Part 18

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-Si Cox, me le devi- Risposi duramente alla mia mascotte, incrociando le braccia al petto mentre mi sedevo a terra, dato che sul mio letto c'era Michael, ancora svenuto. La piccola coccinella sospirò arresa, andando a poggiarsi sul mio gomito. Avevo bisogno di sapere cos'era successo a Michael e soprattutto come aveva fatto Cox a farlo tornare normale. In teoria era stato Sulfus, ma era stata lei a chiamarlo e volevo una spiegazione anche per questo.

-Sai perché veniamo create noi mascotte Luke?- Chiese ed io annuii. Ovvio che lo sapevo.

-Perché dovete aiutarci ad assumere la forma da terreni, siete collegate ai nostri protetti quindi sapete quando sono nei guai o no e custodite i nostri poteri- Dissi in modo sicuro, continuando a guardarla con durezza, nonostante i suoi occhioni mi stessero facendo piano piano sciogliere come un pezzo di ghiaccio. Lol, bella similitudine Hemmings. Okay, andiamo avanti.

-Non siamo solo collegate ai vostri protetti- A quelle parole inarcai un sopracciglio, confuso. A cos'altro erano legate? Nessuno ci aveva mai detto niente. Nel vedere la mia espressione confusa, Cox riprese a parlare.

-Nessuno ve l'ha mai detto, ma siamo legate alle vostre anime gemelle- Sgranai gli occhi, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Cosa?

-Neanche noi sappiamo chi sia la vostra anima gemella fin quando i nostri simboli non sono vicini, solo a quel punto riusciamo a capirlo. Ciò significa che anche noi mascotte siamo anime gemelle tra di noi. A quel punto i charms iniziano a lampeggiare ed usciamo fuori per vedere chi sia la persona con cui dovremo passare il resto della nostra vita. È per questo che quel giorno in biblioteca io e Sulfus ci siamo arrivati- L'animaletto mi sorrise, mentre io cercai di assimilare tutte quelle informazioni. Quindi, Michael era la mia anima gemella? Il mio compagno per la vita?

-Michael è la mia anima gemella, quindi?- Sussurrai, non riuscendo a chiamarlo in quel modo. Non perché non volessi, sia chiaro, ma non riuscivo a crederci. Il cuore mi batteva all'impazzata, non credevo di averlo mai sentito battere così forte.

-Si, Lukey- Confermò, alzandosi in volo per poi andare a poggiarsi sul bordo del mio letto.

-Una delle due mascotte, se sono anime gemelle, può richiamare l'altra poggiandosi sul suo charm, è in questo modo che ho richiamato Sulfus per aiutare Michael-

I charms sono gli oggetti in cui le mascotte si trasformano quando non sono attive, giusto per chiarire.

-Quindi quel giorno in biblioteca.. Perché tu e lui vi siete guardati in modo strano prima di ritirarvi con facce tristi?- Chiesi, avvicinando il mio viso al corpicino di quella che consideravo la mia migliore amica. Mi aveva visto crescere ed è stata lei ad insegnarmi tutto quello che so sugli angeli e sui demoni.

-Perché lui è la mascotte di un demone, io quella di un angelo. Non potevamo stare insieme prima che la legge venisse abolita. In realtà non potremmo neanche ora, dato che tu non dovresti baciare nessun demone- Mi ricordò, facendomi sbuffare.

-Michael non è il demone supremo, altrimenti Diana avrebbe già attaccato no?- Alzai le spalle, sicuro delle mie parole.

-Ragionamento che non fa una piega- Mi diede ragione, ma prima che potesse dire altro, parlai io.

-Cos'è successo a Michael?- Non sapevo se volevo davvero venirne a conoscenza, ma se fosse stato qualcosa di grave? Dovevo aiutarlo in tutti i modi.

-Era posseduto. Non so da chi e non so come abbia fatto, ma lo era. I suoi occhi erano gialli e si comportava come se fosse qualcun altro a dargli degli ordini, anche perché non ti avrebbe mai fatto del male. Sulfus non riusciva a trasformarsi, riuscivo ad avvertirlo, per questo l'ho richiamato- Chi diavolo poteva mai essere riuscito a controllare la mente di Michael? Era un incantesimo potente, in pochi riuscivano a realizzarlo, uno dei più difficili mai scoperti nella storia.

-Come ha fatto Sulfus a farlo tornare normale?- Mi morsi il labbro, gettando uno sguardo al ragazzo sdraiato sul mio letto. Sembrava così tranquillo.

-È riuscito a distrarre la mente che lo controllava facendo una cosa che non era nei suoi piani, ovvero morderlo. Una mascotte non dovrebbe mai ferire il proprio padrone, in più era sotto la sua influenza quindi secondo colui che ha attuato l'incantesimo non avrebbe mai fatto nulla. E poi, il dolore rende umani, non ricordi?- Sorrisi leggermente, ringraziando mentalmente il serpente per averlo salvato. Gli dovevo la vita in realtà, senza di lui sarei morto per mano del ragazzo che amo e a cui non avrei mai fatto del male. Lo ammetto, se Sulfus non fosse intervenuto, mi sarei fatto uccidere pur di non ferirlo.

-Ora devi solo stargli vicino, tra poco si sveglierà- Con quelle parole, Cox ritornò ad essere una collana e la rimisi al collo, in modo da non perderla. Mi alzai cautamente, avvicinandomi allo specchio full body che avevo in camera per dare un'occhiata al morso. Il sangue si era fermato e con l'unghia tolsi quello secco, rivelando due buchi proprio su una delle vene. Dovevo solo sperare che non fosse la vena principale, altrimenti mi sarei trasformato e non volevo. Mi piaceva essere un angelo, essere un demone non faceva proprio per me. Improvvisamente sentii dei lamenti alle mie spalle e mi girai immediatamente, notando che Michael si stava muovendo. Mi avvicinai, piegandomi sul suo viso. Aprì lentamente gli occhi, strizzandoli a causa della luce, ma li sgranò non appena si accorse del mio viso prroccupato. Si portò seduto, guardandosi intorno.

-Che è successo?- Chiese preoccupato, scrutando il mio viso. Mi sedetti di fronte a lui e solo allora sembrò accorgersi dei segni sul mio collo, tant'è che sgranò gli occhi, scioccato.

-Sono stato io?- Deglutí, indicando i due buchi. Mi morsi il labbro, afferrandogli le mani.

-Si, Michael, ma non è stata colpa tua, eri posseduto- Dissi di getto, facendolo preoccupare ancora di più. Si alzò agitato, iniziando a camminare avanti ed indietro con le mani fra i capelli.

-Posseduto? Da chi poi? E oddio potrei averti iniettato del veleno Luke, potresti trasformarti ed è tutta colpa mia!- Esclamò dispiaciuto, la sua voce lasciava intuire che da lì a poco sarebbe scoppiato a piangere. Scossi velocemente la testa, alzandomi dal letto per prendergli nuovamente le mani ed attirarlo a me, costringendolo a guardarmi negli occhi.

-Non so chi ti ha fatto questo, ma Mikey devi stare tranquillo okay? Non è colpa tua, fortunatamente Sulfus è intervenuto in tempo e ti ha fatto tornare normale. Sta calmo, va tutto bene. Tu stai bene. Io sto bene. Ora calmati- Cercai di tranquillizzarlo, lasciando i suoi polsi per poggiare le mie mani sulle sue guance. I suoi occhi verdi erano lucidi e da uno di essi scese una lacrima solitaria, che catturai immediatamente con il pollice.

-Mi dispiace tanto Lukey- Singhiozzò, abbracciandomi di slancio. Sospirai, circondando il suo busto con le braccia e poggiando la testa sulla sua spalla, dove lasciai qualche bacio per confortarlo.

-Shh, va tutto bene- Dissi con tono calmo, quando in realtà ero tutt'altro. Dovevo scoprire chi aveva fatto tutto ciò. Nel frattempo, avevo deciso di non dire a Michael delle nostre mascotte, spettava a Sulfus spiegargli tutto, non a me. Non ero sicuro di nulla ormai, non potevo parlarne con nessuno perché poteva essere stato chiunque. Chiunque, tranne Diana, dato che era ancora prigioniera nel suo limbo. O almeno, era quello che pensavo.

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now