Ti meriti una punizione

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Bene. Le lezioni mattutine sono appena finite, perciò ora ho tutto il tempo per attuare il mio piano di vendetta.
​Prendo la bomboletta di colore rosso e il piccolo ragno di gomma che ieri, alla mia uscita da scuola, sono andata a comprare. Spero solo che questa volta il piano funzioni, perché davvero non ne posso più dei suoi capricci. Insomma se dovrò sopportarla in questo modo fino alla fine del liceo, diventerò matta.

Mi piazzo davanti all'armadietto di Ambra e faccio un sospiro, guardandomi un attimo intorno per essere sicura che nessuno mi possa vedere.
Mi tremano le mani. E se i professori mi beccano o se Ambra si vendica ancora più duramente?
Scuoto la testa, basta ripensamenti. Afferro il ragno dalla tasca del mio jeans, per fortuna, essendo di gomma, posso schiacciarlo e farlo passare tranquillamente dalle fessure. Sento il tonfo del piccolo giocattolo cadere sui libri della reginetta. Faccio un cenno con la testa e comincio ad agitare la bomboletta.
Bene, e adesso che scrivo? Storco la bocca, cercando di pensare a qualcosa di corto e chiaro. Improvvisamente ecco che mi viene in mente la frase perfetta.
​Tolgo il tappo e comincio a spruzzare la vernice rossa, scrivendo, per cominciare, una doppiavú rovesciata.

«Ma che stai facendo?!» dice una voce dietro di me.
Mi volto di colpo, facendo una riga sbagliata sull'armadietto.
Li, una delle ancelle di Ambra, mi sta guardando sconvolta. I suoi occhi a mandorla mi scrutano e nonostante tutto, comincio a sentirmi in colpa.
​«Stai taggando l'armadietto di Ambra? - si avvicina a me, i suoi tacchi che picchiano contro il pavimento del corridoio mi fanno sussultare, andando con lo stesso ritmo del mio cuore - Andrà su tutte le furie quando lo saprà!» mi minaccia, con il suo accento orientale.

Si avvicina a me e prova a strapparmi la bomboletta dalle mani.
«Li lasciala, ci farai beccare...» dico, cercando tenerla per me.
«Così potrai continuare con il tuo sporco lavoro? Assolutamente no!» grida lei.
«Ma che sta succedendo?» fa un'altra voce, distraendoci dalla nostra litigata.
​Ci voltiamo entrambe, tutte e due con le mani sulla bomboletta, proprio davanti alla scena del crimine.

«Oh cavolo...» sussurro, riconoscendo immediatamente il vestito di tweed rosa, prima ancora di farlo con il volto. Un volto decisamente adirato è quasi isterico.
«Non credo ai miei occhi! Sporcare la scuola?! Sarete severamente punite per questa bravata!» urla con quella sua vocetta stridula.
​Seriamente non so se è più infuriata ora o quando aveva perso il suo cane. Comunque sia questa preside mi fa sempre più paura.

«Preside le posso spiegare...» tenta di giustificarsi Li, mollando la presa dalla bomboletta che adesso è rimasta solamente tra le mie mani.
​Lei però non le dà la possibilità e continua con la sua ramanzina.

«Quindi siete state voi a lasciare quegli scarabocchi sulla scalinata?!»
Sgrano gli occhi. Scalinata? Di che parla? Io non mi sono mai avvicinata alla scalinata, è persino la prima volta che uso una bomboletta spray.
​«No preside non ci siamo avvicinate nemmeno alla...»

«Siete in punizione! - prosegue, ignorando anche me - Dopo la fine di tutte le lezioni dovrete ripulire tutto quanto! E vi conviene farlo come si deve se non volete avere una punizione ben peggiore!»
​Dopodiché gira i tacchi e se ne va, allontanandosi furiosa.

Perfetto. Questa fantastica idea della vendetta si è dimostrata per quello che era, una pessima idea. Ed ora non solo mi toccherà rimanere oltre l'orario per pulire il mio disastro, ma anche per pulire quello di qualcun altro.

«Non ci credo! - fa l'altra di fianco a me, facendomi tornare alla realtà - La preside ha punito anche me, anche se non ho fatto niente! I miei complimenti! Ti avviso, non fare tardi dopo le lezioni, non sarò certo io a strofinare!» mi minaccia.
​Fantastico, penso sbuffando. Credevo che le due ancelle di Ambra, fossero meno despote di lei, almeno quando erano da sole e invece, a quanto pare, non sono come quelle dei film, hanno una personalità anche loro e non sono due burattini nelle mani della barbie bionda. E ammetto che Li ha un caratterino altrettanto insopportabile.

Il mio dolce CupcakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora