THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen Wolf

If on a windy night a person

  

Giorno 4 dalla partenza di Tallullah; ore 00.13

Era sdraiato nel letto, finalmente pulito dopo essersi fatto una doccia veloce. Un sospiro di sollievo lasciò le sue labbra: non avrebbe mai pensato che sabbia e sale potessero essere così fastidiosi. D'altra parte lui non era mai andato spesso al mare, l'ultima volta quando sua madre era viva ma non ne era così sicuro.
Aveva ancora i capelli umidi per la doccia ma la cosa non gli dava fastidio, non ancora. Pigramente, aveva deciso di posticipare il più possibile il momento in cui avrebbe dovuto frizionarsi i capelli per evitare di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato.  

Voltò la testa di lato, strofinando la guancia sul suo cuscino e inspirando il suo odore, rilassandosi ancora un po'. Quando riaprì gli occhi, era abbastanza calmo da far funzionare la testa ancora un po' prima di crollare per il sonno: doveva trovare un posto per Derek dove potesse dormire, doveva approfittarne ora che il moro era a farsi la sua meritata doccia.

Il pavimento era fuori discussione, probabilmente era stanco morto e doveva riposare, perciò, data l'assenza di poltrone, doveva dividere il letto con qualcuno.

"Jackson è fuori discussione, non lo sopporta o comunque non gli sta simpatico. Isaac nemmeno, non è più il suo beta e l'ha pure cacciato dal loft, sarebbero a disagio entrambi. Pure Scott sarebbe a disagio, non capisco perché lo imbarazzi così tanto stare vicino ad un altro ragazzo... la scelta è solo una: dorme con me."

Anche mentre ci stava ragionando sapeva che una parte di lui aveva già scelto: era una sua responsabilità il riposo di Derek, era per lui che si stava stancando tanto; se gli avesse chiesto di dormire per terra per farlo riposare meglio l'avrebbe fatto senza protestare. Alla peggio avrebbe potuto dormire con Scott, almeno con lui non faceva troppe storie in fatto di contatto umano.
Si voltò chiedendosi come avrebbe dormito il moro, se trasformato o umano, e cosa preferisse lui, quando si trovò ad osservare gli altri tre ragazzi nella stanza: Isaac era intento a leggere un libro, "Le avventure di Sherlock Holmes", e sembrava totalmente assorto; Scott scorreva qualcosa sul cellulare, delle immagini o più probabilmente delle foto a giudicare da come muoveva le dita.

"Scommetto che si tratta di foto di Allison" si disse; sarebbe potuto diventare ricco scommettendo sulle azioni del suo migliore amico, lo conosceva come le sue tasche.

Nell'ultimo letto stava Jackson, anche lui impegnato a guardare il cellulare, ma lo sguardo del biondo era vuoto ed era facile pensare che la sua mente fosse altrove.

"Che stia pensando a quel gioco idiota sulla spiaggia? C'è qualcosa che gli ha dato da pensare? Sono stati crudeli con lui e non me ne sono reso conto?"

Sulla scia di quelle domande fu naturale ripercorrere gli avvenimenti di poche ore prima.

Quella serata era partita in modo assurdo e in modo assurdo stava continuando: dopo essere usciti dalla finestra, aver corso aggrappato alle spalle di Scott col cuore in gola e lo stomaco annodato per l'euforia e aver fatto giochi idioti col branco mentre camminavano lungo la riva del mare, ora erano arrivati agli scogli e Derek li osservava arrampicato su una di quelle rocce; avrebbe potuto passare per una statua, sia per la sua immobilità sia per la sua forma. Sembrava l'immagine che ti viene in mente quando pensi ad un lupo uscito da una favola.
Gli era passato accanto sbirciandolo ma lui non si era voltato finché tutti non erano stati tra gli scogli.
Una folata era arrivata dal mare, portando schizzi d'acqua salata e facendo rabbrividire lui e Lydia. Erano vestiti troppo poco per il clima di quella sera. Si erano velocemente messi lui la giacca a vento, comunque troppo leggera, e lei lo scialle che si era portata dietro.
Poco più in là, Scott saltellava sul posto, forse per scaricare la tensione, e Isaac aveva di nuovo gli occhi persi nelle onde che si sollevavano poco più avanti.