19. My little secret

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Jungkook pov's

Inizio a pensare se portarla fuori, ma penso che sarebbe più felice se cucinassi io per lei.

Così mi vesto velocemente, prendo il telefono, dei soldi, le chiavi di scorta ed esco di casa per andare a fare la spesa, indossando una mascherina.

Al supermercato compro tutto l'occorrente e torno a casa di corsa.

Ok Jungkook. Hai cucinato pochissime volte nella tua vita, ma ce la farai.

Inizio a pensare a cosa avevo effettivamente comprato e cosa potrei fare.

Tra una cosa e l'altra si fa mezzogiorno.

Finisco di preparare le ultime cose, compresa la tavola.

Ammiro ciò che avevo cucinato. Una pasta al pomodoro. Semplice ma elegante allo stesso tempo.

Poi lei che é anche di origini italiane, la apprezzerà....si spera.

Preparo la tavola e metto la pasta nei piatti, ripulisco velocemente dove ho sporcato.

Ok. 12.40. Ora esci e non fare casini.

Metto un piatto sopra a quelli con dentro la pasta, in modo che non si freddino, ed esco di casa, assicurandomi di non lasciare niente acceso che possa incendiare la casa.

Prendo tutto, compresa la mascherina, ed esco.

Arrivato davanti all'università, mi siedo su una panchina davanti all'ingresso.

Dopo 5 minuti vedo la gente uscire, così mi alzo e inizio a cercare Y/n con lo sguardo.

La vedo camminare a fianco una ragazza mai vista prima, mentre tira fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans, il suo telefono.

Appena al cancello la ragazza saluta Y/n con la mano e si dividono.

Dopo aver dato un ultimo sguardo al telefono, Y/n alza lo sguardo e inizia a camminare nella mia direzione.

Non penso mi abbia notato, perché non mi sta guardando.

Allora le farò una sorpresa.

Mi metto dietro un muro e aspetto il momento giusto.

Appena Y/n mi passa accanto, ovviamente senza notarmi, la prendo da dietro e la sollevo in aria.

All'inizio sembrava spaventata, ma dopo avermi riconosciuto si mette a ridere.

-mi hai fatto prendere un colpo- dice, ancora fra le mie braccia.
-era quello il mio intento- dico mettendola a terra.

-che ci fai qui?- chiede voltandosi per guardarmi in faccia.
-volevo stare un po' con te- dico iniziando a camminare.
-ma non avevi le prove oggi?-
-sta zitta e datti una mossa- dico tornando indietro e prendendola per mano.

La trascino fino a casa.

Apro la porta e, soddisfatto, la conduco in cucina.

Apre la bocca e spalanca gli occhi alla vista della tavola imbandita.

-lo hai fatto tu?- chiede ancora ammirando.
-sì- rispondo fiero.
-ma tu...non hai mai cucinato per me-
-beh...sorpresa!-
-perché?- dice girandosi e guardandomi negli occhi felice.
-volevo sono ringraziarti-
-per cosa?-
-perché mi sopporti tutti i santi giorni e perché mi hai perdonato per l'ultima volta-
-sei proprio un idiota-
Improvvisamente mi abbraccia.
-grazie amore- sussurra.

Ricambio l'abbraccio e le lascio un bacio sulla testa.

-dai sediamoci ora- dice allontanandosi e andando verso la tavola.

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