Forza

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T/N's POV

Rimasi davanti a quella dannata porta per parecchi minuti e man mano riuscii a riprendere le redini della situazione.

Forse quella in errore ero io. Forse avevo fatto qualcosa o detto una parola di troppo, ma non potevo saperlo. Indagai a fondo nei miei ricordi, ma non trovai nulla che avrebbe potuto causare in lui quella reazione. Per quanto mi impegnassi non riuscivo a togliermi dalla testa la sensazione che le ultime parole che mi aveva rivolto fossero uscite a forza dalle sue labbra, come se fosse stato costretto. Se fosse stata sua madre a costringerlo a dire quel genere di cose? Per quale motivo poi? Non mi sembrava di averle fatto qualche torto.

Mi misi in piedi pienamente conscia che qualunque altra cosa avessi urlato contro quella porta sarebbe stata inutile. Stringevo ancora la collana tra le mani e non dovetti pensarci troppo per eseguire uno dei gesti che ritenevo più naturali.

Dato che non avevo altro con cui nascondere il gioiello da occhi indiscreti, mi sfilai la felpa e ci avvolsi la collana per poi appoggiarla davanti alla porta.

Con tutto il coraggio che riuscii a trovare, bussai debolmente alla porta un'ultima volta.

"N-Non so se qualcuno mi sente, ma... vi lascio il mio regalo qui. Prendetelo per favore..." dissi per poi allontanarmi lungo il corto vialetto della casa.

Quando giunsi sulla strada sentii qualcuno bussare alle finestre e mi voltai per scoprire di chi si trattasse.

Mizue e Akira mi stavano salutando con larghi sorrisi cercando di dirmi qualcosa ed io li salutai con un lieve e malinconico movimento della mano. Poco dopo vidi che si voltarono verso la porta per poi sparire nella stanza e notai chiaramente Seito chiudere le tende della finestra senza degnarmi di uno sguardo.

Quel gesto mi parve un taglio netto alla vita degli ultimi giorni e mi ferí terribilmente. Strinsi gli occhi per trattenere le altre lacrime che reclamavano la mia attenzione e mi voltai per avviarmi verso casa.

Qualunque cosa io avessi fatto, era davvero così grave da giustificare quella totale esclusione dalla loro realtà?

La strada verso casa non fu mai stata così lunga. Ogni via, ogni negozio, ogni profumo che permeava dai locali pronti a servire il pranzo, mi riportava a Sero. Avrei voluto camminare con lui circondati da tutta quell'energia ridendo e parlando del più del meno, ma poteva essere un traguardo ormai irraggiungibile nella attuale situazione.

Una volta tornata alla villa, Tanaka mi accolse con un inchino ed io lo salutai con un lieve cenno della testa. Salii in camera mia e mi lasciai sprofondare nel letto nella penombra della mia stanza cercando per l'ennesima volta di dimenticare i sogni ad occhi aperti che mi ero fatta immaginando un futuro accanto a Sero.

- - -

I giorni seguenti passarono davvero lentamente, ma cercai in tutti i modi di distrarmi il più possibile e anche se l'idea di andare da Sero per poter chiedere altre spiegazioni mi balenò più volte nella mente, non ebbi mai il coraggio di farlo davvero.

Seguii le lezioni che mia madre aveva preparato per me, tutte incentrate sul galateo e sulla buona educazione interpersonale in vista di un ballo che veniva organizzato nell'alta società una volta all'anno. L'avevo sempre odiato per via della gentaglia fastidiosa che brulicava in quella sfarzosa sala, ma non avevo niente di meglio da fare in quel periodo e mi concentrai sulla sua preparazione.

I miei genitori mi chiamavano giornalmente e quando si avvicinò la data del loro rientro mi informarono che avrebbero dovuto trattenersi lontano da casa per un'altra settimana. In quel frangente la cosa mi importò relativamente poco e pensai a quante cose avrei potuto fare con Sero in quel periodo. Fu davvero un'occasione buttata.

Better - SeroHantaXReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora