Ricordi

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Non credevi sarebbe successo veramente, sapevi dell'esistenza della morte, ma non conoscevi la tua, di morte.
La vostra morte.
Sapevi che gli esseri umani sono come foglie di un albero, sicure e felici finché sono su una chioma, sottomesse e in balia  del vento appena cadono, da sole, a terra. Sapevi di essere fragile quanto un fuscello contro la piena di un fiume irato, eppure non ci credevi veramente. Non finché lui te lo disse, quando le sue tanto amate labbra si dischiusero, nella sue ultime parole "Levi. Io e te. Senza fine." E quello fu l'ultimo sospiro che hai udito, ed il solo che hai realmente amato.
Vi siete spenti, accasciati in un campo di rose rosse, rosse del vostro sangue, le mani congiunte ed i sospiri ansanti. All'Alba nera, il giovane amore è morto, portando con se lacrime e preghiere, portando con se una maledizione.
Tu eri un uomo forte, ed Eren non si sarebbe mai arreso. Ma un coltello nel cuore può fermare la bestia più impavida, perché era proprio il vostro cuore selvaggio a tenervi in vita. E le tue ossequie gravavano sul cadavere del tuo amore, morto con te, ucciso da chi desiderava il tuo cuore più della tua gioia, perché era questo il tuo peccato, aver donato il cuore all'uomo sbagliato. Quello per cui hai dato la vita.
Possa la maledizione seguirti nella tomba.
E oltre.

Il colore dei ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora