Capitolo 8

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Entro in casa sbattendo la porta, corro in camera, senza preoccuparmi di salutare Giulia.
<<Cosa è successo?>> urla dalla cucina, io non rispondo. Entro nella stanza e scaravento la borsa per terra. Come ho potuto pensare di piacergli anche solo minimamente, come ho potuto essere cosi stupida!

<<Ehi! Cosa succede?>> mi chiede Giulia sulla soglia della porta. Questa è una delle tante cose che mi piacciono di mia sorella, di solito, riesce a rimanere calma anche se io sto sclerando.
<<Sono stata una stupida!>> mi siedo sul letto a sbuffo, continuo.
<<Per lui non sono nessuno!>>
<<Lui chi?>>
<<Leonardo!>> Giulia non ci sta capendo niente.
<<Allora, racconta tutto, con calma, così posso capire anch'io>>
Si siede di fianco a me>>
<<Quando sono andata alla riunione, ho conosciuto un ragazzo, in qualche modo ha avuto il mio numero di telefono, io non gli ho mai risposto, ma...>>
<<Ma?>> mi incita a continuare.
<<Ma, non sono riuscita a togliermelo dalla mente, ci penso giorno e notte.>>sta per rispondere, ma non le permetto di farlo, continuando.
<<L'ho incontrato per caso al parco, abbiamo cominciato a conoscerci meglio, ha provato pure a baciarmi! Ma mentre stavamo tornando a casa, ha detto che lui è circondato da ragazze!>> fa una leggera risata, io non capisco, mi prende le mani.
<<Tesoro, come ti sentivi mentre stavi con lui?>>
<<Bene, devo dire, che mi sentivo benissimo>>
<<Imbarazzata?>>
<<Sì>>
<<Strana sensazione allo stomaco?>>
<<Sì>>
<<Appena ha parlato di ragazze ti sei arrabbiata?>>
<<Hai visto pure tu>>
Mi fa un sorriso gigantesco e risponde.
<<Gaia, ho capito cos'hai!>> sembra entusiasta, al contrario di me, che non ci capendo niente.
<<Cosa?>>
<<Signorina, mi dispiace dirle che lei è innamorata!>> non so cosa rispondere, non posso dire di non averci pensato, ma... non so nemmeno io!
<<Sicura?>>
<<Ne sono certa>>
<<Ed è una cosa brutta?>> abbasso la testa.
<<Per niente, indica, che stai crescendo e che sei pronta ad aprire il tuo cuore a qualcuno>>

Faccio un mezzo sorriso e mi alzo, vado a guardarmi allo specchio. Non mi sembro più io, fino a qualche mese fa, ero una semplice ragazza che sogna di diventare una psicologa. Ora sono quella stessa ragazza, solo più grande, che non risponde al padre, che ha cambiato casa ed è innamorata. Innamorata? Innamorata.

<<Tranquilla, è normale>> dice Giulia, arrivando e posando le mani sulle mie spalle.
<<Lo spero>>
<<Giulia?>> dico, quando sta per uscire dalla stanza.
<<Si?>> torna in dietro, e si mette di fianco a me, guadandoci entrambe allo specchio.
<<Posso farti una domanda?>> lei sembra un po' confusa, poi, mi prende per mano e mi fa sedere, con lei sul letto.
<<Certo dimmi>>
<<Ti va; di raccontarmi, di te e Augusto?>> lei diventa di colpo seria, non si aspettava questa domanda, dopo qualche secondo però, mi sorride e si sdraia, invitandomi a fare lo stesso.

<<Allora, io e Augusto ci siamo conosciuti al parco, quando avevo 14 anni. Ero ad un compleanno di una mia amica, e abbiamo cominciato a giocare ad "obbligo e verità". Dopo poco lo notai, era bellissimo, stupendo, non gli tolsi più gli occhi di dosso, nemmeno per un millesimo di secondo. Le mie amiche lo notarono>> scuote la testa e fa una leggera risata, poi continua. <<Mi obbligarono ad incamminarmi verso di lui, cascare, e poi, se mi avesse chiesto dove stessi andando, di trovare una scusa plausibile.>>
<<Che figura>> già mi immagino Giulia cadere davanti ad uno sconosciuto.
<<Non mi tirai indietro, quando cadetti, lui mi aiutò subito a rialzarmi, io gli dissi che volevo andare alla fontana, ma per sbaglio sono inciampata>> perfino lei si mette a ridere. <<Da lì, cominciammo a chiacchierare, ci siamo scambiati i numeri, e facemmo amicizia, mi ricordo ancora che non vedevo l'ora di incontrarlo e di abbracciarlo. Dopo circa due mesi, scoprimmo, che l'amicizia non ci bastava più, dovevamo essere qualcosa di più. Eh sì, ci mettemmo insieme, adoravo tutto di lui, i suoi occhi, i suoi baci, i suoi sorrisi, i suoi abbracci, tutto; abbiamo avuto dei disguidi, dei cambiamenti; che ti spiegherò quando sarai più grande, ma lui li ha accettato. Dopotutto ci amavamo, ci amavamo tantissimo, diceva che un giorno mi avrebbe sposato, che voleva passare tutta la sua vita insieme a me. Quando mi ha fatto conoscere la sua famiglia, mi hanno da subito voluto bene, il destino giocava a nostro favore>> sorride, mentre guarda il soffitto, ha gli occhi che sognano, a sentire parlare del destino, mi viene in mente Leonardo, chissà cosa hanno in comune lui è suo fratello.
<<Ma, quando il destino decidendo qualcosa, niente può fermarlo>> ha la voce che trema, ho capito che la storia sta per finire.
<<Me lo diceva ogni volta che mi diceva "ti amo", diceva che il destino aveva scelto il nostro amore, e che ora niente poteva fermarlo>> si ferma un secondo, si asciuga una lacrima e continua. <<Il destino, però, ha deciso che il nostro amore, non doveva durare molto. È morto. Siamo stati insieme 1 anno e 6 mesi, non molto, lo so; ma è stato uno dei periodi migliori della mia vita, quando ha avuto quell'incidente, mi si è staccato un pezzo cuore, pochi mesi dopo sei nata tu, ma poi è morta la mamma... sono stata male per giorni, però poi ho riflettuto molto, e... ho deciso di crescerti, che ti avrei dato tutto il bene possibile, che sarei maturata al massimo e non ti avrei fatto mancare niente; che non saresti stata una bambina normale, migliore>> si mette seduta e mi guarda negli occhi.
<<E ci sei riuscita>>
<<Ti voglio bene tesoro mio>> mi abbraccia stretta a se, mi viene quasi da piangere.
<<Ti voglio bene anch'io>>

Mi stacco un secondo e mi sdraio, mi metto la testa sulle gambe, mentre lei mi accarezza i capelli. Rimaniamo un attimo così, è una sensazione bellissima, molti, provano questa sensazione, accoccolati tra le braccia della mamma, beh, io la provo con la persona a qui voglio più bene al mondo, mia sorella...

<<Augusto aveva fratelli?>> mi azzardo a chiedere.
<<Uno, era molto piccolo, quando Augusto se n'è andato, lui aveva 2 anni, era bellissimo, molto simile a suo fratello, generoso e gentile. Dal funerale però, non ho più avuto contatti con la sua famiglia, non so nemmeno dove abitino adesso>> alza le spalle, inconsapevole di quello che so.
<<Qui>> sussurro mi alzo e mi metto seduta; sembra confusa, spera di aver capito male.
<<Come scusa, Gaia, puoi parlare più forte, non ho sentito bene>>
<<Abitano in questo paese, e suo fratello si chiama Leonardo ed ha 17 anni>>

Autrice:
Ciaooooi, spero che il capitolo vi piaccia, ho deciso che non pubblicherò il venerdì, cioè, pubblicherò quando il capitolo è pronto, cercando di pubblicare spesso, spero che questa idea vi piaccia.😊
Mi piacerebbe molto avere un vostro parere sul libro, sempre se vi va, qualunque domanda o incomprensione, mandatemi tranquillamente un messaggio ed io non tarderò a rispondere.
Ciaooooo.😃

The sky is my thougthWhere stories live. Discover now