Capitolo 23.

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"Amore ci vediamo a pranzo." mi da un bacio a fior di labbra e si allontana.

"A dopo, Sean" lo saluto agitando la mano, mentre lui si volta e dopo un veloce occhiolino, sparisce dietro l'angolo.

Sono passati sei mesi dalla nostra prima volta. Finalmente sono riuscita a comprarmi la macchina per cui mi sono fatta il culo per due anni al pub ed ho lasciato quel lavoro, fatto di turni impossibili e gente ubriaca ad ogni ora del giorno. Ho compiuto diciannove anni e Sean mi ha portata una settimana a Los Angeles. È stato un viaggio perfetto: siamo stati ad Hollywood, abbiamo trascorso giornate intere sulla spiaggia e visitato l'intera città. È stato tutto così intenso, come se vivessi per la prima volta, come se non fossi mai stata in un locale, come se non avessi mai visto l'oceano, come se non mi fossi mai divertita. Forse perchè eravamo io e lui, insieme, e tutto il resto aveva perso d'importanza. Sean ha collaborato con la polizia per circa due mesi fino a che non sono riusciti a trovare quei bastardi e condannarli ad otto anni di carcere. Page ha conosciuto Preston, il migliore amico di Sean, durante una serata in un locale a cui ho invitato pure lei, ed ora stanno insieme da tre mesi. Con ragazzo del corso ha chiuso ogni rapporto perchè ha scoperto che aveva una ragazza. Con Hannah le cose vanno benissimo e sto iniziando ad aprirmi anche con Carl. Hanno entrambi appoggiato la mia decisione di tatuarmi il nome della mia mamma, Catherine, sul polso, così sono andata dal tatuatore di Sean, ho sofferto come un cane, ed ora posso guardarmi ogni giorno questa bellissima scritta così elegante ed elaborata. Ho preso il diploma, aggiungerei finalmente, seguendo dei corsi online, e mi sono iscritta alla facoltà di psicologia della NYU, dove Page studia giurisprudenza e Sean economia. Il mio ragazzo mi ha appena accompagnata di fronte alla mia classe, ma io resto lì per diversi minuti, senza entrare, tanta è la voglia di inseguirlo per i corridoi, tirarlo con me nello stanzino dei custodi e..

"Signorina Thomas, vuole decidersi ad entrare?" dice il mio professore di scienze, in piedi di fronte a me, interrompendomi dai miei pensieri poco casti.

"Certo, mi scusi." abbasso la testa ed entro nella stanza, già piena di studenti.

***
Sta piovendo a dirotto, come sempre del resto a novembre. Le goccie di pioggia sbattono violentemente contro le finestre del soggiorno di Sean, facendo da sottofondo al film che stiamo guardando, abbracciati sul divano. Oggi ho lasciato scegliere a lui che ha optato per Fuori in 60 secondi, così mi sono ritrovata immersa in macchine e sparatoie. Odio questo genere, ma grazie a dio è quasi finito. Nel giro di meno di un anno la mia vita è cambiata radicalmente e sono riuscita a fare ciò che senza questo ragazzo dagli occhi grigi qui di fianco a me non avrei mai fatto. È grazie a lui se ora ho una vita che si può definire normale, anche se più correttamente dovrei dire che è grazie a lui che ho una vita: è riuscito a strapparmi dalle tenebre in cui avevo trascorso i miei giorni fino a quando non l'ho incontrato e non potrò mai ringraziarlo abbastanza per aver ucciso i demoni del mio passato permettendomi di essere finalmente felice. Sono così immersa nei miei pensieri da non rendermi conto che ormai il film è finito e Sean ha spento la televisione. Inizia a baciarmi il collo, lasciando una scia bagnata che prosegue fino alle labbra dove lascia sfogare tutta la sua passione. Ricambio il bacio intensamente mettendomi a cavalcioni sopra di lui.

"Torneranno presto i tuoi?" chiedo senza staccarmi da lui.

"Non saranno a casa prima di stasera." mi fa un sorriso malizioso, strizzandomi l'occhio, e mi sfila la maglietta che finisce a terra seguita. da tutti gli altri vestiti.

Credo siano passate circa due ore e noi ci troviamo ancora stesi sul suo divano: io sono sopra di lui, con la testa sul suo petto, mentre Sean lascia scorrere le dita tra i miei capelli. Guardo distrattamente il suo braccio che si muove e mi soffermo a leggere quella scritta, ormai diventata tanto familiare: Niente è sbagliato se ti rende felice. Non ho mai pensato a chiedergli di nuovo il motivo per cui ha deciso di tatuarsela, forse perchè è diventata come una di quelle cose che, avendocele sempre sotto gli occhi, persono d'importanza. Approfitto del silenzio che è calato su di noi e mi tiro su, puntellandomi sui gomiti, per guardarlo negli occhi.

"Amore." lo chiamo, accarezzandogli la pelle marchiata "Perchè hai fatto questo tatuaggio?"

"Jake." sussurra e prende un lungo respiro prima di continuare "Era una specie di motto per lui. Ha sempre fatto quello che voleva, senza preoccuparsi delle conseguenze. Se non avesse seguito questo principio, probabilmente sarebbe ancora vivo, ma non sarebbe stato lui."

"Ti manca tanto, vero?"

"Era come un fratello per me." ammette, guardando quella foto incorniciata che avevo notato la prima volta che sono stata in questa casa. Lo guardo per un nano secondo, prima di far unire di nuovo le nostre labbra. Lui sorride nel bacio provocando in me la stessa reazione.

"Che tipo era tua madre?" mi chiede Sean, lasciandomi un attimo senza parole. Nessuno me l'aveva mai chiesto, come se parlare con me di lei non fosse legale.

"Era semplicemente fantastica." dico di getto, senza pensarci: era semplicemente qualcosa che aspettavo solo di condividere con qualcuno. "La mia mamma era una forza della natura durante il giorno: mi portava all'asilo in bicicletta, guardava i cartoni con me, mi preparava i dolci, giocavamo al parco insieme. Poi la sera tornava a casa mio padre e lei mi spediva in camera. Ha sempre cercato di proteggermi da quel mostro e più di una volta ha provato a portarmi via di lì, ma mio padre la minnacciava e mamma aveva paura che potesse accadermi qualcosa. Così subiva in silenzio e la mattina dopo tornava a comportarsi normalmente, come se niente fosse successo. L'idea che mio padre potesse fare ciò che poi ha fatto penso che non gli avesse mai sfiorato la mente."
Gli occhi mi si inumidiscono e nonostante i miei sforzi qualche lacrima lascia gli angoli dei miei occhi. Sean le asciuga con i pollici e si allunga per lasciarmi un dolce bacio sul naso.

"Tu non sei da meno Zoe." dice sorridendomi "Sei riuscita ad andare avanti ed io sono sicuro che non sia tutto merito mio, sai?"

"Grazie, amore." mi perdo per un attimo in quei bellissimi e profondi oceani grigi "Grazie di essere il mio angelo."

ciao a tutti :)

volevo dirvi che ho aggiornato così presto perchè questo è l'ultimo capitolo della storia. Ebbene sì: Il mio angelo finisce quì. Pubblicherò a breve l'epilogo ma non ci sará un sequel perchè credo che i nostri Zoe e Sean abbiano bisogno di un po' di tranquillitá. Mi mancherá davvero tanto scriverla, ma credo che presto ne inizierò una nuova che troverete sul mio profilo. Prima però passerò alla correzione e revisione dell'intera storia e aggiungerò i media ad ogni capitolo. Ho amato davvero tanto scrivere Il mio angelo perchè è la mia prima storia e sembra che comunque sia piaciuta a più persone di quanto avrei mai pensato. I saluti ed i ringraziamenti saranno nell'epilogo.

a presto ♡

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