CAPITOLO 6

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La mia sveglia incomincia a suonare e mi sento strana. Guardo l'orologio e noto che sono le 8:00. Oddio! Fra 30 minuti devo essere in aula!
Mentre mi preparo, mi accorgo  di avere dormito per tantissimo tempo , ma mi sento estremamente stanca.
Mi butto nella doccia, mentre mi sto lavando, sento il campanello suonare <Cazzo!> chi sarà a quest'ora?
Avvolgo il mio corpo con un asciugamano che mi copre a mala pena metà cosce e mi dirigo a passo svelto verso la porta e la apro, non credo a i miei occhi cosa cavolo ci fa Kyle qui.
<Cosa ci fai qui? Non c'è Hanna.>
Lo guardo un modo interrogativo e impaziente di una risposta.
<Volevo solo dirti che sei in ritradissimo perché oggi si incomincia alle 8:00 e allora la professoressa di hip-hop mi ha ordinato di venirti a cercare>

<Nessuno mi ha detto nulla>

<Te lo sto dicendo io ora quindi vai a coprirti e andiamo!>

<Tu vai, dì alla prof. che arrivo fra dieci minuti>

<No ti aspetto>

<Come vuoi>

Non capisco ancora il motivo per cui Kyle vuole aspettarmi nel senso prima non mi saluta e poi mi dice che mi vuole aspettare ed insiste? È così difficile questo ragazzo.
Alzo gli occhi al cielo e mi do una mossa.
Ho deciso di mettermi un paio di leggings, un top nero della nike, e le mie huarache(?) rosa della nike, prendo il borsone ed esco dall'appartamento.

Kyle è appoggiato al muro dinanzi alla mia porta, e inizio a camminare senza aspettarlo.
<Io ti aspetto e questo è il ringraziamento?>
Che rompi palle.
<Non ti ho costretto io ad aspettarmi!>
<Infatti, mi ha costretto la prof, mi ha detto che se non fossi arrivato in aula con te mi avrebbe messo 4 quindi tanto valeva aspettare 10 minuti, poi mi sono anche rifatto gli occhi>
Lo uccido con lo sguardo
<Sei proprio un idiota>

Siamo davanti all'aula, quando finisce di parlare mi fa un occhiolino e alzo gli occhi al cielo entriamo e la professoressa incomincia a farmi la predica, io mi scuso e incominciamo l'attività.

In queste due ore non abbiamo ballato neanche un minuto, ci siamo solo allenati: abbiamo corso, abbiamo fatto le flessioni, gli addominali, gli squat e tant'altro, tranne che ballare.
Prendo l'asciugamano dentro la mia borsa e mi asciugo la fronte, bevo un sorso d'acqua, saluto la prof ed esco dall'aula dirigendomi alla caffetteria. Quando entro vengo avvolta da un odorino buonissimo e il mio stomaco brontola come non mai.
Mi dirigo con fretta e furia al bancone e ordino un porridge con frutta e un te caldo.
Pago e cerco un tavolino libero, lo trovo e mi siedo.
Prendo il telefono e lo accendo, trovo 20 chiamate da Andrew, lo richiamo, <Julia?>
<Si, scusa se non ti ho risposto, ma avevo il telefono spento>
<Come stai?>
<Sono al bar vuoi venire a farmi compagnia?>
<Non posso sto per farmi una doccia, magari possiamo andare a fare pranzo in città che ne dici?>
<Va bene, ti chiamo dopo>

Arriva il mio ordine, alzo lo sguardo e vedo John che sta venendo verso di me con un sorriso a 32 denti, è davvero un ragazzo bellissimo.

<Ehi!> mi saluta facendomi un occhiolino.
<Ciao, vuoi sederti?>
lui esita una attimo ma poi accetta e si siede.
<Allora quando vuoi che ti porti in giro per LA?>
anche mentre parla il suo sorriso non si spegne mai.
<Quando vuoi.>
<Oggi pomeriggio?>
<Si, magari potresti venire con me e io fratello a mangiare pranzo e poi mi porti in giro per la città>

<Quindi a pranzo con tuo fratello e poi solo noi due?>
<Si>
<Va bene affare fatto>

Parliamo un po' dei corsi in generale mentre io finisco la mia colazione.
<Allora io andrei> dice senza giri di parole.
<Si, anche io dovrei andare> mi alzo dal tavolo e noto che mi sta squadrando dalla testa ai piedi.
< Cosa c'è?>
< Nulla solo che.... ho notato che hai un fisico da urlo>
Credo di essere arrossita, ma mi da fastidio che mi osservi in modo così oppressivo.
<Grazie ma potresti non fissarmi più in quel modo perché mi da abbastanza fastidio>
< Okay, scusa ci vediamo dopo>

DOPO QUALCHE ORA...
Ho finito le lezioni per oggi, sto andando in stanza e solo ora mi ricordo che non ho ancora visto Hanna.
Magari potrebbe venire anche lei con noi.
Entro nel piccolo appartamento e mi faccio una veloce doccia solo al corpo.
Finita la doccia vado verso l'armadio e decido di mettermi un top bianco con una fantasia con dei buchini.

 Finita la doccia vado verso l'armadio e decido di mettermi un top bianco con una fantasia con dei buchini

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e una gonna che arriva a metà coscia di jeans.
Mi metto il mascara e un rossetto sul rosa scuro.
E infine come scarpe metto le mie vans old school, prendo il mio amato zainetto di moschino ed esco. Chiamo Hanna...
<Hanna dove sei finita è da ieri che non ti vedo!>
<Si scusa se non ti ho avvisata ma ho passato la notte da Dan>
<Non mi avevi detto che avevate una storia?>
<Infatti non stiamo insieme, ieri ho ricevuto una brutta notizia è avevo bisogno di un amico, tu dormivi e non mi sembrava il caso di svegliarti, e poi...>
inizia a singhiozzare e capisco che ha iniziato a piangere.
<Mi dispiace tanto, se vuoi sta sera possiamo andare da qualche parte a divertirci senza pensare ai nostri problemi>
dico sperando di migliorarle la giornata.
<Ok, ci penso ora vado a farmi una doccia, ci sentiamo dopo>
<Va bene a dopo>
Mi dispiace un sacco per Hanna anche se la conosco da soli due giorni, mi sta a cuore, anche se per me una persona che conosco da due giorni è difficile che mi stia a cuore. Dopo tanto tempo mi sento finalmente spensierata come una volta, ed è bellissimo. Grazie a questa scuola sento che sto cambiando, magari ritornerò come una volta.

Siamo andati a mangiare e quando abbiamo finito abbiamo salutato mio fratello e ci siamo avventurati per la città, LA è bellissima.
Mi trovo veramente bene in compagnia di John  è simpatico, gentile, carino. Ormai è da tutto il pomeriggio che andiamo in giro per la città, ci stiamo avviando verso Santa Monica, che è sul mare.
Il panorama è stupendo, c'è il tramonto, il mare è calmo e c'è la musica.
Andiamo sul molo e John va verso una bancarella di cibo e lo seguo, ordiniamo entrambi un hot dog è una coca cola e ci dirigiamo verso la spiaggia.

Ci sediamo sul bagno asciuga ed è tutto perfetto, finisco di mangiare l'hot dog più buono che abbia mai mangiato e guardo il riflesso del sole rosso sull'oceno Pacifico. Noto che John mi osserva e sorride e cerca di capire con lo sguardo cosa mi passa per la testa.

Nessuno capirà mai cosa mi passa per la testa, sono troppo difficile ed enigmatica, prima o poi tutti si stuferanno di cercare di capirmi. Al pensiero che un giorno non avrò più nessuno su cui contare mi vengono gli occhi lucidi. Lui non lo nota ma avvolge le mie spalle con un braccio e lo guardo di storto perché nessuno mai prima d'ora aveva fatto un gesto del genere, ma devo rinsavirmi, lo conosco da troppo poco per farlo continuare.
Mi muovo leggermente per spostarlo ma lui non accenna a levarsi,
<Puoi.... anzi, possiamo andare a fare una passeggiata?>
<Certo>
L'atmosfera è perfetta anche se sarebbe più bello se fossi da sola con le cuffiette nelle orecchie.

Arrivata al dormitorio chiamo Hanna.

<Hanna, come stai?>
<Meglio, vuoi ancora uscire sta sera?>
Guardo l'ora e noto che sono solo 20:00
<Va bene, ma poi torniamo per l'una. ok?>
<ok>
<Ci vediamo fra 30 min?>
<Va bene>
Entro in camera e inizio a correre.

SPAZIO AUTRICE

Scusate se avevo finito di scrivere ma sono stata impegnata con la scuola.

XOXO 14/04/19

COME LA DANZA   Where stories live. Discover now