La leggera luce che emanava la luna mi dava la possibilità di vedere al meglio i suoi lineamenti scolpiti che mandavano in tilt tutto il mio sistema nervoso.

"Io vado dietro, qua inizio a essere scomodo." Mi informò mentre, cercava di far passare un metro e ottanta di ragazzo dai sedili, senza uscire.
Lo seguii, non volendo rimanere lì davanti da sola, sospirando quando mi sedetti.

Cercai di sdraiarmi, appoggiando la testa sulle sue gambe.
Le sue dita giocarono con qualche ciocca dei miei capelli, andando poi a finire ad accarezzarmi il collo.

Lo guardai dal basso, sorridendo ai suoi movimenti.
Spontaneamente chiusi gli occhi beandomi di quel tocco che da tanto non avevo più sentito.

Scese verso le clavicole, per poi arrivare poco più in alto del mio seno.
Mi tirai su con il busto, decidendo poi di sedermi sulle su gambe.

I suoi occhi erano fissi sulle mie labbra e le sue mani erano poggiate sulla parte massa della mia schiena.

Sganciai i primi bottoni della sua camicia, stranamente chiusa, facendo intravedere la sua farfalla.

Incominciò a baciarmi il collo, mentre i miei occhi continuavano a rimanere chiusi e la bocca leggermente aperta, che lasciava dei piccoli sospiri di approvazione.

Le mie mani, invece, si intrufolarono nei suoi capelli, tirando e accarezzando qualche ciocca riccioluta.
"Non farmi più aspettare." Sussurrai, non riuscendo più a controllarmi.

"Come desideri." Mormorò, con il solito tono roco. Prese il mio corpo e lo fece sdraiare dall'altra parte, poggiando le mani ai lati della mia testa.

Mi baciò lentamente, mordendomi successivamente il labbro inferiore.
Lentamente buttò giù la cerniera della   mia tuta, abbassandola lentamente.
Quando me la tolse definitivamente, senza troppe difficoltà, incominciò a lasciare umidi baci, dal collo, fino alla parte bassa della pancia.

Con il polpastrello iniziò a sfiorare la parte superiore del mio intimo, giocando con il bordo delle mutande bianche che stavo indossando.

Mi alzai nuovamente su con il busto, premendo le mani sulle sue spalle in modo da farlo sdraiare sotto di me.
Con le mani che premevano sui miei glutei incominciai a muovermi su di lui, stimolando e giocando con il poco autocontrollo che ancora aveva in corpo.

"Cazzo." Imprecò, tirando leggermente indietro le punte dei miei capelli.

Mi morsi il labbro inferiore, tirandogli via la camicia ed esplorando il suo addome tatuato con le mani leggermente fredde.
Dopo che gli ebbi tolto la cintura, con movimenti attenti, gli tolsi anche i jeans che ormai stavano incominciando ad essere ingombranti,a causa del rigonfiamento che aveva nei boxer.

La sua mano si intrufolò nuovamente nel mio intimo, incominciando a stuzzicare il mio clitoride con movimenti circolari che mandarono a fuoco tutto il mio corpo.

Poco dopo riuscì a togliermi anche quell'indumento di troppo, mentre gli abbassavo ormai gli inutili boxer.

Non appena penetrò dentro di me sentii una scarica di piacere passare per tutta la spina dorsale. Lasciandomi brividi su tutta la pelle.

I nostri corpi erano ormai in sincronia, proprio come i nostri respiri e i nostri gemiti.
Le sue mani stringevano sempre di più i miei fianchi mentre attuavo i miei movimenti, gettando la testa all'indietro piena di piacere.

I successivi minuti passarono così. Noi due che facevamo l'amore, senza pensare a niente e nessuno. Per poi arrivare al culmine e sdraiarmi sul suo petto leggermente sudato, proprio come il resto del mio corpo, anch'esso bollente e affannato.

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