Red is a cold color

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  «Avevi detto che non gli avresti fatto del male» sibilò soffocato dall'angoscia e dal senso di tradimento.

«E non gliene farò» confermò lui. «Ma gli altri non hanno promesso nulla»

Derek sentì il calore sparire dal suo corpo e rimase impietrito dal tono indifferente del padre. Era così stordito che Stiles quasi gli scappò dalle braccia.

«NON POTETE UCCIDERLA!» si sgolò gettandosi verso il mannaro «È UNA STREGA, NON PUOI UCCIDERLA!! NON POTETE UCCIDERLA!! NON-»

Il moro, preoccupato perché attirava l'attenzione di entrambi i mannari, gli tappò la bocca con una mano e lo trascinò contro il muro dove avrebbe potuto difenderlo meglio. Ma che speranze aveva contro due Alpha? Nessuna, non sarebbe mai stato alla loro altezza.
Il ragazzo intanto continuava a contorcersi e a divincolarsi per far sentire la sua voce o aiutarla, nonostante fosse ancora legato. "Si farà male" pensò in un angolo della sua mente il moro. Un pensiero stupido quando stava per morire.

«Perché fanno magie col loro sangue?» domandò distrattamente l'uomo mentre frugava in una cassa che Derek notò solo in quel momento; ne estrasse una corda «Una gola tagliata non è il solo modo di morire»

Il giovane si morse le labbra e liberò la bocca di Stiles, troppo scioccato per muoversi, e si chinò per spezzare le corde che lo tenevano prigioniero. Lo sfregiato intanto si avvicinava a passo sicuro. Non avrebbe mai voluto incrociare il suo unico occhio, la sua sola presenza era sufficiente a farlo sudare freddo e a terrorizzarlo.

«Derek, ti prego...» un sussurro con voce rotta.

Cercò il viso di del ragazzo, ma il castano non aveva occhi che per la strega; occhi grandi, spaventati e che non volevano arrendersi all'ineluttabilità di ciò che stava per succedere. Si costrinse a concentrarsi sul legaccio e ad ignorare ogni messaggio che arrivava da lui. L'unica cosa che contava era liberarlo.

«Derek liberala...»

Finse di non sentire le sue parole, il battito spaventato del suo cuore, l'odore di terrore che lo nauseava, ma non poteva evitarsi di sentirsele rimbalzare dentro, acuite dalle sue stesse emozioni. Avrebbe voluto avere il tempo per fermarsi a dirgli qualche parola di conforto e poi cacciarlo fuori ma tutto ciò che poteva fare era cercare di trattenere i due Alpha il più possibile e pregare che il ragazzo corresse via anche se sapeva che non l'avrebbe fatto, che avrebbe esitato qualche secondo; il tempo necessario per essere catturato di nuovo.

«Fa' qualcosa»

Ancora lo ignorò e liberò anche le gambe; Stiles fece la cosa più stupida che potesse pensare: corse verso i due mannari. Tentò in vero, Derek se l'aspettava e prima ancora che facesse un passo l'aveva già afferrato bloccandogli le braccia e riportandolo a terra.

«Lasciami! Lasciami, se non la liberi tu lo faccio io!» ringhiò ma sapevano entrambi che era un suicidio.

Poi la forza sembrò uscire dal suo corpo e si afflosciò come uno straccio. Anche in lui cominciava ad insinuarsi la consapevolezza di non poter fare nulla per salvarla.
Derek sentì strisciare nella mente una domanda subdola e dolorosa: se avesse scelto lei al posto di Stiles l'avrebbero lasciata vivere?
La fastidiosa sensazione dell'incertezza gli esplose dentro, con tutta la forza. Il dubbio lo corrodeva e si angustiò inutilmente chiedendosi se avesse potuto salvare una vita che ora stava venendo sacrificata per qualche minuto in più di tempo e tutto l'orrore del sacrificio stesso.

«Derek ti prego salvala non puoi lasciare che l'ammazzino» gemette il ragazzo aggrappandosi alla sua maglia «Ti prego, fa' qualcosa» lo supplicò ancora cercando di attirare la sua attenzione.

THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora