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28 Settembre 2015.

Mancava poco all'inizio del concerto e Louis era nel proprio camerino per restare un po' da solo e concentrarsi per fare una buona performance. Louis amava esibirsi e voleva dare il massimo sul palco; si impegnava molto per dare il cento per cento, studiando e imparando sempre nuove così da migliorare la propria esibizione. Lo faceva con così tanto entusiasmo e ardore! Era la cosa che ancora lo rendeva felice, perché era i concerti erano un modo per interagire con i fans ed questi ultimi erano le uniche persone che lo supportavano e che erano in grado di dargli tanto amore. Anche con loro doveva fingere di essere una persona che non era per poter mantenere un certo tipo di immagine, ma non quando cantava, perché in quell'occasione non c'era maschera.

Per questo rifiutava anche di fare uso di droghe prima dei concerti, in particolare quelli del tour. Spesso era stato esortato a farlo, perché era un utile consiglio per migliorare la resa del concerto: più Louis sarebbe sembrato euforico e allegro, più i suoi fans sarebbero stati coinvolti. Il punto era che Louis possedeva tantissima carica e tanta esuberanza sul palco già di suo ed era estremamente umiliante sentirsi dire che anche in quello non era abbastanza. Ecco perché si impegnava sempre tanto per poter arricchire le proprie esibizioni; almeno non avrebbe fatto uso di altre sostanze.

I concerti infatti erano una situazione in cui non sopportava di fare uso di stupefacenti. Lo trovava profondamente irrispettoso drogarsi prima di esibirsi, perché le sue sostenitrici erano lì per vedere lui, non ciò che ne restava a causa della droga. Voleva donare ciò che lui era al pubblico. Ciò che lui davvero era. Continuava a fissare le bustine di cocaina sul tavolino del suo camerino e più le guardava, più diceva che non era ciò che le sue fans si meritavano. Eppure erano state lasciate lì dal suo staff come gentile consiglio per poter stare meglio e ciò lo faceva così vomitare. E a quanto pare non dovette aspettare molto prima che quei conati diventassero reali. Corse al bagno e vomitò tutta la delusione che provava, mentre iniziava a piangere.

"No, cazzo. No, no, no". Si ripeteva, mentre continuava a rimettere. Piangere e vomitare avrebbe totalmente devastato il suo aspettato e non poteva salire sul palco con una brutta cera. Se solo i suoi collaboratori si fossero accorti di ciò che stava succedendo, per Louis non ci sarebbe stata alternativa a quelle bustine bianche "per tirarsi sù".

Iniziò a prendere a pugni il water dove stava rimettendo come se ciò potesse a farlo sfogare, ma erano pugni così stanchi e privi di forza che lo stavano aiutando ben poco a tirare fuori tutto ciò che aveva dentro. Cercò però di smettere di piangere, concentrandosi sul fatto che se avesse continuato a farlo, sarebbe tutto peggiorato. Louis era infatti una persona che sapeva mantenere il sangue freddo, sebbene non sembrasse. Fin da piccolo era sempre stato molto attento e molto razionale. Poiché si era spesso ritrovato a badare alle sorelle più piccole, aveva imparato fin da subito a gestire situazioni complicate senza andare nel panico. Tuttavia quando si parlava di sé questa grande qualità che aveva scompariva e da tempo ormai aveva iniziato a lasciarsi sopraffare da qualsiasi cosa, rispondendo con apatia nella maggior parte dei casi. Certe volte però i sentimenti avevano la meglio e riuscivano a scalfire quello scudo d'acciaio di indifferenza che con il tempo, invece che proteggerlo, lo aveva portato a perdere se stesso ancora di più, a dividerlo da tutto ciò che lo circondava fino a non provare più stimolo per niente. Però siamo umani e il pretenzioso tentativo di imporci di non sentire niente prima o poi fallirà miseramente.

Dopo aver finito di vomitare si mise a sedere per terra, cercando di calmarsi e di riprendersi, perché se si fosse alzato in quel momento, sarebbe caduto sul pavimento a causa delle gambe troppo instabili. Tuttavia proprio mentre tentò di ristabilirsi, sentì qualcuno entrare nel proprio camerino e questa cosa lo fece immediatamente allarmare di nuovo, tanto che dovette lottare con tutto se stesso per non mettersi di nuovo a piangere. Così strinse le gambe al petto, si morse le labbra e di nuovo soffocò dentro di sé urla che stavano diventando così disperate da far male.

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