Capitolo 6.

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Nel pomeriggio mi tolgo i cerotti per medicare i tagli. Mi si chiude lo stomaco all'istante. Non ce la faccio a guardarli. Le immagini. Quelle cazzo di immagini sono troppo dolorose. Sovrastano i ricordi dei compleanni, delle bambole, delle feste in famiglia. Non riesco a liberarmene. Mi ritrovo sempre immersa nei miei incubi senza via d'uscita. Un certo Sean Ryan però si fa largo nella mia testa, così all'improvviso, senza una spiegazione. Due occhi grigi, un sorriso, le fossette. Mi ha appena salvato di nuovo. Mi copro i tagli con un altro cerotto ed esco per fare una passeggiata e schiarirmi le idee. Sono ancora debole, ma domani ho il turno serale al pub e devo rimettermi in forze. Faccio un giro nel quartiere, è freddo e la neve è ancora ammassata ai lati delle strade. Mi siedo in una panchina. Gli alberi del parco non permettono al sole di filtrare. Di fronte a me c'è una signora, probabilmente avrà l'età di Hannah, con una bambina di circa 6 anni. Questa indossa un cappottino rosso, le calze spesse e stivaletti lucidi. Porta un cappellino rosso da cui escono dei boccoli biondi. La signora le fa fare lo scivolo e poi la porta sulle altalene. Traspare un forte legame tra loro, una amore sconfinato, difficile da descrivere: l'amore che solo una mamma può donare a suo figlio. Istintivamente guardo il cielo e sussurro: "Mamma mi manchi tanto." nella speranza che possa sentirmi.

"Solo tu sei capace di far spaventare così le persone, carissima Zoe Thomas dei miei stivali!"

Pag, la mia pazza migliore amica mi accoglie con un abbraccio. Ci sediamo sul divano e io le racconto di Sean. Page sa tutto di me e c'è sempre stata. In qualsiasi momento, in qualsiasi ricaduta, in qualsiasi crisi ha sempre cercato di aiutarmi, dandomi le motivazioni giuste per andare avanti. Ho sempre potuto contare sul suo appoggio.

"Il problema adesso è che molto probabilmente non lo rivedrò mai più!" concludo.

"Non è assolutamente vero!" replica lei "Ti ha chiesto l'amicizia su Facebook e tu puoi sempre mandargli un messaggio per chiedergli di incontrarsi per un caffè, una passeggiata, un'aperitivo, o che so io."

"Hai ragione, ma sicuramente lui non ci penserá più a quello che è successo e farò la figura dell'imbecille."

"Potresti pensare questo, se non ti avesse inviato la richiesta" disse Page. Non ha tutti i torti.

"Effettivamente non abbiamo nessuna conoscienza in comune ed io avrò si e no dieci amici su facebook, quindi mi ha proprio cercata, come volevo fare io del resto."

"Hai visto?!"disse con un sorriso trionfante " Caspita io ho sempre ragione!" Ci mettiamo a ridere e passiamo il resto della sera a guardare un film strappalacrime con una confezione extra di popcorn.

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