Capitolo 32

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CAMERON'S POV
Ancora immobile nella posizione in cui ero, fisso incantato, il posto in cui c'era prima la ragazza che ho ferito per l'ennesima volta.

Sono un coglione, eccome se lo sono.

Non ho fatto praticamente niente con nessuna questa mattina, non l'avrei mai potuto fare, ma l'ho detto solo per ferirla, perché ovviamente quando sono incazzato, oppure quando ho lei davanti, il cervello non connette con la bocca, facendo, di conseguenza, scendere le parole come un fiume in pena, e mi rendo conto dei miei errori troppi tardi per rimediare ad essi.

Mi risveglio dal mio stato di trance, raccolgo il suo zaino che ha lasciato qui, per andarsene al più presto, andarsene lontano da me.

Esco dall'aula come un fulmine, mi guardo attorno, ma quella chioma dorata non spunta da nessuna parte, percorro il corridoio due volte avanti e indietro, inverto il percorso svoltando a destra, poi a sinistra, poi continuo dritto, arrivo ai giardini, quasi giro tutto il campus, ma di lei nemmeno l'ombra.

Dove diamine sei finita, bimba?

Continuo a cercala, fino a quando non mi arrendo, mi fermo nel corridoio principale, ormai quasi vuoto, appoggio la fronte al muro e tiro un pugno a quest'ultimo sentendo le nocche scricchiolare.

Dal fondo dell'androne, si sente una specie di applauso che mi fa voltare la testa di scatto.

Lo stronzo di Kyle mi guarda con un ghigno continuando a battere le mani.

<<Bello commettere gli errori e poi correrle dietro come un cane per sistemarli eh?>> mi chiede sarcastico.

Mi stacco dal muro e mi avvicino a lui sentendo già l'adrenalina scorrere nelle vene.

<<Che cazzo vuoi eh?>> mi fermo al centro del corridoio spalancando le braccia.
<<Io? Niente, sei tu quello che sta cercando qualcuno>>
<<Cosa ne sai?>> gli chiedo più incazzato che mai.
<<Beh, considerando che l'ho vista correre via quasi in lacrime e poi ho visto te uscire dalla stessa aula, non credo sia tanto difficile capire che, come sempre, la causa dei suoi problemi, sei tu>> si appoggia al muro di spalle, incrocia le braccia al petto e alza il mento in segno di sfida ghignando ancora.

<<Tu non sai un cazzo di noi, devi starne fuori>> gli punto un dito contro avvicinandomi furioso.

Si da un piccolo slancio per raggiungermi e fermarsi ad un passo da me.

<<Ho conosciuto abbastanza per riuscire ad infilarmi tra le sue gambe quando tu non c'eri>> e bastano queste poche parole, questo suo ghigno ancora sulle labbra a farmi perdere il controllo.

La vista si annebbia, le mani formicolano, e non mi rendo conto nemmeno di quello che sto facendo fino a quando un pugno non sfiora anche il mio labbro.

Kyle è sotto di me e continuo a riempirlo di colpi mentre lui cerca di proteggersi, colpendomi qualche volta.

<<Dillo ancora, stronzo!>> urlo come un indemoniato mentre attorno a noi si crea un cerchio di persone che non avevo nemmeno notato.
<<Ripetilo se hai il coraggio!>> con una mano afferro il suo collo stringendo forte la presa, quasi a farlo smettere di respirare, ma due paia di mani mi afferrano le spalle sollevandomi e tirandomi indietro, mentre io continuo a dimenarmi come un pazzo.

<<Toglietemi le mani di dosso, coglioni!>>
<<Cam, Cameron, calmati, porca troia, sta arrivando il rettore>> riesco finalmente a distinguere la voce di Dylan e tutto ritorna nitido come prima.

La folla si dilegua subito e alcuni amici di Kyle, si avvicinano a lui, aiutandolo a sollevarsi, ma riesce a fare tutto da solo, infondo non l'ho ridotto così male, ha solo un occhio rosso, che sono sicuro diventerà nero, i segni delle mie dita sulla gola, uno zigomo e un labbro sanguinante e basta.

Filofobia 2 Where stories live. Discover now