Capitolo 97

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"Allora ragazzi, oggi introdurremo la struttura della cellula!" esclama la prof Hanji con il suo tipico entusiasmo, dimenticando che non siamo al Luna Park, ma all'ultima ora di una giornata a dir poco stressante. Il rientro è stato addirittura peggio di quello che credessi: non vedo l'ora di tornare a casa. La professoressa sta scrivendo qualcosa alla lavagna, quando qualcuno bussa alla porta. "Avanti!" grida, non smettendo di scrivere, e osservo entrare Levi nella stanza. Ho un piccolo sussulto. Mi aspetto che chiuda la porta dietro di sé, ma non è così: non è il solo a dover entrare. Lo segue, con aria lievemente impettita, un uomo che non ho mai incontrato prima, ma di cui ho sentito molto parlare: porta un paio di baffi ,ha la testa calva e alcune rughe pronunciate intorno a gli occhi, che vanno a testimoniare la sua età avanzata. Indossa la divisa del dipartimento di polizia, ornata da una spallina a quattro stelle: è un pezzo grosso . "Oh" esclama Hanji ed ho come l'impressione che non sia veramente sorpresa di vederlo "Sovrintendente!  Ragazzi alzatevi in piedi!" ci ordina e subito un fragore di sedie che si spostano riempiono l'aria, insieme ad una serie di bisbigli. Mi volto alla mia sinistra, incrociando lo sguardo di Ymir, che mi fa cenno di "no" con la testa: nemmeno lei ha capito cosa stia succedendo. Vorrei girarmi anche verso gli altri, quando la prof aggiunge qualcosa. "Qual buon vento vi porta qui?" domanda all'uomo, ma ha rispondere è Levi. " Come sarebbe a dire? Non si ricorda che le avevo comunicato che il direttore generale sarebbe venuto per fare lezione?" "Oh per tutte le cellule procarioti, è vero!" esclama quella: qualcuno ridacchia, io invece noto nuovamente qualcosa di falso nel suo comportamento. Più questa storia va avanti, più mi pare di assistere ad una scenetta. "Ragazzi, la vostra prof è una vera e propria smemorata! Oggi, invece che una normale lezione, abbiamo con noi un ospite d'onore: il sovrintendente generale di polizia, Dot Pixis!": come finisce la frase, una serie di mormorii si levano dalla classe. Ecco, ero certa fosse qualcuno d'importante. Probabilmente lo avrò visto qualche volta in televisione. "Strano..." commenta Ymir pensierosa "Nessuno ci aveva anche solo accennato della visita di testa- calva...Neppure il prof Erwin, che non dimentica mai un cazzo". Io l'ascolto, condividendo i suoi dubbi. "Ragazzi, per favore" ci ammonisce Levi, prendendo una sedia e ponendola vicino alla cattedra " State zitti e ascoltate". Un silenzio di tomba cala tra di noi: non si sentono nemmeno i soliti gridolini che accompagnano ogni parola di Levi. La prof Hanji fa un cenno a Pixis che, per la prima volta  da quando è entrato, apre bocca. "Buongiorno ragazzi" ci saluta con tono solenne, come se si stesse presentando ad un gruppo di reclute "Dal clamore che si è sollevato poco fa, deduco che molti di voi mi avranno già visto in televisione o altri avranno letto sul giornale della serie di casi da me risolti e degli arresti di criminali da me coordinati". Mentre si presenta ha un' aria a dir poco presuntuosa: forse non si rende conto che ormai sarebbe da conservare in un museo. "Come mi ha già presentato la professoressa Hanji, io ricopro il ruolo di sovrintendente generale di polizia qui nella prefettura di Tokyo: il mio è un incarico molto importante,per non dire fondamentale, poichè da me sono coordinate tutte le operazioni compiute dal corpo di polizia". Sbuffo leggermente: sinceramente avrei preferito una noiosissima lezione di scienze, ad un vecchio gasato che si omaggia da solo. "Capirete quindi, che mi è costato molto poter tenere questa lezione con voi oggi, visto che ho dovuto disdire una marea di circonferenze e riunioni". A dire la verità nessuno le ha mai chiesto di venire, quindi è inutile che si lamenti. " Ma se ho voluto farlo, è perché sono venuto a conoscenza di fatti molto spiacevoli che sono avvenuti ad una vostra compagna...". No, no: perché l'hai detto? Ora sento il peso di venti paia di occhi gravare su di me. Per l'ennesima volta, sono al centro dell'attenzione. Non poteva tacere questo stupido vecchio? Dio, speriamo finisca in fretta... "Non è vero, signorina Ackerman?" dice voltandosi nella mia direzione, come se avesse sempre saputo dove mi trovassi: ora ho ventuno paia di occhi che fissano.  "Si è così..." sussurro, con un filo di voce, ma il silenzio è tale che le mie parole risuonano forti e chiare. Intanto Ymir mi ha afferrato la mano sotto il banco, come per darmi forza. Probabilmente starà inventando qualche nuovo insulto da scagliare contro il sovrintendente. "Da quello che ho letto nel rapporto" continua lui, senza staccarmi gli occhi di dosso "Sei stata aggredita nel mentre che ritornavi a casa, la sera, dopo che ti eri recata in palestra per recuperare il telefono cellulare che ti eri dimenticata... è corretto?". Annuisco, non potendo fare altrimenti. Sento la stretta di Ymir farsi più forte: è arrabbiata quanto me. "Sempre dal rapporto, ho appreso che i tuoi aggressori ti hanno assalita nei pressi di un vicolo cieco, per poi scappare... è corretto anche questo?". Deglutisco. "Penso di si: sono svenuta, non ricordo molto" rispondo vagamente, stufa di essere sottoposta a degli interrogatori. "La tua è una vicenda che mi capita spesso di incontrare: purtroppo sono tante le aggressioni che ho trattato nel corso della mia carriera, soprattutto nei confronti di giovani donne come te" dice lui, finalmente rivolgendosi a tutta la classe "Tra  tutti quelli che ho ho incontrato, però, questo direi è uno dei casi più... strani. Insomma, ci sono alcune incongruenze, alcuni fatti che non mi tornano. Ad esempio, il luogo in cui sei stata ritrovata non è sul tragitto che avresti dovuto percorrere per tornare a casa..." Sento il battito aumentare: non credo a quello che sta dicendo. Come tutti, mi limito a tenere gli occhi puntati sul sovrintendente e ad ascoltare con attenzione le sue riflessioni: forse c'è un motivo se quest' uomo non è stato ancora congedato dal suo servizio. "Inoltre, trovo alquanto curioso come i tuoi aggressori non ti abbiano rubato nulla: perché mai avrebbero dovuto aggredirti, rischiando di essere colti sul posto, senza alcuno scopo? Aggiungo anche  che avete la fortuna di vivere in un quartiere molto tranquillo della nostra capitale: non credo siano presenti delle bande armate composte da individui così loschi e senza scrupoli". Questa volta sono io a stringere la mano di Ymir: che sia arrivato alla conclusione che... "In conclusione" esordisce, come avendomi letto nel pensiero "sono convinto che quella subita dalla signorina Ackerman sia un'aggressione, ma che non sia avvenuta come tutti pensiamo". Per la terza volta nel giro di mezz'ora, una serie di voci parlottanti si fanno largo nel silenzio. Ho il cuore in gola e l'ansia che mi sta divorando: non mi sembra vero che questo stia realmente accadendo. Una serie di sentimenti contrastanti cominciano a farsi largo dentro di me: la gioia, mischiata ad una rabbia repressa ed una sete di vendetta, si fa strada accompagnata da una ritrovata speranza. Reprimo a fatica l'istinto di voltarmi verso Sayo, mettendo da parte quella parte di me che muore dalla voglia di scoprire la sua espressione. Dopo una piccola pausa,che a me pare infinita, il sovrintendente Pixis finalmente riprende. "Scommetto che ora vi starete tutti domandando come stiano davvero le cose, quale sia la verità. Beh, sono convinto che qualcuno in questa stanza, esclusa ovviamente la signorina Ackerman, potrà raccontarcelo senza problemi. Non è forse vero, signorina Sayo?".

Buonasera a tutti! 💗
Sono ritornata😆😆 Scusatemi davvero tantissimo per la lunga assenza, ma con la scuola è stato un periodo da incubo😣😥 Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto: devo dire che mi sono divertita parecchio a scriverlo, visto che il genere giallo è uno dei miei preferiti!😁😃 Per non parlare del fatto che Pixis diventa peggio di Poirot o la Fletcher AHAHAH
Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo (e quindi spero presto😚)
Byee💗💗🖖

Tell Me You Love Me [Completa]Onde histórias criam vida. Descubra agora