Capitolo 7: La Casa sulla Collina

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Non tutti lo sapevano ma il mago Merlino era stato anche un abile autore di romanzi horror comici. Ma viverli in prima persona non era affatto divertente, pensò Lily.

Per strada, una signora tutta rosa dalla testa ai piedi le si era piazzata davanti tuonando «sarà tua!»

Lily, all'inizio, aveva creduto che fosse pazza ma, dopo averle dato ascolto, si era ricreduta.

Miss Pinkle era sola, senza eredi e si era divertita così tanto, nel leggere le avventure di Lily sul Cat Time, che le aveva regalato una delle sue dimore. Una torre su collina... un trespolo per gatti per lei!

Ora Lily era bloccata sul tetto, fra tuoni e saette, nel giardino invaso da fameliche zucche tritarifiuti che aspettavano solo lei.

È colpa di quella carogna! si lagnò Lily. Le sfuggì un sibilo felino d'imprecazione.

Sdraiata sul tappeto del salotto, davanti al camino acceso, si era assopita sul romanzo di Merlino. Qualcuno aveva osato urlarle nell'orecchio e Lily si era ritrovata con gli artigli piantati sul soffitto senza sapere come.

Poi aveva visto quel bambino fluttuare. Grande quanto due criceti, con i capelli a caschetto color pece, il naso a patata, la veste bianca stretta fra le mani, l'aveva fissata con astio.

Rivolgendole una sonora pernacchia, era corso via, scatenando la sua ira. Lily lo aveva inseguito ovunque, mentre quello svolazzava, le mostrava il candido didietro e rideva istericamente per dispetto!

Giunti chissà come all'esterno, dove c'era una minuscola casina di legno che fungeva da magazzino, lui aveva oltrepassato la porta e lei con irruenza l'aveva rotta, ritrovandosi davanti l'esercito del male.

Miss Pinkle le aveva accennato qualcosa al riguardo ma lei non aveva ascoltato, tanto era stata felice del regalo. Quei cosi arancioni avevano cercato di divorarla e  lei non sapeva che quella fosse la notte delle zucche mannare. Era stato quell'orrendo moccioso a dirglielo, svanendo nel nulla.

Come se non fosse abbastanza, una barriera magica le aveva impedito la fuga e l'aveva costretta a ripiegare sul tetto.

Il paradosso era che stava accadendo tutto come nella storia che stava leggendo, a proposito di un certo spettro che odiava i gatti come lei... colta da un'idea fulminea, con un salto Lily rientrò in casa dalla finestra sottostante e corse in salotto, dove il libro era rimasto aperto a terra. Senza esitare lo morse con ira, strappandogli un sonoro ahi!

Comparve un vecchio canuto rinsecchito dalla barba fluente e dai sporgenti occhi blu, con indosso una candida tunica. «Nel libro ero tornato semi-solido» brontolò sfiorandosi la natica.

«Merlino!» esclamò stupefatta.

«Ti piacciono così tanti i miei libri che ho pensato di farteli vivere.» le disse gaio.

C'era un modo per uccidere i fantasmi? pensò lei indignata, emettendo un sibilo isterico.

«Nell'altro mondo mi annoio!» mugolò il mago.

Lily, colta da un'idea improvvisa, ghignò e gli lanciò un'occhiata complice. «Se questa diventasse una torre stregata da visitare?»

Lui accettò e rise sguaiatamente.

Che idea felina, si disse Lily felice.

Merlino si sarebbe divertito e lei ci avrebbe guadagnato.

Lily The Magic CatWhere stories live. Discover now