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Niall sobbalza. Ha paura solo a guardare Eveline fare quella cosa. Beh, una paura mista ad eccitazione e meraviglia, perché vederla saltare all'indietro e atterrare sul ghiaccio con una sola gamba non è una cosa da poco. Ribadisce soltanto il fatto che la moretta sia una pattinatrice fin troppo brava. Niall glielo ricorderebbe ogni giorno se potesse, le farebbe capire che non dovrebbe screditarsi e che dovrebbe pensare di essere una delle migliori nel loro sport. Ma con quella ragazza è sempre difficile. Perché sotto ai sorrisi e ai gesti dolci, Eveline nasconde paure e debolezze.
«Smettila di fare questa cosa, Eveline! Se ti fai male...»
Niall si volta verso la bionda che ha appena parlato e che è in piedi sul bordo del lago, stretta nel suo cappotto con le braccia incrociate al petto. Ogni volta che Rose Marie viene lì, non pattina mai per paura che il laghetto non sia abbastanza resistente. Niall pensa da amico un po' indecente che almeno non contamina lo spazio magico suo e di Eveline.
«Ma è divertente!» Eveline ridacchia e Niall sorride di riflesso a quel suono.
«Se Finnick dovesse venire a saperlo...»
Ed Eveline interrompe di nuovo la sua amica: «Se nessuno glielo dirà, non potrà saperlo.» dice, avvicinandosi al ragazzo e afferrandogli la mano per fare una piroetta. Sta ballando seguendo una musica immaginaria e Niall la asseconda. Come sempre.
Il pattinatore la attira a sé ed Eveline gli sorride. «Ne saresti capace anche tu. Dovresti provare. Inizi con l'atterraggio a due piedi e poi prosegui con uno.» sussurra al suo compagno di pista.
Ma Niall scuote la testa. «Ho troppa paura. E non sono bravo come te, non riuscirei a fare il giro completo all'indietro su me stesso. Finirei per spaccarmi il naso sul ghiaccio.»
«Esagerato...»
La gola di Rose Marie si è chiusa all'improvviso. Manca poco che quei due si bacino. Il sorriso che si stanno scambiando fa venire la nausea. E lei è lì... con la gelosia che le monta dentro in modo eccessivo.
«Lo facciamo in coppia?» chiede Eveline a Niall, illuminandosi in viso.
L'espressione del ragazzo si corruccia un po'. «E come? Ho paura che possiamo farci male davvero, Eve.»
«Dai. Mi devi solo prendere per la gamba, sollevarmi come fai sempre e poi lanciarmi all'indietro. Sarà molto più facile che farlo da sola con la tua spinta.»
Niall sembra pensarci su e Rose Marie spalanca gli occhi. «No, non starò qui a guardare mentre vi fate male. Vado a cercare Finnick.» borbotta prima di dar loro le spalle e camminare via.
Niall volta la testa per lanciarle un'occhiata. Sarà cattivo con la francesina quel giorno, ma pensa che la sua sia solo invidia nei confronti dell'altra ragazza. Visto che lei non riuscirebbe mai a fare il salto mortale all'indietro, su una gamba sola perfino.
«Allora proviamolo prima che tornino. Tanto ci metterà un po' a trovare mio fratello, sì?»
Ed Eveline squittisce. Niall ama vederla esultare vittoriosa e felice in quel modo.
Il pattinatore cerca di far sparire la paura e chiede alla sua compagna come vuole che facciano il salto lanciato.
La guarda attentamente mentre la ascolta spiegare le modalità di quella mossa che non si sono mai azzardati a fare. E sa che può farlo.
Niall la solleva per la vita e poi la afferra per la caviglia. Le braccia del ragazzo tremano appena, ma cerca di non farci caso. È solo la tensione. O forse è il pensiero che gli sta passando per la testa: prima di fare quel tipo di salto sul ghiaccio dovrebbero provarlo in palestra, sui materassi. E invece lo stanno facendo nel modo più pericoloso possibile.
Ma ormai le mani di Niall hanno spinto la ragazza e lei sta roteando in aria. Il gemito soddisfatto di Eveline mentre atterra perfettamente copre quello sofferente del compagno.
Niall si porta la mano alla mascella e sente le dita sporcarsi di liquido caldo. Diamine.
Eveline se ne accorge un attimo dopo, quando è pronta per esultare con Niall. Ma il sorriso sulle labbra della ragazza sparisce quando vede che cosa ha fatto senza neanche rendersene conto.
«Niall.» pattina verso di lui e una piccola striscia rossa resta sul ghiaccio, direttamente dalla lama del suo pattino. «Cazzo.» la ragazza si fruga nelle tasche e trova un fazzoletto. Afferra con delicatezza il mento di Niall e spostandogli la testa guarda il danno sulla mascella, prima di tamponare con il pezzo di carta morbida. «Cazzo, forse ci vogliono dei punti.»
Niall grugnisce. «Ma no, Eve. È solo un taglio.»
«Che ti ho fatto con la lama tagliente del pattino. E che non smette di sanguinare. Dobbiamo almeno disinfettarlo. Brucia? Dio, scusa. Mi dispiace da morire. Siamo... Anzi sono stata stupida a voler fare una cosa del genere. È stato idiota.» la ragazza parla velocemente, mangiandosi quasi le parole.
Niall geme, perché Eveline continua a pressare sulla ferita con foga. È impotente. Le lascia fare tutto mentre le sue braccia sono ferme lungo i fianchi.
«Smetterà, soprattutto se continui a pressare in questo modo. Eve, ferma! Hai visto? Ci siamo riusciti! Dovevi solo spostare la gamba più a destra e non prendere il mio viso, ma è venuto perfetto.»
Eveline si ferma un attimo e spalanca gli occhi mentre Niall continua ad esultare. È ovvio che stia cercando di non farla sentire in colpa per il piccolo incidente. La ragazza si morde il labbro per non sorridere. Dovrebbe essere preoccupata e dovrebbe continuare a scusarsi, senza dare corda a Niall, che continua a ripetere quanto sia stato fantastico.
«Finnick ci uccide appena ti vede la faccia.»
«Gli diciamo che sono scivolato di faccia e mi sono aperto sul ghiaccio.»
La ragazza scuote la testa. «Ni, forse dovremmo andare in ospedale e farti ricucire.»
«Ci metterò qualche farfallina o robe simili e sarò a posto.»
Eveline aggrotta le sopracciglia, mentre tira fuori un altro fazzoletto e lo passa al ragazzo, che ha gli occhi blu che sembrano spiritati. «Non lo faremo mai più.»  gli dice categorica.
E Niall si mette a ridere. «Che cosa? Stai scherzando.» ribatte. «Lo porteremo ai mondiali
«Ssh, zitto. Lo sai che non si può.» e anche Eveline si mette a ridere, contagiata dal suono fantastico che è la risata del suo migliore amico.
«Niall! Eveline!» la voce di Finnick ancora lontana, ma che si sta avvicinando, li fa sobbalzare.
Niall non riesce a smettere di ridere ed Eveline inizia a pensare che potrebbe essere qualche effetto collaterale della perdita di sangue.
Si morde il labbro. «Ecco. Questa volta ci ucciderà.» sussurra la ragazza, mentre afferra la mano di Niall, cercando di placarlo... Invano.
Beh, per lo meno quella volta Finnick non li ha fatti fuori. Anche se Rose Marie ha detto all'allenatore che stavano facendo cose spericolate al lago, non ha nominato il salto mortale. Per fortuna. Quindi l'hanno scampata. Finnick li ha solo strigliati per bene. Ma quella non è una grossa novità, dopotutto.
Sta di fatto, che Niall ed Eveline da quella volta non hanno più provato quel salto lanciato in coppia. Nessuno dei due lo ha più nominato per mesi.
È il diciottesimo compleanno di Eveline quando tirano di nuovo fuori quell'argomento. Ma nessuno dei due sarà tanto lucido da ricordarlo per bene negli anni seguenti.
Eveline ha organizzato un pigiama party a casa sua con i suoi migliori amici e sua madre le ha lasciato la casa libera, andando a dormire da una delle sue amiche.
Sarebbe dovuta essere una serata tranquilla, con patatine e Coca-Cola davanti ad un film horror. E nessuna delle due ragazze si sarebbe aspettata che Niall arrivasse con uno zaino con alcolici ed erba.
«Niall, ma che diamine...» Eveline ha strabuzzato gli occhi guardando le due bottiglie di vodka fruttata e una di rum.
Ma il ragazzo ha semplicemente sorriso in modo sfacciato. «Adesso sei maggiorenne. Dobbiamo festeggiare con cose da maggiorenni.»
«Ma tu non lo sei.» lo prende in giro Eveline.
E in più Rose Marie è astemia. Che bel casino. O che bella noia, in base ai punti di vista.
«Bevo la birra lo stesso e reggerò tranquillamente un po' di questi.» Niall scrolla le spalle in modo innocente.
«E questa?» chiede la biondina, tenendo con due dita la bustina con l'erba.
«Ammettete che avete sempre voluto provarla tanto quanto me.»
Rose Marie rotea gli occhi. «No, grazie.» dice categorica, dando loro le spalle e occupandosi dei popcorn.
Niall ed Eveline invece si scambiano uno sguardo complice.
Bene. La diciottenne non fatica a decidere di poter fare uno strappo alla regola. Almeno per una volta. È appena diventata maggiorenne e quello per loro è un periodo abbastanza stressante. Quindi ci sta.
Peccato solo che Rose Marie si dissoci da loro e si ritrovi da sola sul divano a guardare un film qualunque. Ad un certo punto si addormenta perfino, ignorando completamente gli altri due.
Niall ed Eveline sono seduti uno accanto all'altro per terra sul balcone, con le ante che danno sul soggiorno ben chiuse così da non far entrare il cattivo odore all'interno, mentre si passano una bottiglia di vodka alla pesca e una canna rollata male che non sanno nemmeno fumare, visto come tossiscono. Rinunceranno presto, dedicandosi soltanto all'alcool.
La vista di Niall è ormai annebbiata quando inizia a parlare: «Eve, lo sai che ti voglio bene?»
La ragazza ridacchia. «Lo so. Anche io te ne voglio.»
«Soprattutto perché mi dai corda con queste stronzate.» continua Niall come se non abbia sentito la frase di Eveline. Indica entrambi con la mano e solleva la bottiglia quasi vuota, guardando il fondo con gli occhi incrociati.
«Lo sai, noi facciamo sempre tutto insieme. Abbiamo avuto un sacco di prime volte io e te. E abbiamo aggiunto della Maria fumata male alla nostra mitica lista.» Eveline si mette a ridere in modo stupido.
«Sai cos'altro sarebbe bello fare insieme per la prima volta? E no, non sto parlando di fare sesso.» se non fosse per l'alcool in circolo, Niall non avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere così facilmente, in realtà.
«Anche perché tu quella l'hai già avuta, al contrario di me.» e lo stesso vale per la ragazza, i pensieri quella sera non vengono bloccati, ma tranquillamente esternati.
«Chi te lo dice?» Niall si sporge verso di lei, guardandola di sottecchi. Non si sofferma nemmeno sul fatto che lei abbia ammesso di essere ancora vergine. Anche se da un lato gli fa quasi piacere.
«Barbara Harrington. Seconda superiore.»
E Niall scoppia a ridere. «No, Eve. I preliminari non sono sesso.»
La ragazza rotea gli occhi e tira giù un sorso di vodka. «Non sei vergine.»
Niall si stringe nelle spalle colpevole. «L'estate scorsa, la settimana al mare.»  l'unica settimana in cui non aveva la sua migliore amica intorno, perché era andata in montagna con sua madre. «Vanessa Peterson. È della Hilton.» la scuola privata della loro città.  «Mi ha scritto fino all'altro giorno, ma non capisco perché visto che adesso è fidanzata.»
«Ci proverebbe chiunque con te, fidanzato e non.» borbotta Eveline.
Non tu. Niall non sa come riesce a tenersi almeno quel pensiero per sé.
«Comunque non era questo che intendevo. Come prima volta insieme sarebbe bello restare nella storia del pattinaggio. Essere ricordati insieme per qualcosa di unico.»
Eveline solleva lo sguardo. Punta i suoi occhi verdi in quelli blu mare di Niall. «È più facile vincere l'oro, Ni.»
«Già, lo so. E sta proprio lì il bello. Non vorresti leggere i nostri nomi sui libri di storia del pattinaggio?»
«Certo. Ma come?»
Niall sorride. Sembra quasi che abbia la risposta. E infatti gliela da: «Con il salto mortale all'indietro di coppia.»
«Ci penalizzerebbero e basta. E finiremmo solo alla fine della classifica. Di certo non in un libro di storia.»
«Io non la penso così. Saremmo comunque i primi a farlo.»
«E il nostro oro?»
«Ti importa davvero così tanto? Credevo fosse semplicemente il sogno di Finnick e noi soltanto i suoi burattini.»
Eveline abbassa lo sguardo, non riuscendo più a sorreggere quello del suo migliore amico.
E dopo qualche attimo di silenzio scoppia semplicemente a ridere. Non sa nemmeno perché, probabilmente è solo la vodka.
«Sì, sarebbe bello restare nella storia.» ammette.
E Niall esulta vittorioso, solo per aver avuto ragione in quella conversazione. «Mi prometti che faremo anche questo?»
Eveline rotea gli occhi e Niall allunga la mano, porgendogli perfino il mignolo.
«Giurin giurello.» aggiunge con voce stupida e una risatina altrettanto stupida.
La ragazza non riesce a restare seria. E afferra il mignolo di Niall con il suo, sorridendogli in modo complice.
Il silenzio piomba, il discorso ormai finito.
Fa freddo, ma a nessuno dei due importa. Non lo sentono più di tanto. E poi Niall le ha appena passato un braccio sulle spalle e l'ha attirata più vicina a sé. E quel calore basta.
Con l'ebbrezza per nulla familiare ma piacevole e una promessa con il suo migliore amico che verrà praticamente dimenticata, Eveline pensa che quei diciotto anni non sono poi così male.

Cold Heart ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora