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《Qualcuno di voi ha studiato?》.
Furono quelle parole che Michele rivolse ai suoi compagni quando li vide davanti a scuola.
《Buongiorno anche a te!》esclamò Linda, gettando a terra il mozzicone di sigaretta che aveva tra le dita e schiacciandolo con un anfibio nero. 《Ma ti sembra che io mi metta a studiare per italiano comunque?》.
《Non è niente di così complesso...》mormorò Filippo, sistemandosi il cappellino che Michele continuava a ritenere tamarro. 《Se hai ascoltato in classe è facile》.
《Che battuta! Come se lui ascoltasse in classe!》esclamò Alessio, cominciando ad avviarsi verso l'ingresso. Ormai la campanella era suonata da due minuti buoni. 《Meglio andare o il prof ci fa un culo così!》.
In realtà Michele, anche se non lo ammetteva davanti agli amici, non aveva mai trovato le lezioni di italiano così interessanti. Non capiva il perchè eppure rimanere ad ascoltare il professore lo distraeva dai suoi pensieri e lo faceva sentire tranquillo.
Certo, non perdeva l'occasione di commentare ogni frase, ma il prof non se la prendeva più di tanto, anzi, gli teneva testa! Nessuno riusciva a farlo, nemmeno i suoi amici più stretti, e ciò lo impressionava.
Si ritrovava sempre più spesso a fissarlo, incantato dalla sua voce, dal suo tono e dai suoi movimenti; per non parlare di quando il prof si metteva a ridere alle sue battute.
Sembrava che il suo sorriso raggiungesse le orecchie, illuminandogli il viso spesso cupo e serio.
Se al contrario cercava di non ridere, subito lui scuoteva la testa, nascondendo il volto dietro la prima cosa che gli capitava sotto mano. Un foglio, un libro, la sua giacca, e diventava sempre rosso come un peperone. Michele rimaneva sempre ad osservarlo, analizzando ogni suo movimento, ogni espressione che gli attraversava il viso, e quando ne notava una nuova, un sorriso gli spuntava sempre sulle labbra.
《Prof》esclamò d'un tratto, mentre l'uomo stava distribuendo le verifiche ancora bianche. 《Oggi sta davvero bene, ha fatto qualcosa ai capelli?》.
《Beh, in effetti sì, li ho lavati》disse, dando la verifica al ragazzo mentre un coro di risate si sollevava nella classe. Poi il professore si chinò sul giovane che si bloccò, immobile, mentre il suo battito accellerò di colpo. Il prof però si raddrizzò subito, con una faccia di finto disgusto. 《Tu invece dovresti proprio farti una doccia... ora però concentrati sulla verifica》.
Ma Michele non si concentrò per nulla, in testa aveva solo il buonissimo profumo di dopobarba del prof, mentre il sangue gli pompava nelle orecchie, impedendoli di sentire il nuovo scroscio di risate che rimbombava tra i muri.
"Mi piace il prof?". Non riusciva a chiedersi altro.

•EPIPHANY• how I fell for my teacherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora