"Vieni a riva, ragazzo, nessuno ti farà del male." fece uno degli uomini. "Al castello ti verrà spiegato tutto."

"No che non ci vengo. Se dovete dirmi qualcosa ditemela da lì."

Gli uomini fecero presto a consultarsi. I loro erano gli sguardi piatti di chi aveva sempre a che fare con gente che gli dava noia e sembravano bisticciare nel silenzio più totale. Nessuno voleva scomodarsi, ma alla fine il più grosso di loro ci diede a mucchio ed entrò con i piedi nel lago. Avanzava con il petto gonfio e una mano aggrappata al pugnale che aveva in cintura.

Taehyung contené la tremarella fino a quando l'acqua non arrivò alle ginocchia della guardia, poi iniziò a remare verso di lei. Preferiva farsi acchiappare subito piuttosto che sopportare tutta quell'ansia da preda senza scampo.

***

"Perché? Perché adesso avete deciso di rovinarci la vita?"

"Non è stata una scelta, la mia. Questa è la cosa giusta da fare per il regno."

Più infuriata che mai, Greta scimmiottò le parole di Re Quentin con una smorfia.

I due erano ritti in piedi, faccia a faccia, due leoni che si mostrano a vicenda le zanne. Taehyung non aveva mai pensato ad un ipotetico incontro dei suoi genitori, ma non si sarebbe avvicinato a quello che stava succedendo neanche con l'immaginazione.

Si trovavano al castello, nelle stanze private del Re (suo padre!). Taehyung era seduto su un divano abbastanza largo da ospitare almeno cinque persone, ma al suo fianco non c'era nessuno: sua madre era occupata, a suo padre non avrebbe fatto spazio e la Regina sedeva su un divano a parte. C'erano anche tre inservienti ed un uomo in divisa, ma i primi gironzolavano senza sosta, il secondo preferiva stare appoggiato al muro. Assistevano tutti alla grande disputa spostando lo sguardo a destra e a sinistra, come spettatori a una partita di tennis. Da parte sua, Taehyung fissava soltanto il Re.

Non aveva mai saputo nulla di suo padre, ma la cosa non era tanto insolita. Greta si era limitata a dirgli che era sposato con un'altra e che era meglio evitare di fare improvvisate. A dirla tutta, Taehyung non sapeva granché neanche del Re.

Re Quentin del regno di Chestnut. Sua Maestà. Pensare a lui era come pensare a Dio: tutti ne parlavano, gli imprecavano dietro e lo lodavano, ma nessuno lo aveva mai visto.

Arrivare lì e trovarsi davanti un molto-poco-divino quarantenne era deludente. La sua presenza non intimoriva, non faceva abbassare lo sguardo. Gli mancava l'alone di potere, ma in cambio aveva la barbetta che a Taehyung non sarebbe cresciuta mai. Ad occhio e croce erano alti uguali (il Re sembrava più tozzo con quel busto squadrato), ma anche il colore dei loro capelli era diverso. Se Taehyung era il frutto di una castagna, Re Quentin ne era il guscio.

Il ragazzo non era l'unico a star facendo paragoni, perché anche la Regina non faceva altro che scrutare lui e sua madre. Era più giovane del marito, più pallida di tutti i presenti e sarebbe stata di una bellezza convenzionale se il naso non fosse tanto storto. Si torceva un fazzoletto tra le mani e aveva l'espressione di chi sta ribollendo dentro. Quando Greta tornò a parlare non riuscì più a trattenersi.

"E a che vi serve mio figlio per il vostro regno?"

"Non possiamo più avere bambini!" zampillò la Regina. "Non possiamo dare al trono un erede maschio!"

"E allora trovatevi una donna da mettere incinta."

"Guardate che il problema non è la mia fertilità, ma quella del Re!"

Deliziata della notizia, Greta si lasciò andare ad un sorrisetto sghembo. Re Quentin era porpora dalla vergogna.

"E' anche figlio mio, Greta. E' vero, lo avete cresciuto da sola, ma metà del suo sangue appartiene a me."

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora