<<Si.>> Disse a denti stretti, al contrario di quanto mi aspettassi.

Afferrai il suo polso destro, con la mia mano sinistra e camminai nervosamente verso il piccolo bagno. Mentre attraversavamo il bar, tenevo lo sguardo in basso, mentre la mani sinistra mi spettinavo e subito dopo lisciavo nuovamente la frangetta bionda, che usciva dalla coda alta che mi ero fatta.

Chiusi la porta dietro Harry, mentre lui si dirigeva al lavandino.

Sbottonò la camicia di flanella, lasciò che si sfilasse dalle maniche in modo leggero e la fece cadere a terra, intorno ai suoi piedi.

Prima di voltarmi, rossa dall’imbarazzo, osservai il suo corpo muscoloso: due grandi pettorali coprivano la parte superiore del suo corpo, mentre l’addome era avvolto dagli addominali, che sembravano disegnati sopra, sfumati ai lati per dargli una terza dimensione.

Le braccia erano abbracciate da forti e grandi muscoli, che le rendevano potenti, tanto da intimidirmi alla semplice vista.

Notai anche che al centro del suo bel corpo una chiazza rossa, contrastante con la pelle chiara. Gli avevo bruciato il corpo con il the bollente.

<<Mi sa che il tuo capo ha detto che mi devi dare una mano.>> Disse Harry, mentre apriva l’acqua del rubinetto.

<<Penso tu abbia le capacità di lavarti da solo.>> Affermai, cercando di utilizzare un tono autoritario, ma tutto ciò che uscii dalla mia voce fu un tremolio irregolare.

Mi volse uno sguardo inceneritore e in men che non si dica, mi fu a dosso. Prese i miei polsi tra le sue grandi mani, mentre mi faceva sbattere contro la parete dietro stante a me, rinchiudendomi tra essa e il suo corpo, perfettamente unito con il mio.

<<Non pensi mi meriti un piccolo regalo da parte tua, dopo avermi bruciato il corpo?>> Disse, sibilando tra i denti.

Sbiancai per la paura che mi inondò il viso e il resto del corpo si pietrificò, proprio come quando eravamo davanti al bacone.

Non risposi per la paura che qualsiasi cosa dicessi, avesse potuto azionare una reazione inaspettata e probabilmente non gradita.

Notò lo spavento nei miei occhi e decise di mollare i polsi, facendo un ghigno di puro divertimento.

Solo quando mi lasciò andare dalla sua presa solida, notai che le mia mani stavano tremando come delle foglie.

<<Sei stato tu a metterti appena dietro di me. Spiegami come avrei potuto anche solo immaginare che tu fossi lì?>> Chiesi, chiedendomi da dove avessi tirato fuori quel poco coraggio che mi fece parlare in modo così sfacciato. Si allontanò, fino a tornare al lavandino, senza rispondere, così, alla vista della pelle arrossata e leggermente gonfia, i sensi di colpa affiorarono dentro di me. Feci un passo in avanti. <<Cazzo, Harry. Mi dispiace davvero tanto.>> Dissi, avvicinandomi verso la porta. << Vado a prendere qualcosa per la bruciatura. Merda.>>

Mi volta, per andare verso l’infermeria, che si trovava in uno stanzino all’interno della cucina.

<<Taylor.>> Mi chiamò, ma ero già fuori, camminando nervosamente e freneticamente verso la cucina, noncurante degli sguardi dei clienti.

Mentre passavo davanti al bancone, dov’era Dahlia, le domandai: <<Come sta andando con il signor Evans?>>

Sentii di sfuggita una risposta, che però non riuscii ad afferrare. Entra in cucina, corsi verso il piccolo sgabuzzino, oscurato dall’assenza di finestre, e presi una scatolina di infermeria.

Afferrai anche dei cubetti di ghiaccio dal freezer.

<<Due minuti e torno a servire.>> Dissi a Dahlia, quando sfilai nuovamente davanti al bancone.

YOU DESTROYED ME {Haylor Italian FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora