19. Tertium non datur, allora cliché

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Appunti sparsi, presi da una recente lezione...

"Tertium non datur, allora cliché": se non c'è la terza via, probabilmente è un cliché.

Sottolineo il "probabilmente".

Ma cosa significa?

Che, se nel progettare una storia, una scena o un personaggio, rimaniamo con con in mano 2 sole scelte possibili, probabilmente stiamo cadendo nel cliché.

Esempio:

Se scrivo una versione alternativa dell'Odissea dal punto di vista di Penelope in cui lei non auspica il ritorno di Ulisse... può sembrare una scelta originale, e invece è un cliché: nella sfera di azione del personaggio "Penelope", infatti, le scelte su quel tipo di tema (il ritorno auspicato o non di Ulisse) sono soltanto due: o vuole che torni, o vuole che non torni.

Un esempio ancora più semplice: se in un campo di concentramento ci fosse un ebreo cattivo che tortura un nazista buono, questo è comunque un cliché: non sto inventando nulla di nuovo, sto solamente invertendo le due polarità.

In che modo si può allora evitare lo stereotipo? Per esempio non partendo con dei personaggi già "inscatolati": scegliendo cioè come protagonista non "un bambino immigrato di 7 anni", che è già limitante, ma semplicemente "un bambino di 7 anni". Sarà la storia, in seguito, a definire più dettagliatemente i limiti del mio personaggio.

Lezioni di Scrittura Creativa - [2/8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora