Capitolo 2

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Lascio che il telefono finisca di squillare, se mai risponderò, Giulia deve essere con me, lei mi da sicurezza, mi sta accanto, mi rassicura, Giulia c'è sempre.

Esco di casa, mi aggiro per il quartiere, ogni persona che passa, la fermo prontamente, gli dò un po' di informazioni e porgo il volantino.
Dopo quasi 2 ore di camminata, mi siedo stanca su una panchina di un parco, ci sono tanti bambini che giocano, ma solo uno di loro attira la mia attenzione, è un ometto: ha una bella camicia azzurra e dei jeans scuri, ha i capelli corti e biondo scuori, paffutello, con guance arrossate.

Gioca da solo, è sullo scivolo, da quella altezza riesce a vedere tutto, sembra quasi voler controllare il mondo. Fa quasi ridere, però c'è qualcosa di strano; non sembra fare il buono.
Ad un tratto si gira e mi osserva, ha in espressione cupa, di solito i bambini non sono così.
Lascio stare, e mi avvio verso casa.
Apro la porta, a quest'ora, Giulia dovrebbe essere già tornata.

Entro, non la vedo nel salone, comincio a cercarla, giro per il corridoio, finché non sento dei singhiozzi provenire dalla sua stanza. Apro la porta, appena mi nota si alza da terra, mette via qualcosa in un cassetto, che poi chiude a chiave.

Si asciuga velocemente le lacrime, mi avvicino lentamente, ha gli occhi gonfi e rossi
<<Giulia, cosa succede?>> non ha per niente una bella cera.
<<Niente, perché?>> cosa mi nasconde?
<<Cosa c'è dentro quel cassetto?>> chiedo indicandolo con il dito. Lei all'improvviso ha una faccia sconvolta, come se non sapesse cosa rispondermi, come se avesse paura.
<<Gaia, non aprire mai quel cassetto, mi hai capito?>> ha un tono freddo, non è da Giulia rispondermi così, mi sta nascondendo qualcosa, qualcosa di importante.
<<Giulia, cosa mi nascondi?>> meglio andare subito al sodo, senza tanti giri di parole.
<<Tu non aprirlo, va bene?>> ora è più tranquilla, mi abbraccia e se ne va dalla camera. Sono quasi tentata di cercare le chiavi, ma cerco di controllarmi e mi dirigo in camera a guardare fuori dalla finestra.

La apro leggermente e vengo innondata dal leggero venticello di settembre. Dietro al nostro appartamento, c'è un piccolo boschetto, vedo gli uccellini svolazzare nell'aria, le foglie degli alberi muoversi lentamente sfiorandosi col vento, vedo le belle montagne in lontananza, già con la neve, è rilassante, ci si stacca da tutto e da tutti, nessun problema nella mente, solo tu e il panorama.

Questo momento potrebbe durare in eterno, eppure io sono certa che non mi stancherei mai. Sono sulla mia vecchia e semplice sedia, affianco al mio letto, tutto normale, come se il mondo si sia fermato.

<<Gaia, vieni, è pronta la cena>>mi chiama mia sorella. Mi alzo dalla sedia, e mi sposto tranquillamente in cucina, e noto Giulia molto pensierosa, sembra neanche si sia accorta che sono arrivata.
<<Sicura che va tutto bene?>> chiedo sventolandole una mano davanti al viso.
<<Sicura>> ceniamo con un silenzio tombale, quasi imbarazzante, con lei non sono abituata a questo atteggiamento.

La vedo pensierosa, non riesco a capire cosa succede, perché si comporta così, di solito mi dice tutto, non mi ha mai nascosto niente.
<<Domani tornerò tardi, ho una visita medica>> dice fredda mentre sparecchio.
<<Col dottor De Carly?>>chiedo pensierosa.
Aspetta dei secondi a rispondere<<Si>>

Mia sorella ogni quattro mesi, fa una visita da un ginecologo, per una malattia, che ha da ormai 15 anni. Non so di cosa si tratta, ho sempre pensato che fossero affari suoi, personali.

Meglio tornare in camera, non voglio far peggiorare il suo umore.

Entro nella stanza e mi butto sul letto, sono stanchissima, guardo la foto che ho sul comodino a lato del lett, è una semplice cornice di legno, nella fotografia ci siamo io e mia sorella quando sono nata. Lei mi guarda con gli occhi lucidi, mi tiene in braccio, sembra che non mi voglia più lasciare andare, ogni istante che guardò questa foto, mi viene da pensare, che io e Giulia staremo insieme per sempre, mi da forza, quando ho un momento buio, quando ho paura, mi basta dargli uno sguardo, che tutto cambia; come se tutti quei problemi non ci fossero. So che lei mi vuole bene e io ne voglio a lei.

Autrice:
Ciaooooo, come state??? Io bene. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non abbiate paura di commentare o votare.
Ciaooo.👋🏼👋🏼👋🏼

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