30. Parker

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Varco la porta d'ingresso restando interdetta quando vedo mio fratello in ginocchio in salotto davanti ai miei genitori che se la ridevano di gusto.
"È impazzito o cosa?" domando verso mia sorella seduta sul divano
"Sta pregando la mamma per poter restare a casa questa sera" spiega divertita
"Dove andate questa sera?" Domando curiosa
"Dove andiamo vorrai dire, a cena da amici di famiglia" spiega mio padre
"Ma non è giusto, Jamiee va da Marcus, perchè noi dobbiamo venire?" grida Jay contrario a questa decisione e sinceramente l'idea non fa impazzire neanche me
"Jamiee è grande può fare quello che le pare, e va da Marcus perchè lui l'aiuterà a lavorare" afferma mamma
"Non dirmi che credi davvero alla storia del lavoro mamma" sbotta Jay incredulo
"È palese che non lavoreranno" annuisco
"Siete solo gelosi perchè io posso saltare questa cena e voi no" ci fa la linguaccia nostra sorella
"Io salto, mi fa un male allucinante la testa e sono senza forze" faccio finta di tossire portandomi una mano sulla testa
"Oh no, allora sarà meglio andare in ospedale per un controllo" annuisce papà guardando la mamma che annuisce divertita
"Wow, sai papà, all'improvviso credo di sentirmi molto meglio" annuisco subito alzandomi dal divano in modo teatrale per poi camminare all'indietro, verso le scale
"Vi prego, pulirò la mia camera per un mese, un anno anzi. Laverò i piatti e farò il bucato" supplica Jay
"Smettila e va a prepararti" lo colpisce sulla testa mio padre ridacchiando 

Faccio una doccia molto veloce per poi tornare in camera in accappatoio, e mi acciglio quando trovo mia madre e mia sorella rovistare nel mio armadio. 
"Che state combinando?" mi acciglio confusa fermandomi sotto l'artico della porta
"Indosserai uno dei miei vestiti" sbotta Jamiee
"Scordatelo" scuoto la testa seria
"Te l'avevo detto figliola" scrolla le spalle la mamma
"Accetto di venire a questa stupida cena ma mi rifiuto vivamente di indossare un vestito, metterò dei jeans e una maglietta" annuisco  
"Ti lascio scegliere la maglietta, ma ti prego fai scegliere a me la gonna" supplica e non mi da il tempo di replicare che corre nella sua stanza per poi tornare subito dopo con una gonna di jeans cargo 
"Dove l'hai presa? Non è il tuo stile" si acciglia la mamma  
"L'ho comprata tempo fa sperando di farla indossare a lei" ammette con un sorriso 
"Che palle" l'afferro per poi fare segno ad entrambe di uscire 

Indosso quella gonna con sopra una t-shirt larga con un disegno colorato sopra, Jamiee insiste per farmi infilare le sue scarpe mostruose con il tacco, ma ci tengo alla mia vita così accontento per degli anfibi a stivaletto alti.
"Lasciali mossi, stai benissimo così" esclama sistemandomi i capelli 
"Perchè sei così euforica? E' solo una cena" mormoro scocciata 
"Io penso al trucco" annuisce la mamma poi
"Io penso alla borsa " annuisce di rimando mia sorella
"Io penso ad uccidermi" esclamo sarcastica ormai non più padrona della mia camera
"Dove hai le borse?" domanda poi mia sorella
"Non ne ho" scrollo le spalle "e non mi truccherò" puntualizzo ma la mamma scuote il capo contrariata
"Prometto che sarà leggerissimo, neanche te ne accorgerai" annuisce costringendomi a sedermi sulla sedia davanti la mia scrivania mentre mia sorella recuperava il suo beauty-case 

La mamma mantiene la promessa per fortuna e sorrido nel vederle così euforiche e felici. Mi osservo allo specchio e noto la linea sottile di eye-liner sotto il mascara leggero e il correttore a coprire le occhiaie. Avevo specificato di non coprirmi le lentiggini, io le ho sempre adorate insieme ai miei occhi, perchè sono quello che mi rendono identica a mio padre. 

"Wow, cosa ne hai fatto di mia figlia" sussurra incredulo mio padre mentre corro di sotto per raggiungerli in soggiorno
"Non correre così, sembri un cavallo" sbuffa la mamma facendo ridere Jay
"Sei bellissima piccola mia" mi sorride mio padre affiancandomi e afferrandomi per la mano
"Grazie papà" sorrido e lui mi pizzica il naso affettuosamente  
Lo seguo in garage per recuperare l'auto e subito sia la mamma che Jason ci raggiungono. 
"Jay, smettila ti prego" ridacchia la mamma stanca delle sue lamentele
"Sarei potuto restare a casa a giocare con la play" sbuffa chiudendo lo sportello dell'auto

In Another LifeWhere stories live. Discover now