CAPITOLO 6

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Presi un gran respiro e mi voltai per dirigermi al tavolo con il vassoio in mano, ma qualcuno era a mezzo passo da me.

Lo scontro fu inevitabile e i bicchieri di the bollente furono versati al ragazzo che era in piedi di fronte a me, che notai essere Harry.

Cazzo.

Alcuni dei suoi riccioli castani erano appiccicati alla fronte, mentre da naso e dal labbro inferiore scendevano piccole gocce del liquido marrone, che avrei dovuto consegnare alla famiglia Evans.

Teneva gli occhi serrati, mentre la bocca era leggermente aperta a formare una “O”, non aspettandosi –ovviamente– di ricevere una bella doccia bollente, gratis dalla sottoscritta, all’aroma di the.

La sua camicia di flanella a scacchi bianchi e neri era appiccicata al suo corpo muscoloso, sul quale non potei evitare di soffermarmici più del dovuto.

Continuavo a imprecare mentalmente. Cosa cavolo avevo combinato?

Abbassai gli occhi sul pavimento, dove le tazze erano andate distrutte, spargendosi, insieme al liquido che contenevano, intorno ai nostri piedi.

Dopo qualche minuto mi resi conto che avevo portato le mani sulla bocca per coprirla. Avevo la stessa espressione sbalordita di Harry, l’unica differenza era che io avevo combinato il guaio.

Scorrevo lo sguardo da una parte all’altra del grande bar.

Uno sguardo verso la porta sulla quale dei clienti, intenti ad entrare, erano rimasti immobilizzati dalla mia performance; veloce sguardo al viso di Harry, inerte, se non per la mascella che si era tesa; uno sguardo da sopra la sua spalla, indirizzata alla famiglia che stavo servendo, tutti e tre impietriti ad osservare la reazione del ragazzo che mi si trovava di fronte; uno sguardo al torace muscoloso di Harry, riscaldato da una macchia di the; uno sguardo al mio fianco destro, al quale Dahlia si era avvicinata, incredula anche lei di cosa fosse successo.

Sembrava che tutti nella stanza fossero incapaci di parlare.

<<Cazzo.>> Fu l’unica cosa che mi uscii dalla bocca, prima di iniziare a muovere freneticamente le mani, per il nervosismo.  <<Cazzo.>>

Cosa diavolo avevo combinato?

<<Taylor.>> Mi richiamò Dahlia. Notai che aveva i pugni chiusi lungo i fianchi, gli occhi serrati, come se la mia vista le avesse potuto bruciare le iridi caramello, e la mascella testa come una corda di violino. Mossi il corpo verso la sa direzione, senza staccare lo sguardo dal viso di Harry, ancora immobile. <<Accompagna questo ragazzo nel bagno e aiutalo a pulirsi, per favore.>>

Avrei voluto risponderle che il ragazzo qua presente aveva ben diciassette anni, ed era pertanto capace di lavarsi da solo, ma evitai di scavarmi ancora di più la fossa, da sola.

Annuii, ma non mi mossi, pietrificata sul mio posto, dagli occhi verde smeraldo di Harry, che si erano appena aperti.

Avevano una tonalità molto più scura del solito, ciò mi fece pensare che, forse, era un po’ arrabbiato.

Purtroppo, le mie supposizioni, non tardarono ad avverarsi.

Notai il suo respiro, irregolare, grazie al suo petto, muoversi su e giù velocemente, più del dovuto.

Deglutii a fatica.

<<Taylor.>> Mi sussurrò Dahlia, non capendo il motivo per cui non mi fossi ancora mossa. Le lanciai un occhiata spaventata, e ciò la fece infuriare solo di più.

<<Harry, per favore, vieni con me.>> Avrei voluto aggiungere un “ti prego, incazzati, ma non qua davanti a tutti”, ma non dissi niente.

YOU DESTROYED ME {Haylor Italian FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora