CAPITOLO 9

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È passata forse un ora dall'inizio della festa,minuto più minuto meno, e qui ci sono una decina di ragazzi che chiacchierano tra di loro.
Sam sembra triste.
George preoccupato per il seguito della festa.
Io rimango positiva. Beh almeno prima di vedere l'entrata trionfante di Clarissa in compagnia di alcuni ragazzi, tra cui Giulio.
È impossibile che siano venuti a questa festa, anche perché tra la folla noto dei ragazzi organizzatori dell'altra al centro.
Quindi cosa sono venuti a fare, e che ci fa Giulio con loro?
Guardo i miei amici e insieme ci avviciniamo ai nuovi arrivati.

"Quanta gente" Esordisce con tono sarcastico la vipera.
"Vattene." Ordina Sam con tono arrabbiato.
È davvero arrabbiata. Ha le guance rosse e i pugni serrati. La prendo per un braccio per tranquillizzarla. So che la cosa potrebbe non finire bene.
"Non ce lo faremo ripetere due volte" Interviene Tommaso Rossi, il ragazzo più montato dell'intera città, insomma degno compagno di Clarissa.
Tommaso si guarda in torno, fa un passo avanti  urtando la spalla di George, che da persona pacifica decide di lasciar correre il gesto.
"Voi che fate" Urla ai nostri pochi invitati.
"Restate qui o venite a divertirvi?"

Non posso credere che sono venuti qui per portarci via i partecipanti. Sono davvero persone perfide.
Guardo Giulio. Vorrei sapere perché sta con loro, perché sta lasciando che facciano questo, perché non interviene.
Il mio sguardo è pieno di delusione nei suoi confronti. Lui abbassa il suo ed esce dal locale.

Ed eccoci qui.
Io, Sam e George, seduti ad un tavolo, in silenzio, nessuno ha tanta voglia di parlare.
La nostra festa è stata un totale fallimento.
È stato quasi umiliante vedere la decina di persone abbandonare la festa insieme ai rivali. Ma la cosa che mi ha fatto più male è stata vedere Giulio con loro. Pensavo sarebbe venuto.
Sam posa il suo bicchiere, ormai vuoto, si alza in piedi e si avvicina al bancone per prendere la sua borsa.
"Ragazzi andiamocene a casa, è inutile restare qui a questo punto" Dice con tono confortante.
Io e George ci alziamo contemporanea e tutti e tre ci avviciniamo all'uscita.

"Già è finita la festa?" Grida allegramente una voce familiare.
Allungo la testa in avanti per scorgere il viso della persona che urlando ha fatto sobbalzare me ed i miei amici.
Voglio essere sicura di quello che mi ricorda questa voce.
È Giulio. Si è proprio lui che si avvicina sempre di più a noi.
"Non c'è bisogno di prendere ancora in giro..." Lo avviso con odio nei miei occhi, ma lui non mi lascia finire che fa cenno con la mano verso l'esterno del locale, dopo di cui vedo, a mio profondo stupore, una fila di ragazzi entrare entusiasti e super carichi.
"Dov'è la musica" chiede a George dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Il mio amico mi guarda, io senza accorgermene sorrido.
George inizia a far funzionare la console e Samanta si avvicina al bancone, dove ci sono già molti ragazzi in fila.
Io rimango in piedi davanti a questo magnifico ragazzo. Ma qualcosa non mi quadra. Perché prima stava con Clarissa, Tommaso e tutti gli altri e adesso sta qui, con tutti questi ragazzi mai visti prima?
Lo guardo alzando un sopracciglio, aspettando delle spiegazioni.

"Lo so, lo so. Sono stato uno stronzo prima" Ammette alzando le mani.
Vorrei restare seria per fargli capire che sono ancora un po' arrabbiata con lui, ma non ci riesco, ed ecco che non riesco a trattenere un altro sorriso. Lui lo ricambia.
"Chi sono queste persone?" Chiedo indicando tutti i ragazzi dietro di me, che stanno già iniziando a divertirsi e a ballare.
"Vecchi amici" Si limita a spiegare. "Sono persone che si divertono con poco"
Mi prende per una mano ed io rimango perplessa per qualche secondo, dove mi focalizzo sul calore di essa.
Mi trascina con se e mi porta vicino a due ragazzi.
"Questi sono Franco e Micheal" Urla Giulio per cercare di farsi sentire dai due.
I due si girano e mi salutano calorosamente, come se mi conoscessero da una vita. Sono i suoi vecchi compagni di classe, beh adesso chiaramente si vedono poco, ma mi hanno spiegato che manterranno unito il loro speciale rapporto di amicizia, quasi fraterno.
Devo dire che i tre insieme sono un trio perfetto. Sono tutti molto belli ed affascinati.
Micheal è forse il meno bello tra i tre, ma ha comunque un certo fascino. È il più basso ed ha un fisico più magro rispetto a quello asciutto dei suoi due amici. Ha i capelli rosso fuoco e gli occhi verdissimi. Franco invece è il più alto ed ha degli occhioni azzurri che fanno contrasto con i suoi capelli neri.
"Quindi hai organizzato tu tutto questo Sofia?" Chiede Micheal.... ma aspetta. Come sa il mio nome? Sono certa che non gli è stato detto appena ci siamo avvicinati. Guardo Giulio che si irrigidisce dopo aver lanciato un occhiataccia al suo amico.
Questo vuol dire che lui a parlato di me ai suoi amici, giusto?
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio sento la voce di Sam che mi chiama. Mi giro dalla sua direzione e vedo che mi fa cenno verso l'entrata. Sono un gruppo di ragazzi del nostro liceo, tra cui riconosco alcuni compagni di classe.
Mi guardo intorno e mi accorgo che l'ampia sala si sta mano mano riempiendo. Certo, non è paragonabile alla super festa al centro, ma devo dire che sono molto soddisfatta e le persone sembrano si stiano divertendo e apprezzando la musica di George e i cocktail che Sam prepara.

La festa è ormai finita da un paio d'ore ed io, i miei due amici e Giulio abbiamo appena finito di ripulire il locale. Giulio si sarà pentito davvero molto di non essere intervenuto in principio, perché ha insistito per aiutarci e non ha accettato un no come risposta.
Adesso è tutto in ordine, noi siamo contenti della serata e sono anche venuta a sapere che c'è stato un inconveniente con le casse del dj della festa rivale che ha costretto la festa a terminare prima del previsto, quindi chi aveva ancora voglia di divertirsi, è venuto alla nostra festa.
"Buonanotte ragazzi" Saluta George salendo in sella alla moto di Sam, che dopo pochi secondi freccia già lontana.

"Giulio... grazie mille" Dico non appena rimaniamo soli.
"È stato un piacere" Mi sorride.
Ed ecco che tra noi cala un altro momento di imbarazzo.
"Però mi devi un passaggio" Cambia discorso lui, passandosi una mano tra i suoi capelli biondo cenere.
Il tragitto in auto non è molto lungo, tuttavia sembra durare un'eternità a causa del troppo silenzio. Penso a qualche discordo da aprire, ma non mi viene in mente niente di interessante.
Arriviamo e dopo aver parcheggiato l'auto, mi da là buonanotte.
"Notte" Rispondo.
Ma non appena gli volte le spalle risento la sua voce.
"Aspetta Sofia"
Vi volto verso di lui.
"Domani potremmo stare insieme, se ti va intendo" Propone con apparente imbarazzo.
E ovviamente non posso fare a meno di accettare.

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⏰ Last updated: Dec 19, 2018 ⏰

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