E' disorientante. E' come tornare a casa e ritrovarsi il letto per il corridoio, il lavandino in salotto, i fornelli in giardino.

"Mamma non c'è?" chiede Philippe. Ha raggiunto Atsuko e si è già messo a tirarla per i pantaloni, impaziente.

"Philippe, chi è quel bambino? Lo conosci?"

Dopo aver guardato nella direzione indicata, il biondino fa spallucce. "E' Jungkook, un mio compagno di classe. Perché?"

Perché non avete fatto niente?

Se lo sapevate, perché non avete fatto niente?

Atsuko neanche si accorge di star scuotendo la testa.

Philippe le strattona un'altra volta i pantaloni. "Voglio la merenda."

Il bambino, Jungkook, si separa dal gruppo e raggiunge quello che dev'essere il padre. Questo si fa carico del suo zaino e lo prende per mano, pronto ad andare.

Non può essere il Jungkook che ha conosciuto lei, non dopo sette secoli. Oddio, non che la reincarnazione abbia date di scadenza, ma è semplicemente troppo impossibile.

"Atsuko!" strilla Philippe.

"Eh? Ah, sì, ci sono. Andiamo."

Atsuko poggia una mano sulla spalla di Philippe e i due cominciano a camminare per il parcheggio. Una volta raggiunta l'auto, la donna si assicura che il bambino sia ben allacciato al seggiolino, poi va a sedersi al posto di guida.

Certo che era davvero la sua immagine sputata.

***

La luce della sala è soffusa, come ogni sera. La televisione da sola sarebbe sufficiente a rischiarare il buio, ma la luce giallognola del corridoio è stata lasciata accesa per Atsuko. Se ne sta con l'asse da stiro appena dietro al divano, intenta ad aizzare lampi e fulmini contro l'antenna satellitare; i Richardson si stanno guardando la replica del "Royal Wedding" che si è tenuto quella mattina e lei preferirebbe ficcarsi una pistola in bocca piuttosto che subirne un altro minuto. Va bene che ha scelto lei di vivere a Londra, ma questo è troppo.

La signora Richardson trattiene il fiato, il signor Richardson butta giù un sorso di birra. Philippe è sdraiato sul tappeto con i suoi pastelli, continua a colorare.

"Io, Meghan, prendo te, Harry, come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, in malattia e in salute, e prometto di amarti e rispettarti finché morte non ci separi."

Atsuko sbuffa. Sbuffa anche il ferro da stiro.

"Alla presenza di Dio e davanti alla Chiesa, Harry e Meghan si sono scambiati le promesse nuziali. Hanno dichiarato il loro matrimonio con l'unione delle mani e lo scambio degli anelli. Per questo li dichiaro marito e moglie."

L'arcivescovo fa una pausa, le persone fuori dalla chiesa si danno ai primi urletti di gioia. "Quello che Dio ha congiunto, l'uomo non separi."

Gli occhi di Atsuko volano alla televisione.

Se lo sapevate, perché non avete fatto niente?

"Atsuko, la camicia!"

La signora Richardson grida e la fattucchiera rimpiomba nel ventunesimo secolo. Le luci vengono accese immediatamente e i due coniugi si alzano a guardare il fumo svirgolare verso il soffitto. Il colletto della camicia su cui Atsuko stava lavorando è chiazzato di nero.

"Dannazione. Mi dispiace, potete trattenere il prezzo della camicia dal mio salario."

La signora Richardson le si fa vicina, come a volerla guardare bene in faccia. "Che vuoi che ci importi della camicia... Sei stanca? Vuoi riposare?"

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Where stories live. Discover now