幽玄 [ o n e ]

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Prologo

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Prologo

幽玄
[ trad. fascino misterioso, profondo, quasi impossibile da immaginare ]

Il tempo trascorreva dilettevolmente a casa Jeon; sempre se si poteva chiamare "casa" un castello con quattro torri di vedetta e un minimo di quaranta stanze tutte costruite con scopi differenti le une dalle altre: il salotto ricreativo estivo seguito da quello invernale, primaverile e autunnale, l'armeria, la prima cucina ( dedicata alle portate principali ), la seconda ( dedita ai contorni e ai dolci), la stanza riservata ai giochi, gli svariati giardinetti inglesi rigorosamente curati alla perfezione e via dicendo.
Il principe Jungkook, primo figlio della casata Jeon, erede al trono, stava passeggiando nel maestoso cortile interno della reggia, senza nessun pensiero particolare per la testa.
Scrutava i fiori che, nonostante l'autunno avanzato, provavano a combattere contro il clima rigido ed aspro tipico di quella stagione rimanendo comunque splendidi nella loro semplicità e forza trascurata, che nessuno si prendeva la briga di notare se non gli attenti osservatori come il ragazzo dal sangue blu.
Uno sbuffo abbandonò le labbra purpuree del giovane immerso nei suoi pensieri
"niente di nuovo, sempre la solita storia, che noia. La quotidianità può arrivare ad uccidere?"

Infondo sono i giorni come quelli, i giorni monotoni in cui sembra non dover accader nulla di speciale, che ti cambiano radicalmente la vita.

«Psst, coniglio»

Il volto del principe si contrasse in una smorfia infastidita ma al contempo divertita, aveva subito riconosciuto quella voce così famigliare.

«cosa hai da dirmi nanetto mentino?»

Il corvino calcò le ultime due parole mettendole in risalto mentre si girava osservando la figura più bassa del suo migliore amico che spuntava da dietro l'angolo del corridoio che si affacciava sul porticato rettangolare; si chiamava Yoongi a dirla tutta, mezzo elfo del bosco mezzo umano, la sua pelle pareva di porcellana, il viso dai tratti delicati, le mani affusolate, i capelli quasi sempre ordinati, morbidi, di un colore verde menta a causa della sua natura per metà sovrannaturale. Tutto del suo aspetto fisico così armonioso cozzava con la sua personalità apparentemente fredda, impulsiva, ruvida, ribelle, arrogante. Insomma, in sintesi, un vero scassacazzo.

«chiamami ancora in quel modo e ti pentirai di esser nato maschio quella volta, se capisci cosa intendo»

Il verde puntò il dito indice accusatorio verso l'altro con sguardo minaccioso. Yoon avrebbe potuto far paura a chiunque anche con una sola parola, ma, per sua sfortuna, non al giovane principe.

«Bla, bla, bla»

Gli fece il verso il corvino alzando gli occhi al cielo.

«mi ripeti questa frase da quando avevamo sei anni, non attacca più»

«rompipalle»

«cagacazzo»

«stavo dicendo, oh rispettabile principe, - si inchinò teatralmente prendendolo scherzosamente in giro - che giù presso il paese è festa, si stanno allestendo le bancarelle e tutto ciò che ne consegue, non ritiene interessante l'idea di far un piccolo strappo alla regola ed evadere con me per qualche ora da questa prigione di mura andando a curiosare laggiù vossignoria?»

Il ghigno furbo tipico del mezz'elfo si palesò mentre era intento a guardare con sguardo d'intesa il suo "fratello mancato". Sapeva bene che a Jungkook era vietato uscire dal castello se non per "questioni di vitale importanza"  che richiedevano l'approvazione dei genitori, ma sapeva altrettanto bene che il futuro re non amava le regole , tantomeno era dedito all'obbedienza.

«stupido, è strano sentirmi dare del lei da te. Ad ogni modo accetto volentieri, mi stavo annoiando, magari alla festa trovo anche qualche bella ragazza da far-»

«ti devo ricordare che i tuoi ti hanno già promesso in sposo?»

«non sopporto queste cose, non ricordarmelo»

«ci deve pure essere qualcuno che te lo ricordi. Inoltre io te l'ho sempre detto, secondo me ti piace il cazzo»

«ma sei scemo? non sono gay, ti pare?»

«ho sempre ragione coniglio»

«seh, continua a crederci»

Yoongi alzò gli occhi al cielo "non ce la posso fare con questo qua, perché quella volta gli sono diventato amico?". Si schiarì la voce.

«Ritorneremo su quest'argomento un'altra
volta. Ora che ne dici di andare prima di farci beccare dalle guardie dei tuoi e farci rispedire a calci in culo nelle nostre stanze?»

«andiamo»

Rispose sorridendo sghembo il principe.

«andiamo»

𝓒𝓱𝓸𝓾 ❖ vkook Where stories live. Discover now