Part 17

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Luke's Point Of View

-IF LOVE IS BLIND, WHY DO WE GOT TO BE PRETTY ALL THE TIME?- Cantai a squarciagola, salendo in piedi sul mio letto mentre P.A.T.T. degli Against The Current mi invadeva le orecchie. Mia madre aveva trovato delle vecchie casse in cantina mentre faceva le pulizie e per mia fortuna funzionavano ancora, quindi avevo deciso di provarle. Andavano alla grande, a dirla tutta. Il volume era talmente alto che non sentivo nulla se non la musica, fortunatamente le pareti erano insonorizzate, altrimenti i miei genitori mi avrebbero ucciso per tutto il casino che stavo facendo. Non sentii neanche la porta che si apriva, nè mi accorsi della persona sulla soglia. Ero così preso che il mondo intorno a me sembrava non esserci.

Don't need you telling me how
I could look beautiful now
If I live up to your standards
I'll break under the pressure now

-Infatti non ho intenzione di dirti nulla perché sei già bellissimo- Mi bloccai immediatamente nel sentire quella voce roca che riconoscerei tra mille e mi girai verso la porta. Il mio cuore perse un battito nel momento in cui vidi Michael con uno zaino in spalla, un sorriso sul volto ed i capelli blu, completamente blu. Aveva cambiato colore. Sorrisi apertamente, scendendo dal letto e saltandogli addosso, allacciando le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno al suo bacino. Fortunatamente mi prese al volo, sorreggendomi dalle cosce.

-Come sei entrato?- Ridacchiai, essendo consapevole che mia madre non farebbe mai entrare un demone in casa per nessuna ragione al mondo.

-Ho detto a tua madre che devi farmi ripetizioni di matematica, è per questo che ho lo zaino- Alzò le spalle, lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra. Scesi dalle sue braccia subito dopo, in modo da chiudere la porta a chiave, per evitare spiacevoli sorprese. Michael nel frattempo gettò lo zaino ai piedi del letto e si sedette su di esso, afferrando il mio cellulare dal comodino, al quale erano collegate le casse. Dopo pochi secondi la canzone cambiò e le prime note di Angel With a Shotgun dei The Cab riempirono l'aria. Non ero sorpreso, era una delle sue canzoni preferite di sempre, la canticchiava in continuazione.

Get out your guns, battles begun
Are you a saint, or a sinner?
If loves a fight, than I shall die
With my heart on a trigger

Adoravo quella canzone, soprattutto da quando Michael era entrato nella mia vita, dato che la ascoltavo quasi tutti i giorni. Avevo persino imparato a suonarla sulla chitarra. Lentamente, mi avvicinai a lui, sistemandomi fra le sue gambe divaricate mentre lui ancorava le mani ai miei fianchi ossuti, stringendoli possessivamente, come era solito fare.

-They say before you start a war
You better know what you're fighting for
Well baby, you are all that I adore
If love is what you need, a soldier I will be- Intonò a voce bassa, fissandomi mentre pronunciava le ultime due frasi, come se volesse dedicarmele. Istintivamente sorrisi, chinandomi per baciarlo. Ricambiò subito, infilando le mani sotto la mia maglietta per accarezzare la pelle pallida della mia schiena, facendomi rabbrividire a causa del suo tocco freddo. Con un gesto veloce, mi afferrò dal busto e mi gettò sul letto, facendomi ridere leggermente, prima di riattaccare le labbra alle mie mentre si sistemava a cavalcioni su di me. Mi piaceva averlo così vicino, mi faceva sentire protetto e amato, due sensazioni che non avevo mai provato prima che arrivasse lui. Sarei rimasto in quel modo per ore.

I'm an angel with a shotgun
Fighting til' the wars won
I don't care if heaven won't take me back
I'll throw away my faith, babe, just to keep you safe
Don't you know you're everything I have?
And I, wanna live, not just survive, tonight

Ma quello che pensavo fosse un gesto normale, in realtà era un segno che qualcosa di oscuro stava per accadere. Il mio ragazzo spostò la bocca sul mio collo, baciandolo con foga e mordendolo leggermente con i denti, senza ovviamente usare i canini. Solo dopo qualche minuto passato in quel modo sentii un leggero pizzico sul collo, ma ciò bastò a risvegliarmi dal mio stato di trans e mi diede la forza di staccarmi, spingendo via il ragazzo sopra di me. Mi toccai il punto in cui avevo avvertito quel pizzicorio e dopo mi guardai le dita, sgranando gli occhi alla vista del sangue su di esse.

-Michael ma che diamine?- Alzai lo sguardo su di lui, ma colui che vidi non sembrava essere Michael, ne aveva solo l'aspetto esteriore. I canini sporgenti macchiati di un leggero rosso, gli occhi completamente gialli, un giallo scuro che non avevo mai visto in tutta la mia vita.

-Michael..- Provai a chiamarlo, allungando una mano verso la sua guancia, ma mi afferrò il polso, stringendolo così forte che credetti volesse romperlo. Fortunatamente riuscii a sfuggire alla sua presa e mi misi in piedi, indietreggiando. Dovevo andare via, ma non potevo neanche attirarlo di sotto, c'era mia madre e non potevo metterla in pericolo. Che diamine gli stava succedendo? Provò ad afferrarmi, ma con un gesto veloce gli bloccai i piedi con del ghiaccio, in modo da avere tempo per rifugiarmi nel bagno connesso alla mia camera. Chiusi la porta a chiave, nonostante sapessi che questo non sarebbe bastato a fermarlo, e cercai di farmi venire un'idea per farlo tornare normale. Ma come potevo se non sapevo neanche cosa gli era accaduto? Sentii il ghiaccio frantumarsi, segno che si era liberato e mi preparai ad affrontarlo. Era l'unica cosa che potevo fare, dato che era più che intenzionato a farmi del male. A differenza di quanto mi aspettassi però, non cercò neanche di aprire la porta, cosa abbastanza strana dato che mi aveva visto entrare in bagno. Per questo, mi avvicinai ad essa, nella speranza di sentire qualcosa, come dei passi o altro, ma niente. Era come se non ci fosse più nessuno. Feci per aprirla, ma qualcuno mi afferrò da dietro e mi spinse contro il muro opposto. Come aveva fatto ad entrare? Pensai alla finestra, ma era chiusa e poi l'avrei sentito entrare. Si era... teletrasportato? No, impossibile, solo i demoni superiori come Lucifero avevano questa capacità. Non ebbi neanche il tempo di rialzarmi che la creatura mi mise una mano al collo, stringendolo e facendo aderire nuovamente la mia schiena al muro. Mi mancava il respiro, stava per caso cercando di spezzarmi l'osso del collo a mani nude?

-Michael..- Sussurrai con voce spezzata, annaspando in cerca d'aria. Non volevo fargli male, era pur sempre il mio ragazzo. La presa si fece sempre più stretta ed io, impotente, mi lasciai andare. Non potevo combattere contro di lui, non ci riuscivo. Io lo amavo.

-Michael ti prego- Implorai, provocando solo l'aumento della stretta ed un ghigno da parte sua. Il morso pulsava, ma non mi importava più di tanto. Stavo morendo per mano del mio ragazzo, che poteva esserci di peggio? Successe però una cosa inaspettata: Cox uscí dal ciondolo della collana, assumendo la sua forma da coccinella e, senza che il ragazzo se ne accorgesse, si poggiò sul suo tatuaggio raffigurante la sua mascotte. Non avevo idea di cosa volesse fare fin quando una fioca luce bianca non la avvolse, andando a coinvolgere anche la testa del serpente. Questo si risvegliò, assumendo la sua vera forma e distraendo così Michael, che mi lasciò finalmente andare. Sulfus avvolse tutto il suo avambraccio e si strinse intorno ad esso, prima di mordere con violenza il suo polso, facendolo urlare. Cox nel frattempo ritornò da me, sistemandosi sulla mia spalla mentre guardavo ansioso e spaventato la scena che si presentava davanti a me. Michael urlava, cercava di staccare l'animale dal suo braccio, ma questo non si mosse. Si staccò solo dopo pochi secondi, ritornando sottoforma di tatuaggio mentre il mio ragazzo cadeva a terra, svenuto. Andai immediatamente in suo soccorso, prendendolo in braccio con fatica per portarlo sul letto.

-Credo di doverti delle spiegazioni, Luke-

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now