Oddio, ma sì! Sono Benjamin, Yuri e Francesco come potrei dimenticarli?

"Ragazzi!" urlo abbracciandoli.
Ma da quand'è che non li vedo? Sono passati più di quattro anni e mezzo, aiuto.
"Ehi ehi, attenta!" urla Yuri.
"Ci uccidi così." dice Francesco ridendo.
"Mi siete mancati tanto." li interrompo io.
"Okay, entriamo." irrompe mio fratello.

Qui dentro ci sono ragazzi di ogni tipo: ubriachi, drogati, in cerca di ragazze, depressi. In questi ultimi anni, sono stata pochissime volte in discoteca oppure in luoghi molto affollati perché ho dedicato maggior parte del mio tempo allo studio, come deve fare una ragazza di vent'anni. Lo studio e la cultura sono il passaporto per il mondo e per comunicare con l'esterno; senza di essi non si va da nessuna parte.

Mi alzo dai divanetti, infondo alla sala, e mi dirigo fuori per prendere una boccata d'aria ma nel tragitto mi arriva qualcosa di liquido sul vestito: moscow mule.
Ma chi è stato? Un demente sicuro!
Alzo lo sguardo e incontro quelle iridi azzurre che mi hanno sempre affascinata. Aspettate, ma è davvero lui o lo sto confondendo? Insomma, sono passati 5 anni.
"Scusa, non volevo!" esclama dispiaciuto e guardandomi.
Si ricorderà di me?
Senza rispondere corro fuori.

Può essere davvero lui?
Ha fatto carriera a Las Vegas?
Si è fidanzato?
Mi ha dimenticata?
Mille domande e altrettante ipotesi mi affolano la mente. Se non è lui? Sto fantasticando, basta.

Mi appoggio alla ringhiera e sfrego le mie stesse mani sulle braccia, per il freddo.
All'improvviso qualcosa si posa sulle mie spalle, esattamente una giacca nera. Mi giro di scatto e lo rivedo, affianco a me.
"Scusa, non ti avevo vista. Tieni questo, poi me lo ridai." dice tranquillamente.
"Il moscow mule resta sempre il tuo preferito, eh?" chiedo sorridendo.
Ricordo tutte le volte in cui siamo andati in discoteca o a qualunque festa, infatti si ubriacava solo con quest'alcolico.
"Già, il tuo è sempre bloody mary?"
"Esatto. Lo ricordi?"
"Non mi sono dimenticato di te, nonostante siano passati molti anni." afferma avvicinandosi.

Okay, Emma reagisci!

Non voglio avere alcun contatto con lui.
Mi allontano e gli do la sua giacca, per poi salutarlo e raggiungere la macchina di mio fratello.

Perché sei tornato proprio ora Federico?
Perché hai deciso di piombare di nuovo nella mia vita?
Perché devi essere così imprevedibile?

Non voglio scappare da te, ma ora come ora voglio solo pensare a me stessa e a Giovanni.
Sarà giusto oppure no?

Sento in lontananza una voce chiamare il mio nome, così mi giro d'istinto.
È sempre lui, ma perché? Mi perseguita.

"Cosa vuoi?" urlo infastidita.
"Emma, possiamo parlare?"
"Dobbiamo proprio? Non riesco a guardarti ancora, nonostante siano passati cinque fottuti anni!" continuo ad urlare.
Le lacrime mi pizzicano gli occhi.
"Lo sappiamo entrambi che siamo legati da un filo invisibile e non riusciremo mai a guardarci come due amici di vecchia data, ma almeno proviamoci." afferma sicuro di sé.

Amici? Io e lui?
Grande cazzata!

"Federico, ci tengo a te e lo sai, ma non voglio vivere con la paura di innamorarmi di nuovo di te. Ora io sono felice con Giovanni e non voglio avere problemi proprio con lui. Lui che c'è stato sempre, ogni santo giorno, in cinque anni, più di qualunque altra persona in tutta la mia vita. All'inizio ti ho pensato giorno e notte, lo ammetto, ma ora è tutto cambiato. Non voglio più vederti, ti prego." dico, mentre una lacrima mi accarezza il viso.
Perché reagisco così?
"Fallo per me, ma anche per te." continuo.
Abbassa lo sguardo e si arrende.

Sono stata cattiva?

Una parte del mio cuore appartiene ancora a lui e sì, è doloroso ammetterlo. Cuore o cervello?
A volte, è più prudente e responsabile ascoltare ciò che il proprio cervello detta, no? Scusami Federico, ma non potevo fare altrimenti.
Mi mancherai piccolo biondo.

Inizio a camminare per raggiungere casa, mentre arrivano molte chiamate dai miei amici.

Non riesco a smettere di pensare a lui, ma come si fa?
Come si fa a dimenticare le giornate passate insieme?
Ricordo ogni minimo particolare.

Giovanni scusami.
So perfettamente di non essere ciò che tu meriti, ma non ce la faccio a non pensare.

Arrivo a casa e vado sul tetto, usando una scaletta che c'è sul balcone. Da qui su si vede quasi tutta Napoli e tutto il firmamento.
Io confronto al mondo sono solo un puntino, un millesimo, una briciola.

Chiudo gli occhi e mi sdraio qui su.
Addio Federico.

spazio autrice:
siamo arrivati alla fine di questa storia ed è dura, anche per me, abbandonare Emma e Federico così. vi aspettavate un finale così?

Un'estate di Noi | Federico RossiWhere stories live. Discover now