CAPITOLO 18

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It's just a dream of mine is coming to an end


 "Harry?" Sussurrai incredula. Non era tra i miei piani incontrarlo, non lì.

"Che ci fai tu qui?" Sputò Joe, fulminandolo tramite gli occhi. Harry lo guardò dall'alto del suo metro e ottanta, prima di spostare velocemente lo sguardo su di me. "Dobbiamo parlare." Disse, parlando lentamente, fissandomi intensamente.

"Lei non vuole parlarti." Parlò Joe. Non ero sicura avesse ragione, non sapevo nemmeno io cosa volessi.

"Taylor?" Harry continuava a guardarmi, ignorando Joe.

"Ho detto che non..."

"Tu" alzò la voce Harry, guardandolo per la prima volta "non vuoi che lei mi parli."

"D'accordo, lo ammetto, ma so che lei non dovrebbe nemmeno averti così vicino."

"Non pensi che dovrebbe essere lei a decidere questo?"

"Lei non ti vuole." Harry alzò gli occhi al cielo e tornò a guardarmi, come se si aspettasse che io parlassi. Invece io rimasi immobile, in silenzio, fissando i suoi occhi verdi.

Dopo una decina di secondi passati a guardarmi, senza ottenere risposta, avvicinò velocemente il suo braccio al mio e racchiuse il mio polso nella sua mano, attirandomi a sé.

"Lasciala." Gli intimò Joe, mettendosi tra me ed Harry, dandomi le spalle. Harry non lasciò la presa. Dovevo fare qualcosa.

"Altrimenti?"

"Joe, spostati." Sussurrai e ovviamente non sentì.

"Altrimenti..."

"Joe." Alzai la voce, in modo che lui si voltasse verso di me. "Fammi andare." Non lo guardavo negli occhi. Se lo avessi fatto, avrei visto solo odio, e non volevo.

"Taylor, cosa dici?"

"Voglio solo sentire quello che ha da dirmi, poi potremo fare ciò per cui siamo venuti qua." Abbozzai un sorriso e coraggiosamente alzai lo sguardo su di lui. Era preoccupato.

Sapevo che aveva ragione, non sarei dovuta andare a parlare con Harry. Ma il cuore è più forte della mente.

Harry mi trascinò letteralmente verso la sua macchina, ferma nel parcheggio poco distante dal bar, sotto l'ombra di un albero.

"Entra." Disse bruscamente, facendo un cenno verso la macchina. Sospirando feci ciò che aveva chiesto –ordinato.

Quando ebbe chiuso anche lui la portiera, si voltò a fissarmi. Iniziai a tamburellare le mani sulle cosce nude. Purtroppo la gonna era troppo corta e le calze nere arrivavano poco sopra al ginocchio, per cui gran parte della mia pelle era scoperta, e ciò mi rendeva estremamente imbarazzata.

Entrambi eravamo silenziosi. Sentivo lo sguardo di Harry addosso, mentre io fissavo le mie mani muoversi freneticamente.

"A cosa pensi?" Chiese improvvisamente, sussurrando in modo dolce. Mi voltai di scatto verso di lui, corrugando la fronte.

"Eh?"

Si guardò un attimo intorno sorpreso per la mia reazione: "Ho chiesto solo a cosa stai pensando."

"Cosa ti importa?" Cercai di essere autorevole, ma la voce uscii in un sussurro debole. "Scusa, non volevo essere troppo invadente." Disse, alzando gli occhi al cielo.

"Tu a cosa pensi?" Capovolsi la frittata. Per un momento mi parve nervoso, ma riacquisto immediatamente il suo tipico atteggiamento da menefreghista.

YOU DESTROYED ME {Haylor Italian FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora