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Eveline è tesa. E decisamente poco concentrata.
Finnick quel giorno è particolarmente nervoso e lo trasmette moltissimo ai suoi allievi. O meglio, ad uno dei due allievi. Niall è talmente abituato al carattere di suo fratello, alla sua volubilità cronica, che ormai non gli dà più tanta corda.
Inoltre, quella mattina Eveline ha preso un brutto voto a scuola, forse per la prima  volta nella sua carriera scolastica, e la cosa l'ha mandata nel panico.
È scoppiata a piangere senza che ne potesse fare a meno durante la pausa pranzo e i suoi migliori amici hanno cercato di consolarla.
Ad essere sinceri, Rose Marie ci ha provato ma invano, visto che non appena Niall ha aperto le braccia, Eveline ci si è tuffata dentro senza più calcolare la sua amica.
Rose Marie ha cercato di non mostrare l'angoscia che provava a vederli seduti su quella panchina, con la mora direttamente sulle gambe del suo compagno di pista e il viso affondato nel suo collo.
«Eve, calmati, su. Non è niente.»
«Come faccio a dirlo a mia madre?» chiede la ragazza con voce tremante.
E Niall rotea gli occhi mentre continua ad accarezzarle le braccia in modo rassicurante. «Sai perfettamente che puoi dirle una cosa del genere senza paura. Tua mamma è la più comprensiva che conosca. Di certo non come la mia.» Niall rabbrividisce pensando alle pantofole che si è beccato o alle punizioni che gli impone a causa del suo andar male a scuola. E le conseguenti incazzature di suo fratello quando lei gli toglie i pattini e quindi gli allenamenti. Guerra continua per il suo futuro, visto che suo fratello vuole portarlo alla vittoria dell'oro, sua madre non vuole che segua le orme del maggiore atteggiatosi da vip adesso in declino e preferirebbe che prendesse le orme di suo padre, intraprendendo gli studi di economia e per finire c'è lui che sa di non avere le capacità mentali per farlo e che adora piuttosto il teatro, il cinema e la musica. Già, da quando ha scoperto di avere una chitarra in cantina si è perfino impegnato e ha imparato a suonarla da solo. Non lo sa nessuno, nemmeno Eveline. La musica è l'unico modo per rilassarsi e rifuggiarsi lontano dalla sua vita e dalle frustrazioni, sebbene essa lo porti ad immaginare fantasie in cui la protagonista è proprio la causa delle sue frustrazioni, la sua amata Eve. La ragazza che in quel momento ha addosso e che sta singhiozzando bagnandogli la maglietta per un voto che non arriva alla sufficienza. Il ragazzo cerca di non divagare con la mente e torna a parlare: «Vuoi fare scambio di mamma?»
«No.» e il modo in cui lei lo dice, fa scoppiare Niall a ridere.
«Va bene, peccato. Se vuoi sarò lì con te quando dovrai dirglielo. Lo sai che tua mamma mi adora, non farà scenate davanti a me. E posso sempre rabbonirla, anche se non ce ne sarà bisogno.»
Eveline solleva la testa per guardarlo con gli occhi arrossati. «Davvero?» sussurra speranzosa.
«Certo.» Niall sorride e anche lei gliene fa uno piccolino. «Sai una cosa, Eve? Il fatto che tu abbia preso un cinque, mi tranquillizza un po'.» la ragazza aggrotta le sopracciglia e Niall termina prima che si possa offendere: «Adesso so per certo che sei umana anche tu.» e ridacchia in modo stupido.
Eve abbassa lo sguardo e sorride.
«Ah, quindi non è un angelo come dicono tutti?» aggiunge ironicamente Rose Marie.
L'angelo del ghiaccio, così la definiscono sulla pista. E ad essere sincero, Niall si sente un po' Lucifero, completamente innamorato di questo angelo opposto a sé, immerso invece tra le fiamme dell'Inferno.
«No, è umana.» Niall ride e inizia a farle il solletico. E la ragazza schizza in piedi, scappado dall'agguato. Niall ignora il senso di vuoto che sente dopo che la ragazza si è allontanata da lui.
In quel momento la campana che annuncia la fine della pausa pranzo suona e Niall fa una smorfia.
Rose Marie cerca di non mettersi a ridere. «Non ti perdonerà il fatto che tu non lo abbia fatto mangiare, Eve.»
L'espressione della mora si rabbuia davvero. «Scusami, Ni.» sa perfettamente quanto Niall mangi, la fame perenne che ha e il modo in cui diventa irritabile quando sta a stomaco vuoto per troppo tempo.
Ma Niall sorride e le passa un braccio sulle spalle, conducendola verso l'interno dell'edificio. Non riesce nemmeno a tollerare di vedere la sua migliore amica triste o che si colpevolizza per qualcosa. «Non fa niente, stamattina ho fatto una colazione assurda, resisterò fino alla fine delle lezioni.» la rassicura. E ovviamente è poco veritiero, perfino il suo stomaco lo tradisce brontolando rumorosamente. Niall torna a fare la sua smorfia... diamine. E le due ragazze non possono fare a meno di mettersi a ridere. Però va bene. Adesso che Niall vede Eveline di nuovo sorridere, è tutto a posto.
Nonostante tutto, l'umore di Eveline non migliora davvero fino alla fine della giornata. Anzi, riesce solo a peggiorare gradualemente, quando arriva in palestra con Niall ed entrambi si rendono conto che Finnick non è ancora lì. Strano. Di solito è colui che non ammette repliche sugli orari. E quando arriva quindici minuti dopo dall'inizio, tanto che i due pattinatori hanno iniziato già a riscaldarsi senza di lui, è chiaro da almeno un miglio che Finnick non sia dell'umore giusto.
Si arrabbia perfino perché non lo hanno aspettato e avrebbero potuto farsi male senza la sua presenza, rovinando ogni cosa. Finnick è fuori di testa. Il modo in cui urla contro di loro li fa rabbrividire. E il commento di Niall è solo la ciliegina sulla torta: «Avrà litigato di nuovo con quella tipa e sta solo scaricando tutto su di noi.»
Tipa? Quale tipa? Finnick si era fidanzato e lei non ne sapeva niente?
La mente di Eveline continua a vagare per tutto l'allenamento. Stanno arrivando alla fine di essi, forse con un po' di mal di testa, ma ancora indenni.
Perfino Rose Marie, arrivata da poco in palestra, fa una smorfia quando vede il comportamento dell'allenatore e sente le sue urla. Anche perché dopo i due malcapitati, toccherà a lei allenarsi. Non sa se riuscirà a sopportarlo.
«Eve, rilassati. Sei...» Niall viene interrotto da Finnick: «Dove l'hai lasciata la grazia oggi, Eveline? Sembri un elefante, Niall sta faticando troppo per sollevarti
No, no, no. Niente lacrime durante l'allenamento. E quell'idiota di Finnick le ha detto anche di peggio qualche volta.
«Devi solo stare tranquilla, ci sono io.» Niall le sussurra al suo orecchio. Si rende perfettamente conto che Eveline sta combattendo con le emozioni. E ignora il fatto che il suo corpo tremi ogni volta che Niall la solleva. Effettivamente non lo aiuta, i suoi muscoli non sono rigidi come dovrebbero per facilitare le cose a Niall. O forse sono solo troppo rigidi?
«Mi fate vedere questo dannato twist? Che non sia osceno, grazie. Eveline, non ti dimenticare di piegare un po' la gamba. Ma oggi che diavolo avete?»
«Ni, non voglio farlo. Voglio andare a casa.» gli dice, trattenendo un singhiozzo. Non ne può più di quella giornata.
«Fermiamoci.» Niall lo afferma in modo deciso. Non possono continuare se Eveline sta per avere un attacco di panico.
«No, ti prego. Finnick...»
«Non mi importa di Finnick, Eve. Non stai bene.»
«Sì, sto bene.» ha solo preso cinque in chimica, Finnick le urla insulti da un'ora e probabilmente adesso ha la ragazza.
Niall sta per fermarsi davvero, ma Eveline lo tira per il braccio incitandolo a muoversi ancora. Per il movimento brusco e inaspettato, il ragazzo ha rischiato di scivolare, ma riprende l'equilibrio in fretta. «Non vinceremo mai se pattinate in questo modo!»
Adesso basta, Niall è deciso a urlare contro Finnick, proprio come lui sta facendo con loro. Può anche distruggere lui mentalmente, ma non Eveline, che adesso sta respirando troppo velocemente. Cazzo, quello è davvero l'inizio di un attacco di panico.
La mano di Eveline scivola lungo il suo braccio e intreccia le loro dita. Il palmo della ragazza è sudato.
«Lift! Ora!»
No, Niall non lo farà.
«Sollevami.» la ragazza sibila tra i denti.
«No.»
«Che aspettate? Mi state facendo davvero incazzare oggi, tutti quanti.»
Anche la tipa che ha nominato Niall quindi?
«SollevamiEveline lo urla. Tanto che Finnick si zittisce, Rose Marie spalanca gli occhi dagli spalti e Niall si sente dannatamente spiazzato.
Non vuole, ma lo fa. La afferra per la vita con una mano e unisce l'altra con quella della sua partner, così da sollevarla sopra la sua testa. Fatica più del solito, la presa delle loro mani non è salda ed è viscida, il peso di Eveline maggiore. Niall può sentire una goccia di sudore scendergli dalla fronte e raggiungere il suo occhio. O forse è una lacrima?
Niall è il primo ad accorgersi che Eveline si sta sbilanciando mentre lui ruota. E cerca davvero di spostare il braccio, affinché non la faccia cadere, ma ha già perso l'equilibrio.
Eveline non urla nemmeno, Finnick sì, anche Rose Marie urla di stare attenti, forse un po' troppo tardi.
Niall pensa solo a salvaguardare la ragazza, che sta per cadere. E lo avrebbe fatto di testa sul ghiaccio se avessero continuato in quel modo. Il ragazzo non sa come riesce a raddrizzarla e ad afferrarla per la vita, ma lo fa. Peccato solo che non senta più la terra sotto ad uno dei due piedi. L'impatto con il ghiaccio è violento. E l'urlo di Niall è il suono che riempie le orecchie di tutti, quando sente il suo ginocchio piegarsi in modo innaturale, tra il ghiaccio e il corpo di Eveline che gli è cascata addosso.
Un dolore lancinante avvolge le gamba di Niall, oscurando perfino il fastidio alle altre parti del corpo che ha sbattuto per terra. Eveline si sposta in fretta, il suo cuore batte a mille mentre Niall si accartoccia su se stesso, tenendo il suo ginocchio con entrambe le mani.
Niall poggia la fronte contro il ghiaccio freddo mentre il pianto irrompe a causa del dolore.
«Niall.» Eveline è in preda al panico, ha la mano sul braccio del ragazzo e non sa che fare.
Finnick è corso in pista con qualche attimo di ritardo per lo shock e si è inginocchiato davanti al più piccolo in fretta. «Niall, hey hey...»
Paura. Sono tutti spaventati ed è palese. Anche Eveline ha delle lacrime che scorrono sulle sue guance adesso.
«Cosa fa male, piccolo? Andiamo...» Finnick non è mai stato così preoccupato. Il suo umore è cambiato all'istante e il ricordo del suo infortunio sta mandando nel panico anche lui.
«Mio... g...» Niall non riesce nemmeno a parlare, ha gli occhi serrati ed è interrotto dai singhiozzi.
«Il ginocchio. Il suo ginocchio.» continua Eveline e Finnick va dritto a quell'articolazione, togliendo le mani del più piccolo.
«Non è niente.» dice, cercando di calmare tutti. Ma è un tentativo stupido, perché sanno tutti che non è così.
Se non fosse stato nulla, Niall si sarebbe già rialzato. Se non fosse stato nulla, Niall non starebbe piangendo.
«Fa male.» e di certo non avrebbe detto nemmeno questo.
Niall non sa quanto tempo rimane lì per terra, li ha raggiunti perfino il medico. Ad ogni modo, gli hanno tolto i pattini e lo hanno fatto alzare con difficoltà. Niall piange quando poggia appena il piede per terra.
La sua mano cerca quella di Eveline accanto a sé e la ragazza gliela stringe senza esitazione.
«D'accordo, dobbiamo solo uscire dalla pista, Ni. Puoi farcela?» chiede Finnick ignorando il groppo in gola. Perché ha una sensazione orribile, teme di poter dire addio al loro oro.
Niall capisce poco per i minuti seguenti in cui decidono di portarlo in ospedale. Ma Eveline è seduta accanto a lui, Niall ha la testa poggiata sulla sua spalla, e nonostante i suoi occhi siano chiusi può sentire il profumo di lei sotto al naso, quindi va bene. Va tutto bene.
Ovviamente non va tutto bene. Perché Niall ha il menisco e il crociato rotto, perché ha bisogno di operarsi e perderà mesi per rimettersi in sesto.
Ovviamente non va tutto bene. Perché Eveline non riesce più a guardarlo in faccia, si sente in colpa e il ragazzo lo sa.
«Eve, non fa niente. Può capitare. Non ce l'ho con te. Non ti scusare.» gli ha detto con sincerità, nonostante le sue occhiaie lo rendessero poco convincente.
Non andava tutto bene, quando passava le notti a piangere, consapevole che quell'infortunio avrebbe potuto compromettere la sua carriera e distruggere il loro sogno.
Non andava per niente bene, quando Eveline si stava allontanando da lui, cambiando completamente atteggiamento.
Adesso ha la colpa e la compassione dietro agli occhi ogni volta che lo guarda e non riesce a rivolgergli la parola. Niall teme che la loro amicizia si sia incrinata. Niall lo sa. E, anche se ci prova a recuperare, a quanto pare non può fare nulla. Perché non dipende da lui. Come sempre, d'altronde.

Cold Heart ●Niall Horan●Where stories live. Discover now