Capitolo 7

20 1 0
                                    

L'ennesimo messaggio. Sono giorni che mi scrive, ma io non gli ho mai risposto, forse sono un po' cattiva, lo so, ma voglio vedere fino a dove arriva, fino a dove si spinge; ma non posso negare, negare di volerlo conoscere, di sapere se anche a lui solo rimasta impressa ogni ora, minuto secondo. E pensare, che mi scrive ogni giorno, almeno 5 messaggi, la risposta mi sembra chiara, o almeno lo spero.

Ma pensando a lui mi viene in mente a come gli dirò chi sono, una cosa tipo "Hey Leonardo, sai sono la sorella della ex ragazza del tuo fratello defunto" oppure "Ciao Leonardo, ti ricordi di Giulia Castello vero? Beh, sono la sorella" No! No! E no! Dovrei trovare il momento perfetto, cercare di fare qualcosa, che non lo tiri troppo giù di morale.

Certe volte me lo immagino lì, davanti a me, che mi sorride, e, mi sembra strano, come questo ragazzo, mi abbia rubata in pochissimo tempo.

Mi alzo dal divano del salotto, oggi non avevo molti compiti da fare, quindi mi rilasso . Mi metto le scarpe e decido di uscire a prendere un po' d'aria.

Con tutta la calma, scendo le scale del palazzo e, appena apro la porta, l'aria autunnale mi circonda tutta, è una bellissima sensazione, sentire, l'aria.

Oggi sono di buon umore, come se non mi potesse succedere niente, anzi, mi sento così da giorni ormai.

Comincio a camminare senza una meta precisa.

Dopo circa 10 minuti, sono al parco, ci sono tanti bambini che giocano, sul prato, sono così carini!
Mi siedo sotto ad un albero a leggere un libro che ho preso oggi nella biblioteca scolastica, parla di come una ragazza di nome Emily affronta la sua adolescenza.

Sono immersa nella lettura, quando ad un certo punto sento, qualcuno toccarmi la spalla. Sobbalzo e tirò un leggero urlo; appena vedo di chi si tratta mi sciolgo subito, anzi rido.

<<Il destino ci ha fatto incontrare di nuovo a quanto pare>> dice lui, con un sorriso a 32 denti e sedendosi accanto a me.

<<È stato il destino, o sei tu che mi persegui?>> non posso fare a meno di sorridere, non capisco cosa mi sia preso.
<<No, è stato il destino, vedi, devi sapere che io sono uno, che ci crede molto. Il destino ha fatto in modo che io oggi andassi al bar qui difronte, con i miei compagni di classe e che per caso ti abbia vista>> si sistema leggermente gli occhiali scesi verso la punta del naso, mentre io faccio una leggera risata.
<<Buono a sapersi>>
<<Raccontami un po' di te>> si sistema il ciuffo e si alza per poi risedersi a gambe incorniciate davanti a me.
<<Cosa vuoi sapere?>> non saprei cosa dirgli di così particolare della mia vita.
<<Non so, un po' di te, le tue passioni, cosa studi, quanti anni hai, il tuo nome; quello
che vuoi>> specifica sopratutto la parola "nome", si vede che è incuriosito.
<<Allora, ho 15 anni, studio scienze umane al liceo qui vicino, abito con mia sorella, mi piace: leggere, ascoltare la musica, i bambini e chiacchierare. In quanto al nome, beh, mi chiamo Gaia>> mentre parlo, è come ipnotizzato da quello che dico, tanto, che quando, un ragazzo, che credo sia un suo amico, lo chiama, lui sembra non sentirlo.

<<Cognome?>>
<<Aspettiamo di conoscerci meglio, ok?>>
<<Ok>> un'altra volta il ragazzo lo chiama ma lui non risponde.
<<Ti stanno chiamando >> sembra sorpreso dalle mie parole.
<<Chi?>>
<<Quel ragazzo là giù >> lo indico e lui si gira.
<<Ah, scusa Luca, ho da fare qui, ci vediamo domani>> il ragazzo lo saluta con la mano e se ne va.
<<Potevi andare se volevi, non occorre che rimani a farmi compagnia>> non voglio che creda di essere obbligato, non voglio essere un peso per nessuno.
<<Ma io preferisco essere qui con te>> che dolce! Mi percorre un brivido per tutta la schiena, cosa mi sta succedendo?
<<Diciamo che dall'ultima volta, non ti ho dimenticata>> Oh cavolo! Me lo dite guardandomi dritto negli occhi. Sento qualcosa nella bocca dello stomaco, questo ragazzo in cosa mi sta trasformando? Divento tutta rossa, abbasso la testa imbarazzata.
<<A cosa pensi?>> continua con un enorme sorriso.
<<Chenemmenoiotihodimenticato>> parlo molto velocemente, tenendo la testa bassa.
<<Che?>>
Faccio un bel respiro e rispondo.
<<Che nemmeno io ti ho dimenticato>> fa una leggera risata.
<< Perché ridi? Tu a cosa pensi?>> finalmente riesco a guardarlo nei suoi bellissimi occhi verdi.
<<A come sei bella, anche quando arrossisci, a come sei bella arrabbiata, a come sei bella sempre. Ti mostri forte, ma appena qualcuno ti dice qualcosa di dolce, ti imbarazzi, o è un trattamento che riservi solo a me?>> si sposta lentamente, mettendosi di fianco a me.
<<Lo riservo solo a certi tipi di persone>> si sta avvicinando lentamente a me.
<<Ah si?>>
Annuisco piano, lo fissò, lui, non si ferma, continua ad avvicinarsi. Sta per succedere? Mi sta salendo l'agitazione, non mi sento pronta, non così, non ora!

Si avvicina, i nostri occhi sono uniti, come se non si potessero più smettere di guardarsi, i nostri nasi si sfiorano, le nostre labbra sono ad un centimetro di distanza, ho il corpo che trema, all'improvviso, mi schiaccio contro l'albero, facendogli notare di fermarsi. Lui rimane un po' sorpreso, ma poi si rialza.
<<Scusa>> dico imbarazzata alzandomi.
<<Scusa tu, non dovevo>>
<<Tranquillo>>
<<Beh, è meglio che vada>> è in imbarazzato, si sta per allontanare, ma io faccio un gesto che sorprende pure me stessa.
Gli afferro delicatamente il braccio, non permettendogli di andarsene.
<<Non, andartene... ti prego>>abbasso la testa.
Lui si avvicina e poggia due dita sotto al mio mento, per permettergli di guardarmi negli occhi.
<<Allora, rimango, anche per sempre se vuoi>>
Guardo l'ora, Giulia dovrebbe tornare tra poco, meglio andare a casa.
<<Ti va di accompagnarmi a casa?>> sono ancora un po' in imbarazzo.
<<Certo>>

Ci dirigiamo verso casa, nel frattempo chiacchieriamo.
<<Ora raccontami qualcosa tu>>
<<Mi chiamo Leonardo, ho 17 anni, mi piace: il calcio, andare in palestra, stare in famiglia e la chimica>>
<<La chimica?>>
<<Si, ma questo è un segreto, non dirlo a nessuno>>
<<Perché un segreto? Secondo me è una cosa molto bella>> mi circonda col braccio le spalle e mi stringe a se. Quella sensazione. La sensazione che ho di solito solo con Giulia, una sensazione di protezione.
<<Vedi, a scuola, ho una certa reputazione, sono circondato da ragazzi e ragazze, se si scoprisse che sono bravo in chimica, non sarei più nessuno>>

Appena sento la parola ragazze, mi sale la rabbia, così tanta che se dessi un pugno ad un'albero, cascherebbe.
<<È meglio che vada adesso, tanto cosa mia è là>> dico, allontanandomi, con voce leggermente scocciata, mentre indico il palazzo.
<<Ma ti accompagno...>> si avvicina ma io faccio un passo indietro.
<<Meglio... di no>> mi giro e comincio a camminare.
<<Ti rivedrò?>>
<<Chi lo sa, ora sai pure dove abito>>

Autrice:
Ciaoooo, come va???
Cosa ne pensate di Leonardo???
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e, scusate se non ho pubblicato più, ma ero impegnata con la scuola, e ho avuto problemi con internet.
Ciaooo e ci vediamo al prossimo capitolo😘

The sky is my thougthWhere stories live. Discover now