I. Ciliegia

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"Sono felice di averti con me quest'anno" commentò nonna con entusiasmo. "So che Clarkesville non offre molto, e che preferiresti viaggiare per il mondo con l'Organizzazione di beneficienza dei tuoi genitori, ma ti prometto questo—"

Mia nonna proseguì a blaterare sulle diverse cose che mi sarebbero potuto piacere in questa cittadina mentre le sorridevo dolcemente e lei si esprimeva con l'emozione palese negli occhi.

Guidammo dall'aeroporto alla piccola casa dalle due camere da letto ed un solo bagno. Quella con la carta da parati a fiori ed i muri adornati da porcellane dal valore inestimabile.

"Anche io sono contenta di essere qui, nonna" risposi sorridendo quando lei continuò a parlare con foga.

Arrivammo a casa quando il sole splendeva alto nel cielo azzurro. Inalai l'odore dell'erba tagliata di fresco ed aprii il baule arrugginito del suo pick up azzurro. Il mezzo odorava di gatto e ricordava un macchinario arrugginito all'esterno.

"Porto le mie cose in camera" le dissi, non ritenendo il caso che lei mi aiutasse. I miei bagagli consistevano solamente in due borsoni ed uno zaino.

Nonna si accigliò con fare divertito. "Sarò vecchia, ma ho un po' di forza"

"Un po'" la stuzzicai con una risatina. "Lascia stare, nonna. Risparmia la tua forza per cose migliori"

"Si, come avere a che fare con te" ribatté sfacciatamente.

Rimasi a bocca aperta. "Hey!" mi lamentai mentre raggiunsi la veranda della vecchia abitazione che forse ridipingerò quest'estate. "Non sono una peste. Sono cresciuta"

Udire la sua risata mi rese felice. Da quando era morto nonno lei non era più la stessa donna. Stare con la stessa persona per tanto tempo e perderla improvvisamente doveva essere una cosa dura da affrontare, perdere il proprio amore doveva essere stato un incubo.

"Ti stavo solo prendendo in giro, Alexis"

Posai le mie cose nella camera da letto che avrei occupato quest'estate. I muri erano ricoperti di carta da parati a fiori sbiadita. Sorrisi al pensiero di quante modifiche avremmo apportato. Conoscevo mia nonna, e non avrebbe tollerato una pigra adolescente che mangia patatine tutto il giorno.

Individuai anche l'ammaccatura sulla porta dell'armadio. Scossi il capo mentre disfai i miei bagagli. Molti dei miei vestiti erano appesi mentre altri capi come i jeans e l'intimo erano piegati e riposti nei cassetti del comò.

Impiegai un'ora a sistemarmi, poi scesi le scale e trovai nonna intenta a rovistare nel frigorifero.

"Hey, ho finito di disfare i bagagli"

"Fantastico" disse nel frigorifero prima di estrarre una busta di verdure. Quando raddrizzò la schiena posò una mano sulla parte inferiore di essa e si voltò dicendo, "Avrò problemi di schiena fra un paio d'anni"

I suoi caldi occhi marroni trovarono i miei, e si formarono delle rughe attorno ai suoi occhi quando rise fra sé e sé. Scossi il capo con un sorriso in volto.

"Sei troppo giovane per avere problemi di schiena" ribattei.

"Smetti di prendermi in giro" mi avvisò con un'espressione giocosa in volto.

Alzai le mani con fare difensivo cercando di non sembrare divertita, nonostante questa donna non smettesse mai mettere un sorriso sul mio volto. Trascorremmo il resto del pomeriggio affondando crocchette di pollo nel ketchup ed aggiornandoci.

Allungai la mano verso il frigorifero dopo aver guardato tre episodi di Ragazze a Beverly Hills, mi accigliai e mi rivolsi alla donna che sedeva accanto a me sul divano.

1996 |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora