17. Parker

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Il locale non era molto grande, ma dall'estero sembrava molto carino e abbastanza popolato. Per arrivarci ci abbiamo messo circa 30 minuti e mi sono resa conto che eravamo davvero sperduti in mezzo al nulla, non mi sorpresa che Madison sia corsa dentro subito.
"Non entri?" domanda Peterson
"Faccio una telefonata e arrivo" annuisco e lui inizia ad entrare dovendo assicurarsi che nessuno toccasse alcool
Resto da sola nel parcheggio e mi appoggio al suv parcheggiato alle mie spalle. Prendo un gran respiro per poi buttare tutto fuori prima di tornare a tossire, mi sento la gola in fiamme.
"Stai peggiorando" al suono di quella voce mi volto riconoscendo subito la figura di Dylan appoggiata al lato opposto mentre si accendeva una sigaretta
"Il fumo uccide" esclamo
"Anche quella brutta tosse se non ti fai visitare da un medico il più presto possibile" osserva cacciando il fumo dalla bocca.
Mi soffermo a guardare il movimento delle sue mani enormi avvicinarsi alle labbra che aspirano dalla sigaretta per poi socchiudersi.
Cazzo Holly, non puoi pensarci davvero...
"Ho una curiosità che mi sta divorando" ammette e io lo guardo confusa incitandolo a parlare "perchè cazzo sai giocare a basket meglio di me?" Domanda a bruciapelo facendomi ridacchiare
"L'ho detto e lo ripeto, mio padre era un giocatore di Basket e sono cresciuta guardando le sue partite e giocando con lui" gli ricordo divertita e per un secondo lo vedo bloccarsi ripensando alle mie parole 
"Non dirai sul serio?" si acciglia per poi farsi serio e sgranare appena gli occhi "Aspetta, Il tuo cognome è Parker, e i più grandi giocatori al mondo nonché miei idoli sono Michael Jordan, LeBron James e Jonathan Parker" mormora incredulo  
Credevo non ci sarebbe mai arrivato!
"Allora anche tu hai un cervello, sei riuscito a capirlo anche se con notevole ritardo" lo prendo in giro ironica
"Non ci credo, tu mi stai fottutamente prendendo in giro, non puoi essere la figlia di J.P." scuote la testa e io in risposta afferro il cellulare per mostrargli lo sfondo del mio cellulare che ritrae me, mio padre e Jay con delle facce buffe al parco
"Credici Johnson, a lui non piaceresti per niente" mento, in realtà mio padre avrebbe amato la sua passione per il basket
"Non puoi essere seria" mi si piazza davanti afferrandomi il cellulare dalle mani e guardando quella foto con occhi sbarrati "Porca puttana, è Jonathan Parker" costata incredulo guardandomi scioccato "Tu sei sua figlia, insomma lui è tuo padre e... perchè diavolo non lo hai detto a tutto il mondo? Mio Dio non posso crederci" si passa una mano fra i capelli euforico "Tuo padre è una cazzo di legenda impossibile da raggiungere, perchè cazzo non me lo hai detto prima. Ora capisco perchè sei così fottutamente brava" sbotta indicandomi con un sorriso
"Dai entriamo" ridacchio facendogli segno di seguirmi dentro
"Sai vero che questo cambia tutto?" sembra sotto shock e la cosa mi fa ridere mentre mi faccio largo fra la folla per entrare dentro e raggiungere gli altri
"Non cambia un bel niente, fingi che non ti abbia detto nulla" lo avviso minacciosa "Prova a dirlo a qualcuno e ti taglio le palle, prova a cambiare nei miei confronti e sei morto, prova a fare qualsiasi cosa e giuro che ti uccido Johnson" esclamo puntandogli un dito contro
"Cazzo, tuo padre è Johnathan Parker" ripete incredulo facendomi alzare gli occhi al cielo 

Alzo le mani in segno di resa e lui sorride euforico come un bambino. 
Il locale è pieno di gente e perdo di vista Johnson ancor prima di riuscire ad arrivare al tavolo dove intravedo Lucas.
"Hey bel ragazzo, ti va di darmi il tuo numero" scherzo sedendomi accanto a lui sui divenenti accanto ad un piccolo tavolino in disparte
"Finalmente, credevo di impazzire qui da solo, Blaire è in pista con un ragazzo e mi ha lasciato da solo" sbuffa annoiato 

"Obbligo o verità?"domanda Andrew indicando la sorella
"Oh no, andiamo è per via di questo gioco che tutte le amicizie si rovinino seguite dall'intera serata" sbuffo contrariata
"Andiamo, è divertente" annuisce Daisy
"Allora inizio io, Obbligo o verità" domanda A verso sua sorella che era appena tornata per bere qualcosa con noi 
"Verità, non sono in vena dei tuoi obblighi assurdi sorellina" sorride falsamente
"Ti piace ancora Lincoln?" Domanda curiosa 
"Per me può anche crepare" afferma stupendoci tutti guardando poi il diretto interessato dritto negli occhi
"Scegli tu ora nerd" lo indica Madison
"Verità, ho paura dei vostri obblighi" ammette timidamente
"Cosa c'era tra te e Areelay?" Domanda con un sorriso falso e vedo Dylan trucidarla con lo sguardo 

In Another LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora