Jungkook iniziò a camminare avanti e indietro. Avrebbe scavato una fossa a forza di percorrere lo stesso tragitto decine di volte, ma a un certo punto si girò, folgorato.

"Il principe non è scappato."

Domenico stava dettando a Bertha il suo testamento, ma si fermò. Jungkook mise su un sorriso falsissimo.

“E allora dov’è?”

"Sarà andato a visitare la grotta del drago. Ieri gliene ho parlato e lui era così entusiasta, non stava nella pelle."

Domenico parve illuminato dal Signore.

"Davvero?"

“Io lo raggiungo subito, così stiamo tutti più tranquilli. Mi assicuro che il principe trovi la strada per le grotte e poi torniamo insieme."

"Oh, Jungkook, che caro ragazzo!"

In uno slancio d’affetto, Bertha prese la faccia di Jungkook e ci stampò sopra un bacio. "Quindi se il Re ci chiede qualcosa noi diciamo che è con te?"

Al sentirsi nominare il Re, Jungkook deglutì.

"Certo."

I due inservienti ringraziarono il ragazzo a non finire. Lui corse alle stalle senza avvisare nessuno dei Dodici e sellò il cavallo più in forma che vide. Un minuto dopo era fuori dalle mura del castello, con la sua mantella rossa svolazzante e la bocca piena di bestemmie.

Erano ore che Taehyung camminava.

Era a piedi, con un po’ di cibo nel borsello e una sete assurda.

Stava proseguendo lungo uno dei sentieri principali di Chestnut e da lì a poco sarebbe uscito dai confini del regno. Si rendeva conto anche lui che sarebbe stato meglio tagliare per i boschi, ma non poteva rischiare di perdersi. Casa sua sarebbe stata ancora più difficile da trovare senza riferimenti.

Si rendeva anche conto che con un cavallo avrebbe impiegato un terzo del tempo, ma era troppo rischioso. I cavalli erano animali grossi, si ribellavano, facevano rumore, proprio come quello che sentiva in quel momento. Con tutto quel rumore di zoccoli la sua fuga sarebbe durata meno di dieci minuti. E i nitriti, come dimenticarse-

Taehyung impietrì.

Si sentiva arrivare un cavallo in lontananza. Per davvero. Si sentiva arrivare un cavallo in lontananza e lui stava camminando in bella vista sul sentiero.

Il ragazzo fece per buttarsi dietro a un cespuglio, ma per poco non venne asfaltato. Uno stallone di prima categoria arrivò in scivolata a un pelo dal suo naso, una scheggia tutta pelle tesa e massa muscolare.

L’animale si impennò con un nitrito, altissimo e arrabbiatissimo. Taehyung iniziò ad arretrare, così preso dal chiedersi se i cavalli potessero essere carnivori da notarne il cavaliere in un secondo momento.

"Jungkook!" esclamò. "Che ci fai qui?"

Il ragazzo era stanco, sudato, con i ricci sfatti. Smontò dalla sella senza neanche usare le staffe, l'espressione più imbizzarrita di quella del cavallo.

"Salite a cavallo, si ritorna al castello."  

Taehyung scosse la testa, l’espressione di chi ha già deciso. “No. Io non ci torno.”

Jungkook non si sforzò di convincerlo con le buone. Lo arpionò per i fianchi e lo sollevò come se non pesasse niente, cervello spento e sguardo vuoto. Taehyung prese subito a scalciare.

"Mettimi giù! Jungkook!"

Jungkook lo issò sul dorso del cavallo, lui scivolò subito giù. Gli finì praticamente addosso e dovette darci giù di gomitate e manate per liberarsi dalla presa dell’altro.

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Where stories live. Discover now