John mi aveva spiegato tutto con calma, partendo dall'inizio. Di come 2 anni fa scoprirono della sua malattia, di come mollò lo sport per amore di sua figlia, di come lei aveva insistito per mantenere il segreto, come si era rifiutata e si rofiuta tutt'ora di fare la chemio a causa del suo migliore amico Clarke, come aveva preso di nascosto quella cura sperimentale.
Spiegò a tutti che Hol era peggiorata notevolmente per via di un farmaco che aveva preso sconsideratamente. Quella roba che aveva preso in quantità eccessive, le aveva causato questo cedimento, ed era solo per via di quella schifezza se lei ora stava molto peggio. Due giorni, erano passati due giorni e Hol ancora non si svegliava, i medici avevano detto che era naturale, l'avevano operata d'urgenza e le avevano dovuto ripulire tutto con flebo per far svanire quella medicina.

"Calmati ti prego" sussurrò Marcus a Jamiee che non smetteva di agitarsi sulla sedia
"Ragazzi" John e un altro medico fecero il suo ingresso nella sala d'attesa richiamando l'attenzione di tutti
"Come sta?" Domandò Hannah frenetica
"Si è svegliata" annuì il medico al suo fianco sospirando di sollievo

Finalmente! Era come se ripresi a respirare solo in quel momento, tutta questa attesa era diventata una vera e propria tortura.
"O mio dio" sussurrò Hannah sorridendo coprendosi il volto con le mani
"Possiamo vederla?" Domandai subito
"Ha bisogno di riposare, ma ha detto che vuole che entri Lucas" esclamò John sorridendo verso mio fratello
Restai deluso da quelle parole, ma d'altronde come biasimarla, lei ignorava il fatto che io sapessi tutto, e di sicuro ora starà pensando ad una scusa per spiegare il suo svenimento improvviso.
Passò una mezz'ora, e la curiosità di sapere cosa stesse succedendo in quella stanza tra quei due era enorme.

"Calma figliolo" cercò di tranquillizzarmi mio padre
"Cosa le dirò quando la vedrò? E se non vorrà più vedermi perché so che è malata?" Domandai nervoso
"Credo che ora possa semplicemente respirare tranquilla senza dover portare il peso di tutte quelle bugie sulle spalle. Forse proverà ad allontanarti per il tuo bene,ma tu non permetterglielo Dylan. La conosco, si finge forte ma è tanto fragile" mi sussurrò tranquillizzandomi un po'

"Dylan" mi chiamò Lucas una volta uscito dalla stanza
Mi alzai di scatto andanso verso di lui con passo veloce. Sembrava nervoso e aveva gli occhi gonfi e rossi.
"Come sta?" domandai
Lui mi guardò per poi scoppiare a piangere. Mia madre corse ad abbracciarlo e capii che non andava bene, per niente.
"Sembra un fantasma mamma, è pallida e sta malissimo" pianse "Ha detto che non vuole che entri nessuno, ha cacciato anche suo padre e si rifiuta di fare visiste" spiegò
"La solita Hol" sospirò Jamiee
"Io devo vederla" esclamai deciso e feci un passo in avanti ma venni bloccato da John
"Sicuro? Non credo tu sia pronto ragazzo, la ragazza lì dentro non è la Olivia che conosci tu. Sembra un altra persona e fa male vederla così" mi avvisò
"Io devo parlarle John, non posso lasciarla da sola, non ora che so tutto quanto. Ho intenzione di starle accanto" affermai serio
Lui annuì in un secondo momento e mi fece strada verso la sua stanza. La 315.
Restai fermo fuori quella porta con la mano sulla maniglia e l'eterna indecisione se entrare o meno. Poi mi feci coraggio, pensando al fatto che la mia Hol fosse malata, ed entrai.

Entrai cercando di essere forte e di non mostrare quanto fossi distrutto.

La vidi, lì davanti la finestra con lo sguardo fisso verso fuori. Indossava quel camice bianco lungo che avevano praticamente tutti i pazienti, aveva le braccia incrociate ma portava una mano alla bocca, era evidentemente nervosa e si stava mangiando l'unghia del pollice mentre tutto il corpo tremava. Al polso aveva un braccialetto rosso che le avevano messo quando era arrivata qui. I piedi erano scalzi e la pelle era bianco latte, gli occhi azzurri erano arrossati, sia fuori che dentro. Portava i capelli sciolti, erano bagnati, come se fossero sudati, non erano lisci perfetti, erano come mossi e un po' ricci.
Ma sapete cosa? Non avevo mai visto nessuna più bella di così, perché lei era semplicemente perfetta in tutta la sua semplicità, e io non potevo credere che un angelo come lei fosse macchiata così a fondo. Non ci credo che proprio lei doveva subire tutto ciò, che proprio lei doveva subire una simile condanna.

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