2

90 2 0
                                    

****

Sono solo le due del mattino.
-Ci riesco, ci riesco ancora- Ripeto pensando ad irrompere in qualche altra casa.
Questa volta Jack mi ha fatto davvero arrabbiare.
L'ultimo pacchetto delle sue amate caramelle Haribo le ha palesemente mangiate quella mocciosa di Sally.
Lui però vede un moccioso e gli cade la maschera che con tanta difficoltà si è costruito.
Come può credere che i bambini siano la bocca della verità dal momento in cui Sally nella sua ne aveva ancora di orsetti gommosi, altro che verità.
È un adolescente in un corpo da bambina, ma, a quanto pare, se lo dimenticano sempre.
Il sole sta per sorgere e purtroppo, per errore ho ucciso un uomo che mi aveva ormai colto di sorpresa.
Gioco con il coltello,sporco di sangue facendolo girare tra le mie dita.
Cammino per le strade della città e non mi accorgo che sono giunte le cinque.
Tra un po' le persone si sveglieranno e usciranno di casa ,se mi vedessero con un coltello e vestiti sporchi di sangue chiamerebbero la polizia e capirebbero che sono stato io a svolgere i furti collegandomi immediatamente alla vittima.
Mi allontano dal paese e i primi raggi di luce fanno brillare la lama del coltello ancora sporco del sangue delle vittime. 
Vedo una grande casa, molto probabilmente ci vive una famiglia.
Nell'abitazione, però, le luci sono spente e non ci sono macchine nel vialetto.
Decido di entrare per cambiarmi e prendere qualcosa.
Scavalco con molta facilità il cancello e mi accorgo subito che l'allarme è disinserito e la porta è aperta.
È proprio destino allora, non è mai stato così facile.
Entro senza preoccuparmi di trattenermi dal ridere.
L'atmosfera mi piace e mi eccita.
Inoltre la casa è più grande di quanto riuscissi ad intravedere da fuori.
In questo quartiere ci sono solo ricchi del cazzo.
Nel primo piano c'è una grande cucina con penisola,un salotto che affaccia sul giardino munito di piscina,tavolo da pin-pong e calcetto.
più avanti ,in un corridoio c'è la lavanderia,il bagno e la dispensa.
Poggio il coltello sul lavandino e mi guardo allo specchio,pochi secondi dopo lo rompo creando una grossa crepa con il coltello.
Odio il mio aspetto e lo amo allo stesso tempo.
lo amo perchè mi rende diverso da tutti gli altri.
Lo odio perchè avendo questo aspetto non potrò mai più cambiare il pensiero che le altre persone hanno di me.
Sin da ragazzino ero "il ladro".
Quello che la polizia veniva a prendere a scuola sé succedeva qualcosa.
Tutto solo per colpa di mio padre e del mio carattere poco socievole.
Mi levo la felpa bianca e la metto nella lavatrice.
Ritorno in bagno d'avanti allo specchio,tra le crepe mi riesco a vedere ancora bene.
Solo ora ricordo che sono uscito da casa di corsa e indosso solo una canottiera nera e il pantalone di una tuta.
-Avrei potuto vestirmi meglio-
Odio tutti i segni che coprono il mio corpo,ormai è da anni che provo a farli sparire ma è davvero difficile.
All'improvviso sento un rumore provenire dal piano di sopra.
cazzo...
Lascio il coltello in bagno e vado a controllare ,sarà caduto qualcosa.
Mentre salgo le scale il rumore è sempre più forte ed inizio a sentire dei leggeri sussurri.

ANNABELLE

---
-E siamo qui per celebrare il funerale di quest'uomo ,un brav'uomo-Disse un uomo vestito di bianco,senza volto.
-Nonno-sussurrai.
La bara si divise in due fino a moltiplicarsi.
-Siamo qui per celebrare la morte di queste persone, brave persone-Disse l'uomo senza volto vestito sempre di bianco.
-Una giovane anziana...-Disse l'uomo indicando una bara.
-No,nonna no...NO!- Dissi.
-Una giovane ragazza,una brava ragazza... uccisa appena uscita da una festa-
-Grace?!,Grace no!!...NO!-Dissi
-Un giovane ragazzo,un bravo ragazzo..morto in un incidente stradale in moto-
-Ash....NOO!-Urlai.
---

****

Arrivo d'avanti ad una porta socchiusa e sbircio all'interno.
Una ragazza, col buio che la circonda, si sta dimenando, sicuramente nel sonno.
Entro facendo meno rumore possibile per assistere meglio alla scena, pronto a ucciderla.
Sul letto una bellissima ragazza, i capelli stropicciati e lievemente boccolati le ricadono sul viso in modo disordinato.
Quest'ultima si dimena nel sonno sussurrando nomi e urlando:-No- .
il suo petto si abbassa e alza molto rapidamente.
Tra pochi minuti si sveglierà...
D'istinto le imbocco meglio le coperte e mi nascondo dietro la lunga tenda color viola che diminuisce la luminosità nella stanza e nasconde la porta finestra che conduce ad un piccolo balcone.
Lei apre gli occhi e si alza di scatto poggiando una mano sul cuore.
Prende la pastiglia sul comodino beve a piccoli sorsi il liquido nel bicchiere.
-Se deve morire qualcuno,fai in modo che sia io-sussurra guardando in alto.
Poi prende il telefono.
Si guarda in torno preoccupata e trattiene il respiro.
Sospira e scende dal letto tenendosi la testa.
Esce dalla sua camera e sento i suoi passi scendere le scale.
Rimango immobile nella stanza ed annuso il profumo di pulito.
Esco in silenzio da camera sua e vedo che è in cucina a fare colazione.
Bene,è il momento di andare.

ANNABELLE

Mi sveglio di colpo dopo l'ennesimo incubo e leggo il messaggio che mi hanno mandato ieri Ash e la nonna .

Quando ho parcheggiato la moto non mi sono accorto che tua nonna non c'è quindi; alzati dal letto, chiuditi dentro e metti l'allarme, gira voce che abbiano preso di mira il quartiere.  B.notte Anna

Stasera non torno a casa a dormire ,sono in giro per delle commissioni affidate dal capo, torno domani dopo mangiato

Mi maledico per non averli letti ieri e spaventata dall'idea di un'altra persona che si aggira nelle vicinanze trattengo il respiro per assicurarmi che in casa ci sono solo io.
Un sospiro di sollievo abbandona le mie labbra.
Chiudo la porta a chiave, metto l'allarme e faccio colazione con ancora un po' di mal di testa dovuto al bere di ieri.
Mi volto verso la cucina per prendere i cereali e mi sembra di sentire qualcosa.
Devo iniziare a bere di meno.

****

Una volta girata di spalle alle scale ne approfitto per andare a prendere il coltello sul lavandino del bagno e  prendere la mia felpa nella lavanderia.
La indosso e ispiro profondamente, riempiendo i polmoni dell'odore di pulito.
Quando vedo la ragazza girarsi per mettere apposto la tazza e i cereali mi precipito alla porta.
Vedo qualcosa di strano...la luce dell'apparecchio dell'allarme ora è fissa, non lampeggia più.
Cazzo, questa non ci voleva.
Sono chiuso qui.
Una moto,forse la mia salvezza si ferma d'avanti alla casa.
La ragazza si alza di scatto dirigendosi all'entrata per aprire la porta.
Mi nascondo dietro all'appendi abiti, tra il muro e il porta ombrelli, comprendo la mia altezza con le giacche.
La ragazza toglie l'allarme e apre la porta che quasi sbatte contro le giacche e non mi permette di vedere chi è.
-Hey Anna!-Dice una voce maschile.
Il ragazzo entra poggiando il casco nel porta ombrelli.
-Stai meglio?-Gli chiede il ragazzo.
-Ho fatto un incubo-Risponde lei.
-Di che tipo sta volta?-Gli chiede .
-Era un funerale,del nonno poi la sua bara si è divisa e moltiplicata, all'interno delle bare c'eravate tu ,la nonna e Grace. -Spiega.
-Ash sei morto per un incidente-Aggiunge.
E così il ragazzo si chiama Ash...
La storia inizia ad interessarmi .
I due si sono seduti sul divano.
Ash posa le proprie mani sul viso di Anna.
-Era solo un incubo,Annabelle-Dice.
-Non morirò in un incidente-Aggiunge.
Allora la ragazza si chiama Annabelle.
Lo considererei un bel nome se solo non mi ricordasse la bruttissima bambola di Sally.
Il ragazzo sposta le mani dal viso alla schiena della ragazza per poi avvicinarla a se e dargli un bacio sulla guancia.
Non mi piace quel ragazzo ed io sono molto bravo a far diventare gli incubi realtà.













Solo un cuore Where stories live. Discover now