Capitolo 11. Destini Incrociati - Parte Prima

Magsimula sa umpisa
                                    

Non aveva mai scoperto cosa avesse dato origine al Deserto del Nord ed era certo che ben pochi su Irvania lo sapessero per davvero. Leggende e dicerie fioccavano intorno a quella porzione brulla e inospitale di terra, ma in tutti i suoi studi si era imbattuto solo in supposizioni, spesso astruse e poco sensate, e mai in spiegazioni coerenti.

Eppure sentiva che una ragione doveva esserci, per quel vuoto spaventoso privo di vita, e più ne percepiva la presenza in avvicinamento più desiderava posarvi lo sguardo sopra, nella speranza di poter dare lui stesso un nome e una forma alla ragione di tanta devastazione.

Concentrato com'era nel contemplare il buio davanti a sé, quasi non si accorse della presenza che si fermò, silenziosa, accanto a lui. Finché non udì un respiro teso e avvertì il movimento di un paio di braccia che si posavano sulla murata, ad appena un passo da lui.

Istintivamente si irrigidì e volse il capo verso il nuovo arrivato con un certo fastidio. Lo scorse nel chiarore tenue delle lanterne disposte su tutta la nave e riconobbe uno dei mozzi che aveva visto correre freneticamente da una parte all'altra della Crocevia solo poche ore prima, per svolgere i compiti più ingrati.

«Perdonami» mormorò il mozzo, intuendo forse la sua irritazione ma mantenendo il capo rivolto verso il fiume davanti a loro. «Non volevo disturbarti, cercavo solo un po' di tranquillità.»

Per un attimo, Spock fu tentato di far notare allo sconosciuto che la sua presenza lì disturbava la sua, di tranquillità, ma qualcosa nel tono di voce dell'altro lo colpì. Il mozzo aveva quasi sussurrato, eppure il druido aveva avvertito una sfumatura di malinconia palpabile, nelle sue parole. E c'era dell'altro. Una sensazione di stranezza che filtrava da quella figura, e che lo incuriosiva.

Si trovò a osservare con più attenzione il giovane, cercando di intuirne l'aspetto nella penombra della quale erano ammantati. Vide che era esile, forse anche troppo per un ragazzo che lavorava su una nave. Doveva essere nuovo, suppose, e forse prima di allora non aveva mai fatto lavori pesanti. Strano, ma forse non troppo improbabile. La curiosità però a quel punto si era accesa, e neanche il druido era in grado di assopirla del tutto.

Con un sospiro, gli rispose. «Non importa. C'è abbastanza posto per entrambi», sorprendendo se stesso per primo. Non lo avrebbe certo detto, se l'altro non fosse stato una presenza tanto bizzarra.

Il mozzo sollevò appena il capo per guardarlo e Spock notò che gli rivolgeva un sorriso timido. «Grazie» disse piano, e questa volta in tono sufficientemente alto perché il druido potesse notare che qualcosa di strano effettivamente c'era: aveva una voce acuta, molto poco mascolina.

Incuriosito, Spock si forzò a proseguire quella strana discussione. «Una bella notte» osservò, fingendo di interessarsi all'oscurità che circondava la nave.

Un cenno del capo fu tutto ciò che ottenne in risposta e per un momento il druido pensò che la conversazione sarebbe morta lì. E forse, pensò, era meglio così.

«Sembra invitare a lasciarsi andare, non trovi?» rispose però dopo qualche secondo il mozzo, con un altro sospiro. «Una cosa facile. Un tuffo, e con questo chiasso nessuno si accorgerebbe di nulla.»

Quella risposta colse Spock del tutto alla sprovvista. «Un'ora strana per nuotare» osservò, tornando a squadrare il mozzo con più attenzione. Il giovane teneva le mani saldamente ancorate alla murata della nave, come se cercasse di trattenere se stesso da compiere quel gesto che, a quanto pareva, nella sua mente aveva già assunto una forma concreta.

«In ogni caso,» riprese il druido, proseguendo in quella che stava diventando una discussione stranamente lunga per le sue abitudini, «sarebbe davvero un peccato lasciarsi andare senza aver lottato, non trovi?»

«Credo sia necessario saper riconoscere quando si ha perso» ribatté prontamente il mozzo, e questa volta Spock fu certo che la voce tradisse qualcos'altro, oltre alla malinconia. Adagio, il druido si alzò e si mosse verso la figura, per poterla scorgere meglio. I canti dei marinai e le chiacchiere dei compagni riecheggiavano allegri alle loro spalle, ma li ignorò e così parve fare anche il suo interlocutore. Questi fissava ancora il fiume oltre il bordo della nave ed era difficile intuire i tratti del suo viso perché lo teneva leggermente inclinato, nascosto sotto un copricapo sgualcito.

«Permettimi di correggerti» disse piano il druido, sporgendosi un altro poco. «Ma per la mia esperienza, non si è perso fintanto che si è ancora vivi, e si ha la forza per lottare.»

Una risatina soffocata giunse dalla figura. Malinconica, come tutto il resto. «Forse sono proprio le forze a mancarmi, allora.»

«Be', la cosa buona delle forze, è che si possono sempre recuperare, anche dopo un combattimento andato male.»

«E se fosse un'intera guerra, che ho perso?»

Adagio, il druido era riuscito a portarsi abbastanza vicino alla figura da poterne scorgere meglio il profilo esile, e da intuire che sotto gli abiti slargati si celasse un corpo fin troppo affusolato per appartenere a un giovanotto. «Allora puoi sempre iniziarne una nuova» rispose, soddisfatto di aver trovato una spiegazione alla stranezza di quella voce acuta.

«Non credo di potercela fare» sospirò la figura, scuotendo il capo.

«Posso chiederti per cosa lottavi?»

Una pausa, lunga più delle precedenti, tanto dilatata che Spock pensò che fosse meglio voltarsi e tornare a sedere dove era stato fino ad allora. Prima che potessse allontanarsi, però, il mozzo rispose. «Libertà, forse? Non so più nemmeno io.»

A Spock sfuggì un sorriso. «Sai, c'è qualcosa di molto bello riguardo alla libertà» mormorò, dando ancora le spalle al giovane mozzo.

«E cosa?» lo sentì rispondere.

«Che ci raggiunge quando meno ce lo aspettiamo. Basta saperla riconoscere, e allungare le mani per afferrarla.»

E detto questo lo lasciò lì, domandandosi al contempo per quale motivo una giovane tanto malinconica vestisse i panni di un mozzo a bordo di una nave mercantile.

Nel sangue e nel fuoco - Cronache di Irvania IITahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon