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ANNABELLE

-Signorina Annabelle!-Mi richiama mia nonna facendomi staccare gli occhi dal telefono.
Le guardo il fisico asciutto, i capelli corti e perfettamente tinti con cui nasconde attentamente quella che è ormai la sua età.
Ad un tratto si porta la mano alla fronte.
-Ah sì!-Esclama.
-Sto andando a portare i fiori a tuo nonno,vuoi venire?-Mi chiede e noto alcune rose uscire dalla borsa in finta pelle ormai rovinata.
-Non mi piace il cimitero, preferisco di no-Le dico sorridente.
Non sa nascondere le emozioni ed alla vista dei suoi occhi tristi le faccio una promessa.
-Andrò settimana prossima insieme ad Ash e passerò anche da mamma e papà-
Lei annuisce ed esce di casa.
Prendo il telefono e scrivo alla povera anima che trascineró più avanti al cimitero, nonché, mio migliore amico.

Stasera festa?

Dopo poco sullo schermo appare la risposta

Ti passo a prendere alle 20e30.

Contenta vado in fretta a prepararmi.
Inizio con una doccia così lunga da finire la playlist ed appannare ogni vetro nella stanza.
Poi, dopo essermi asciugata mi vesto, trucco e piastro i capelli.
Può sembrar essere passato poco tempo invece riesco appena in tempo ad inviare un messaggio alla nonna per avvisarla che tornerò tardi che sento la moto di Ash giá nel vialetto.
Afferro la borsa gettando all'interno tutto ciò che dopo un'accurata analisi ritengo possa servirmi e lo raggiungo fuori casa.
-Anna!-Mi saluta felice.
Chiudo la porta di casa e con la borsetta tra le dita ricambio entusiasta il saluto.
Una volta vicini gli do un bacio sulla guancia e mentre impreco per la piega fatta poco mi faccio allacciare il casco.
-1, 2 e 3-Conta prima di partire.
-Sei già andata a trovare tuo nonno?-Mi chiede una volta fermi al semaforo.
-No-Rispondo secca.
-Sei sicura di voler passare il compleanno in un cimitero?-Chiede.
Settimana prossima compiró 19 anni.
-Sì-Rispondo.
Il semaforo diventa verde ed Ash riparte.
Guida particolarmente veloce, ma mi piace osservare i colori di ciò che ci circonda fondersi.
La mia mente vaga tra i pensieri e mi trovo a riflettere sulle solite domande.
Chi sono io?io sono Annabelle.
Chi è Annabelle?Annabelle sono io.
Annabelle è...
Il suono della musica mi riporta alla realtà e capisco che siamo arrivati.
All'esterno ci sono già tantissime persone.
Do il casco ad Ash e osservo in giro.
-Stasera non ti ubriacare-Mi ordina lui prendendomi per mano e portandomi all'interno del locale creando un percorso tra le persone.
Non dico nulla e provo a non perdermi standogli vicino.
Una volta entrati nel locale cerchiamo Grace.
È la mia migliore amica però a trovarci.
Grace urla i nostri nomi e agita le braccia verso di noi per farsi notare.
Fatichiamo a raggoungerla a causa delle persone.
-Hey figona-Mi saluta lei già ubriaca facendomi girare su me stessa così da mostrarle l'intero outfit.
-Ragazze non costringetemi a dire al barista che siete minorenni-Ci informò Ash .
Settimana scorsa è uscito prima da un pub per portarci a casa, da quanto eravamo ubriache non stavamo nemmeno in piedi.
Non dissi nulla.
Non volevo ubriacarmi ma volevo bere.
Sto un po' in pista con i miei amici poi con una scusa mi avvicino al bancone.
-Hey tesoro, cosa posso servirti?-
-Un Gin lemon, perfavore-
Il barista mi osserva attentamente, probabilmente non è convinto di potermi servire davvero.
M

entre mi prepara il drink mi siedo ad uno sgabello del bancone.
-Posso servirti altro?-
Non so quante volte ho sentito queste parole, ma dopo un paio di volte avevo perso il controllo del mio corpo da quanto ero ubriaca.
Tutta colpa del barista che continuava a consigliarmi cocktail dai nomi invitanti.
-Hey piccola-Mi dice un ragazzo più grande di me.
-Hey grande-Rispondo sbuffando.
-Ti annoi?-Mi chiede.
-Tu mi annoi-Rispondo provocando una risata al suo amico.
Il ragazzo mi mette un braccio attorno alla spalla .
-Chi sei?-Chiede.
-Io sono Annabel-Rispondo.
-Come stai?-Mi chiede poi.
-Non lo so-Rispondo.
Mi inizia a girare la testa.
-Mi annoio-Dico prima di allontanarmi da lui barcollando.
Sfortunatamente sbatto il viso contro un ragazzo....Ash.
-Come ti sei conciata?-Mi chiede staccandosi dalla ragazza che stava baciando.
Mi prende per mano e lascia la ragazza che stava baciando senza darle nessuna spiegazione.
-Non possiamo andare in moto con te in questa condizione-Mi informa.
Sbuffa.
-Ti hanno toccato-Mi chiede.
-Solo un braccio sulla spalla-Dico ridendo.
Alza gli occhi al cielo e mi porta nel bagno delle ragazze.
Supera la coda senza problemi dato che le ragazze si sono incantate a guardarlo.
-Sono il fratello-Dice al buttafuori che guardando le mie condizioni ci fa entrare.
La puzza nauseante dei bagni e tutte le sostanze che ho bevuto mi portano a vomitare.
Ash mi tiene i capelli .
-Non ti ci porto più alle feste se ti conci così- Mi informa arrabbiato.
-Non sto bene-Dico alzandomi dopo poco e poggiandomi a lui.
-Ti credo-Dice.
-Non solo fisicamente-Gli confesso.
-Anna....-Dice sospirando.
-Ti porto a casa ,prima che dici cose della quale domani ti penti.- Aggiunge spostandomi i capelli dietro le orecchie e prendendomi per mano.
Tira lo scarico ed usciamo dal bagno.
Arriviamo d'avanti alla moto .
-Non voglio che facciamo incidenti-Dico mentre mi porge il casco.
-punto primo;non portare sfortuna e punto secondo;nessuno farà incidenti,sono un guidatore professionista- Dice facendomi l'occhiolino.
Indosso il casco e mi aggrappo a lui.
-Riesci a tenerti fino a casa tua?-Mi chiede.
Annuisco,casa sua era molto più vicina ma non volevo andarci.
A metà viaggio stringo la presa sulla sua giacca in pelle e poggio la testa sulla sua schiena.
Ash mi sorride guardandomi dallo specchietto.
Appena parcheggia la moto nel vialetto di casa apro gli occhi.
Scende dalla moto si toglie il casco e lo poggia sulla sella della moto.
Provo a togliermi il mio ma non ci riesco,vedo doppio.
Mi leva il casco e lo poggia vicino al suo.
Mi poggio a lui che prende le chiavi dalla mia borsa ed apre la porta.
-Non svegliare la nonna-Gli dico.
Ash annuisce e va a passo spedito verso la mia camera.
Mi lascia in camera a mettermi il pigiama e se ne va.
Poco dopo torna con una tachipirina,un bicchiere e una bottiglietta d'acqua.
-Te li lascio quì-Sussurra entrando in camera,dopo che,gli ho dato il permesso e poggia le cose di fianco al letto,sul comodino.
Mi da un bacio sulla guancia ,mi mette il telefono sotto carica e si avvia alla porta.
-Perché ora bevi?-Mi chiede guardandomi.
-Mi sento sempre più sola,la lista delle persone alla quale tengo non fa che ristringersi....il nonno è morto pochi mesi fa ma mi sembra che sia successo ieri-Dico girandomi dall'altra parte del letto.
-Perché avremmo dovuto fare un incidente?-Mi chiede inclinando leggermente la testa,come per guardarmi meglio.
-Perché io tengo a te e l'incidente è un modo per perderti....ho perso così mamma e papà-Specifico.
Lui però questo lo sa già.
-Non mi perderai ma non puoi cambiare quel che è scritto nel destino,se morirò non fartene...-Inizia.
-Non dirlo nemmeno per scherzo,non deve succedere-Lo zittisco alzando la voce nonostante ciò mi provochi ancor più mal di testa.
-Tu non pensarci e non succederà-Mi dice.
-Buonanotte Anna-Aggiunge.
-Note Ash....stai attento sulla via del ritorno,fuori è buio-Dico.
-Certamente-Mi informa uscendo dalla stanza e spegne la luce.
Ash esce di casa sbattendo la porta.
Prima di sentire il rombo della sua moto il mio telefono suona, ma non mi muovo e dopo pochi minuti mi addormento.

Solo un cuore Where stories live. Discover now