Capitolo 18

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La prima cosa che videro 32 e 64 dopo essere tornati a palazzo, fu la distruzione che incombeva al piano terra dell'edificio. I muri erano spaccati e le macerie ancora fumanti erano sparse qua e là nei corridoi e nelle stanze. 

"Cosa diavolo è successo qui?!" Esclamò 64 con tono incredulo.
In lontananza si sentiva ancora il rumore di alcuni spari e l'inconfondibile suono delle pareti che crollavano. I due fratelli affrettarono il passo, senza ulteriori indugi, diretti verso la zona da cui proveniva tutto quel trambusto.
Zalack stava continuando a sparare contro lo scudo semi-trasparente che circondava Veth e Dalia, sperando che questo cedesse o che quantomeno Veth ne perdesse il controllo.

Veth dal canto suo stava facendo il possibile per rimanere fermo e concentrato, per quanto le braccia tenute tese ed immobili dalla paura che il minimo movimento potesse rompere quella protezione, cominciassero a bruciargli parecchio.

"Cosa state facendo?" Chiese con tono glaciale 32, quando entrambi i fratelli raggiunsero la zona del combattimento. La sua espressione era tutt'altro che tranquilla e anche 64, che in genere era sempre più rilassato, sembrava per nulla felice dell'accaduto.

Zalack abbassò le braccia, cessando finalmente il fuoco e Veth seguì subito il suo esempio, lasciando andare i pesanti guanti verso il basso e spezzando così lo scudo che proteggeva il robot e lui stesso.

"Zalack ha perso completamente la testa!" Gridò Veth con un'espressione irata sul volto, mentre riposava le braccia stanche. "Ha iniziato ad attaccarci senza motivo e ha distrutto Dalia."

"In realtà le mie funzionalità sono calate solo dell'ottantacinque per cento. Credo che distrutte sia un po' eccessivo come termine..." Precisò Dalia.

"Io direi che la cosa più distrutta è il castello in questo momento." Disse 64 incrociando le braccia al petto e squadrando Zalack dalla testa ai piedi. Non era affatto felice di quello che era accaduto, e se prima era stato neutrale nei suoi confronti, se non addirittura favorevole alla sua permanenza su quel pianeta, ora cominciava a non esserne più così convinto.

32 chiuse gli occhi e fece un profondo sospiro, cercando di calmarsi. "Non so per quale ragione non vi abbia ancora disintegrati tutti quanti, ma in questo momento l'unica cosa che desidero è tornare in camera mia, sperando che i danni siano limitati solo a questo piano, e fare un bagno molto lungo. Quindi non so come e non mi interessa nemmeno saperlo, ma per quando sarò uscita voglio che questo posto risplenda come se non fosse avvenuto assolutamente nulla al suo interno, altrimenti vi riterrò tutti diretti responsabili. Tutti!" Scandì bene quell'ultima parola, lanciando un'occhiata assassina al fratello, prima di andare via lasciandosi gli altri alle spalle. Agli occhi di 32 la responsabilità maggiore era proprio di 64. Era lui che aveva insistito così tanto per farli rimanere entrambi su quel pianeta ed era stato sempre lui a voler indire la riunione quella mattina, obbligando quindi entrambi a lasciare il palazzo alla mercé di Veth e Zalack. Se non fosse stato per le sue idee, niente di tutto quello sarebbe successo.

"Vado anche io." Disse Zalack, come se nulla fosse, cominciando ad allontanarsi dagli altri. Ormai per lui non c'era più divertimento nel rimanere troppo vicino a Veth, non potendo più ucciderlo.

"Cosa? Dove credi di andare tu?" Lo fermò 64. "Sei il responsabile di tutto questo e pensi di poterti allontanare in questo modo? Senza assumerti nessuna responsabilità?
E poi si può sapere cosa credevi di fare e perché?"

"Mh..." Zalack mugugnò con espressione seccata, fermandosi, ma senza voltarsi verso di loro. "Vediamo...Le risposte alle tue domande sono in ordine in camera mia, sì e...sì. Da quanto ho capito tu non sei nessuno. Essere principe per te significa solo essere nato fortunato, ricco probabilmente, ma che autorità hai su di me? Se non è 32 a volermi fare qualcosa, non redo che tu possa prendere iniziative per conto tuo. Quindi, ora me ne andrò in camera mia senza darti spiegazioni, semplicemente perché posso farlo." Riprese quindi a camminare tranquillamente, prima di interrompersi ancora una volta. "Oh, giusto...Da quanto deduco il tuo piano di farmi rimanere qui su Polemos è andato a buon fine, quindi credo proprio di doverti dire...grazie." Si voltò a guardare 64, facendogli un ghigno tutt'altro che amichevole, con la sola intenzione di provocarlo, prima di andarsene via definitivamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2019 ⏰

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