Capitolo 6

715 36 5
                                    

Ci addormentiamo così, su quel divano, e per la prima volta niente incubi. Anche se dormo solo per un paio d'ore quando mi sveglio mi sento finalmente riposata.

Apro gli occhi e mi accorgo di essere ancora appoggiata al petto di Gale. Mi alzo di scatto, non dovrei comportarmi così.

Nella stanza entra uno dei responsabili e ci annuncia che stiamo per atterrare.

Sveglio entrambi i miei compagni di viaggio, ma non riesco a guardare Gale negli occhi.

Mi giro dall'altra parte per evitare di fare conversazione e non posso che notare che dalla finestra si iniziano ad intravedere le enormi distese di frutteti, e i grandi campi coltivati.

Casa mia.

Ho un nodo in gola e lo stomaco sottosopra. Sento che potrei esplodere da un momento all'altro, per questo mi impegno con tutta me stessa per mantenere la calma.

Contieniti. Respira. Va tutto bene.

Scendiamo dall'hovercraft. Qualcuno ci parla ma io non ascolto, sono troppo impegnata a non crollare. Seguo i miei compagni in automatico, restando sempre un passo indietro. Gale mi spia con la coda dell'occhio e si avvicina a me.

"Cerca di resistere per un po'. Poi a pranzo andremo a farci un giro e potrai sfogarti" mi dice in tono piatto.

Annuisco ma so già che non farò nulla con lui. Questa è una battaglia con me stessa e non voglio né aiuti, né compassione.

Senza nemmeno accorgermene ci hanno portati ai piedi delle colline coltivate.

Solo in quel momento noto che la nostra guida è Robin, un caro amico di mio padre. Quando si accorge della mia presenza mi sorride e senza bisogno di dire nulla mi stringe in un grosso abbraccio.

I miei muscoli si irrigidiscono ancora di più. Quando l'abbraccio si scioglie noto che ha gli occhi umidi.

Robin è stata l'unica persona che conoscevo all'11 ad aver compreso la mia scelta. Tutti gli altri miei amici l'hanno giudicata come mancanza di coraggio e lealtà. Non sono rimasta in contatto con nessuno di loro. Perfino con la figlia di Robin, Jassie, ho chiuso i rapporti perché aveva manifestato tutto il suo dissenso per la mia partenza. Nessuno mi ha mai capita, tranne lui.

Lui che, quando trovai la mia casa in cumulo di macerie, mi portò via da quell'orrenda vista mentre gridavo e mi dimenavo come un isterica. Robin che mi portò a casa sua e mi accudì come se fossi la sua seconda figlia.

Robin che la sera, mentre facevo finta di dormire, piangeva per la scomparsa di mio padre.

Ho ritrovato l'unica persona che mi avrebbe fatto piacere rivedere.

Trovo la forza per parlare:

"Robin..."

"Niky, non credevo che saresti venuta tu. Ti darò tutto l'aiuto che potrò offrirti"

"Grazie " rispondo accennando un sorriso "ci servirebbe studiare i metodi di irrigazione che usate e poi comprare dei semi per dare inizio all'attività agricola anche nel 2"

Annuisce e ci illustra tutto quanto alla perfezione. Sono delle tecniche migliorate di anno in anno e che permettono di irrigare una vasta area di terreno fornendosi da una sola fonte d'acqua. Gale è attentissimo e prende appunti su un taccuino, mentre l'altra donna, che ho scoperto che si chiama Claire, sembra che sia a disagio, esattamente come me.

Dopo aver osservato attentamente ogni metro quadro dei frutteti, siamo passati ai campi agricoli e una volta finito anche lì è arrivato il momento del pranzo. Sono stata in silenzio per tutta la durata del giro, avevo paura che una volta aperto bocca sarei scoppiata definitivamente. Ma dovevo mantenere l'autocontrollo.

La vita di Gale dopo la rivolta: FF su Hunger GamesWhere stories live. Discover now