando con la forchetta il piatto con metà del suo hamburger.
Annui e mangiai quel pezzo di carne.
-Se potessi ti porterei fuori-Sussurrò a voce bassissima.
-Odio uscire -Mentii.
Amavo uscire,se passavo troppo tempo nello stesso luogo andavo in paranoia.JEFF
Stetti in silenzio e finii di mangiare.
Mi alzai e sparecchiai per tutti e due.
-Posso fare io-Disse.
-Ma non hai il sangue?!-Le chiesi.
-Si bhe!. Il ciclo-Dissi.
Che strano chiamarlo così...Janette & Nina lo chiamano sangue e quando lo hanno mangiano tutti i dolci di Jack e se solo provi a farglielo notare ti dicono che sono afflitte da dolori che non puoi capire e minacciano di ucciderti.
Sarà per questo che Josh gli sequestra le armi.
Diventò rossa e trovai incantevole il modo in cui le sue guance cambiavano colore .
-Non hai dolori?-Le chiesi.
-Ho solo un po' di mal di pancia e mal di testa-
-Stai pure comoda, qui ci penso io-Le dissi e andò in camera.
Finì di pulire e raggiunsi anche io la stanza.
La porta era aperta ed era sdraiata a pancia in giù sul letto con un libro aperto sul cuscino e un evidenziatore in mano.
-Come stai?-Le chiesi poggiando la schiena contro la porta.
-Non sto morendo Jeff-Disse ridendo.
-Quattro o cinque giorni e mi passa-Disse posando la mano sulla pancia.
Ed io dovrei vederti così per i prossimi cinque giorni?!....Bel cosa mi stai facendo?.
Non mi sono mai preoccupato per nessuno se non per mio fratello.
-Ti prendo una coperta?-Le chiesi.
-No, forse si...non lo so-Rispose.
-Ho caldo e freddo allo stesso tempo-
Non sapendo che fare rimasi immobile a guardarla.
-Cosa stai leggendo?-Le chiesi.
-Compiti di scuola-
La guardai fare facce buffe mentre leggeva il libro e mi morsi la lingua per non ridere.
-Non ci capisco nulla-Disse dopo un po' nascondendo il viso con le mani.
-Che materia è?-
-Matematica-Disse alzando gli occhi al cielo.
-Alle medie me la cavavo,vediamo se ci capisco qualcosa-Dissi prendendo il libro.
Era tenuto in ottime condizioni, non come quelli usati che avevo io.
-Il programma delle superiori è diverso da quello delle medie-Disse.
-Le cose sono sempre quelle-Risposi.
-Sono espressioni-Disse lei.
-Sono una cazzata-Dissi.
-C'è anche l'esempio-Aggiunsi facendole vedere la spiegazione all'esercizio che doveva fare.
Si mise a sedere e prese un foglio dalla scrivania.
Mi sedetti sul suo letto.
-Prima le parentesi tonde poi le quadre ed infine le graffe....-Le spiegai.
-Capito?-Le dissi, ci avevo messo un'ora e trenta ma ne era valsa la pena.
-Sei bravissimo a cucinare e anche in matematica-Disse guardandomi con il broncio.
-Ci sarà qualcosa che saprai fare anche tu-La rassicurai.
Si portò la mano alla pancia per la millesima volta, vorrei fare qualcosa per lei eppure dice che sta bene.
Si alzò dal letto.
La guardai inclinando la testa.
-Che c'è?, dove vai?-Le chiesi.
-Vado in bagno-Disse diventando rossa e distolsi lo sguardo.
Che domanda stupida, è casa sua...può andare dove vuole.
Quando tornò l'aiutai a finire gli altri compiti.
-Come mai fai i compiti se non vai a scuola?-Le chiesi.
Ero seduto sul suo letto con la schiena contro la parete e Bel era seduta vicino a me con la testa sulla mia spalla.
Ogni minuto mi guardava per chiedermi se era giusto quel che stava facendo.
Altro che killer, sare potuto essere uno splendido professore.
-Ci sono le vacanze-Disse alzando le spalle.
-Come vai a scuola?-Le chiesi.
-Abbastanza bene-Tagliò corto.
CITEȘTI
Solo un cuore
DragosteIn questa storia d'amore sono protagonisti un ladro ed una comune ragazza. Leggendo non scoprirai né cos'è l'amore né cos'è il dolore, perché da queste due storie non c'è alcuna possibilità che si giunga ad un lieto fine e può nascere solo tanta co...