Capitolo 16

12 1 0
                                    

Sto quasi correndo, non so nemmeno il perché ma mi sta salendo l'adrenalina, eppure mi sto semplicemente dirigendo verso la scuola di Leonardo. Sono stufa, sono passate 2 settimane, nessuna chiamata, nessun messaggio, nessun incontro a sorpresa, niente, ma io non voglio più aspettare, voglio almeno una risposta, anche se sarà un no.

Entro dentro al cancello, dell'enorme edificio, difronte, tanti, ma tanti studenti, saranno il doppio di quelli nella mia scuola, sono per di più maschi, in effetti, sono in un istituto di liceo scientifico, meccanica, elettronica, ed informatica, cosa mi aspettavo?

Cerco, il suo viso, ma non ho la minima idea di dove potrebbe essere. Comincio a girare, meglio chiedere a qualcuno. Mi avvicino ad un ragazzo, che credo abbia la sua età, di altezza media, con la pelle leggermente d'orata, capello scuro.

<<Ciao, scusami, sai per caso dove posso trovare Leonardo Smit?>>

Lui mi squadra da capo a piedi, e fa un mezzo sorriso.

<<Sei un'altra delle sue conquiste?>>

Ma chi si crede di essere, un' altro come Leonardo?! Ora lo rimettiamo subito in riga!

<<Uno, io non sono la conquista di nessuno, secondo, se non mi conosci, non parlare, perché non sai chi sono, e terzo, dimmi immediatamente dove si trova Leonardo, sempre se lo sai>> Un punto per Gaia, così si fa!

Fa una leggera risata e incrocia le braccia al petto, poggiandosi, al muro di cemento che ha dietro.

<<Tu sei Gaia vero?>>

<<Come fai a sapere chi sono?>>

<<Mi presento, sono un amico di Leonardo, Luca, ho, avuto il grande onore di aver sentito di te molte volte>>

Mi viene da sorridere finché, non vedo proprio la persona che stavo cercando, salutare, il suo amico. Luca, si gira verso di lui, e fa segno con la testa verso di me. Leonardo si volta e mi guarda immobile.

<<Dobbiamo parlare>> dico più seria che mai.

<<Sì, vieni ti accompagno a casa>> non l'ho mai visto così freddo, distaccato, comunque io non salirò mai sul quel motorino!

<<Mi dispiace, ma su quel coso, che tu chiami motorino, io non ci salgo>>

<<Allora accompagnami, dove l'ho parcheggiato, prima di arrivarci abbiamo tutto il tempo di parlare, stamattina volevo camminare e riflettere, quindi l'ho parcheggiato abbastanza distante>> senza dire un'altra parola mi avvio con lui.

<<Perché non rispondi ai miei messaggi?>> cominciamo subito, senza i soliti giri di parole.

<<Volevo riflettere prima>>

<<E hai tratto una conclusione?>>

<<Forse>> forse? Cosa vuol dire forse?

<<E se ti dicessi che ho una missione>> Mi fermo, girandomi verso di lui.

<<In che senso?>>

<<Io non so tu cosa sai della storia, se la sai tutta, una parte, o solo dei piccoli frammenti, ma so che sai e centri qualcosa, quindi io non ti sto chiedendo di dirmi quello che sai, ma di aiutarmi a scoprirne di più.>>

<<E perché dovrei aiutarti? Il nostro collegamento è una persona morta, morta e basta, cosa altro bisogna sapere? Come si può dare movimento ad una cosa che è ferma?!>> quasi urla, io dimostrandomi più sicura di quello che io sia in realtà, mi avvicino pericolosamente, ed in una attimo tiro fuori dallo zaino il diario di Giulia.

<<Forse dai movimento, anzi così movimento che ti sembrerà di danzare, cominciando con questo, dove c'è scritto di tuo fratello>>

Lo osserva, sembra sorpreso, che io sia riuscita a trovarlo, spero di avere almeno il suo appoggio.

<<Va bene, ti aiuterò, ma non ti dirò tutto quello che so, non sono io che te lo deve dire>>

<<Ok>>

<<Dimmi quello che sai?>>

<<So che 15 anni fa, mio padre ha ucciso mia madre, che poi mia sorella mi ha preso con lei e suo padre mentre cercavano di smascherarlo, ma lui ha ricattato il giudice, ed invece di mio padre, ha dovuto pagare, Antonio. So che prima di tutto questo, tuo fratello e mia sorella stavano insieme, che hanno avuto un periodo buoi, ma si amavano così tanto che niente poteva separarli, niente. Ci sono troppi punti interrogativi, a cui sono disposta a rispondere.>>     

<<Sei sicura? Potresti scovare cose, soprattutto nel passato di tua sorella, che ti sconvolgeranno.>>

<<Io non sono una che si arrende quando le cose si fanno più difficili del previsto.>>

<<Perfetto>>

<<Ti va di venire a mangiare da me, di certo i miei genitori, ti sapranno dare delle risposte.>>continua.

Rifletto, sono pronta? C'è, cosa penseranno, vedendomi piombare a casa, chissà se loro mi abbiano visto quando ero piccola? Quale sarà la loro reazione?

<<Va bene>> non ho idea di quello che sto facendo, ma vediamo cosa succede.

<<Lo sai che per farlo devi salire su quel coso che io chiamo motorino vero?>> dice indicandomelo poco distante.

Non ci avevo pensato!

<<Oh cavolo!>>

Appena lo raggiungiamo, mi un casco, ma io non ho per niente una faccia sicura di quello che sto facendo.

<<Tranquilla, finché ci sarò io, non ti succederà niente di male, non lo permetterei mai>>

Mai io non ne sono ancora sicurissima.

<<Ti fidi di me?>> mi porge la mano, mi guarda con un sorriso così dolce e sincero. Sorrido e gli prendo la mano, con qui mi aiuta a salire. 

C'è una cosa che non vi ho detto,  negl'ultimi istanti della vita di mia madre, era in moto, su una strada molto tranquilla, quando quello che dovrebbe essere mio padre, gli si è schiantato letteralmente addosso con la sua enorme gip. Per quello non voglio avere niente e che fare con moto, motorini, e tutto quello che gli può assomigliare, al solo pensiero ho mille emozioni che mi invadono, paura, rabbia, sensi di colpa, tristezza, di tutto. Leonardo purtroppo ha anche questo effetto su di me, mi fa rischiare...

Autrice:
Ciaoooo, contenti??? Avevo già il capitolo pronto, quindi ho deciso di pubblicare☺️☺️☺️.
Che cosa scoprirà Gaia???
Lo scoprirete leggendo i prossimi capitoli😊😊😊. Spero vi sia piaciuto, e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti oppure nei messaggi privati. Ciaoooo😃😃😃

The sky is my thougthWhere stories live. Discover now